Faenza, 22 01 2025
La Conferenza dei Servizi, che doveva pronunciarsi sul progetto di conversione dell'impianto della BYS Società Agricola Impianti S.R.L. a Granarolo Faentino in impianto di produzione di Biometano, si è svolta il 20 gennaio e si è conclusa con esito negativo con effetto di rigetto della domanda.
Le argomentazioni riportate nella Determina dirigenziale dell'Unione della Romagna Faentina, sono molto precise e ricalcano in gran parte le obiezioni che da tempo avevamo sollevato come Legambiente.
In particolare la non adeguatezza della viabilità di accesso all'impianto e alle relative connessioni con la rete stradale, tenendo anche conto che i mezzi pesanti circolati sarebbero praticamente raddoppiati e che avrebbero interessato anche l'abitato di Granarolo. Contemporaneamente, non è immaginabile un ampliamento della via Fabbra (quella più coinvolta) che ricade in zona di tutela dell'impianto storico della centuriazione romana.
Anche sulla materia edilizia i servizi non hanno inteso dare un parere favorevole circa le nuove costruzioni previste. Più contorta l'espressione formulata, tra i vari pareri, sul rischio idraulico che rimanda al Piano speciale definitivo, non ancora approvato, e alle competenze del Comune di Faenza.
In ogni caso la conclusione della Conferenza dei servizi è stata negativa.
Naturalmente la società BYS potrà, entro 10 giorni, presentare proprie osservazioni ed eventualmente presentare ricorso.
Auspichiamo che ciò non avvenga, vista la situazione critica di quella zona, piuttosto sarebbe meglio che la società valutasse di trasferire un eventuale impianto di biogas e biometano in una zona più adeguata, naturalmente con tutti i crismi che impianti di questo tipo devono avere.
Questo per ribadire quanto abbiamo esplicitato più volte: Legambiente appoggia la giusta protesta dei cittadini coinvolti dall'impianto in questione, mentre altre opposizioni di principio, pur legittime, non aiutano la costruzione delle alleanze necessarie per far progredire una vera transizione energetica che cominci a fare a meno delle fonti fossili. Oltre ad opporsi a scelte sbagliate è necessario promuovere quelle necessarie.
Non siamo contro impianti di biogas e biometano, quando questi sono “fatti bene”. Ossia, quando sono opportunamente progettati, alimentati con i previsti materiali di scarto e di recupero (non con colture agricole dedicate che oggi sono vietate) recuperati da zone limitrofe e collocati in aree dove possano avere il minimo impatto ambientale e territoriale.
Se vogliamo progressivamente fare a meno delle attuali fonti, tra cui il gas fossile, un po' di biometano può servire, ma soprattutto è necessario aumentare tutta la produzione da fonti rinnovabili e promuovere l'elettrificazione dei consumi.
A questo proposito vista la realtà del nostro territorio che vede una grande produzione di energia elettrica, in buona parte da fonti rinnovabili, riteniamo necessario, insieme al “Tavolo ambiente”, chiedere urgentemente all'Amministrazione dell'URF una verifica e una rendicontazione dei risultati del Piano di Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) per valutare le ulteriori azioni che si possono mettere in atto per accelerare la transizione energetica.
Circolo Legambiente Lamone Faenza