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Nel formulare l’augurio di buon lavoro a Maria Chiara Campodoni, nuova presidente del Consiglio comunale, L’Altra Faenza si aspetta da lei la stessa correttenza e competenza che ha riconosciuto a chi l’ha preceduta nell’incarico.

Quella andata in scena nei giorni scorsi resta una pagina poco edificante per la maggioranza PD-Insieme per Cambiare-La tua Faenza. Per giungere al risultato finale – espresso in una risicatissima maggioranza – sono infatti state necessarie otto votazioni e una seduta fiume in un crescendo di sospetti, accuse e alterchi fra i consiglieri della maggioranza stessa.

Dovendosi eleggere una figura istituzionale “super partes” non era forse il caso di aprire un confronto franco e leale con tutti, forze di minoranza comprese, per giungere ad una condidatura condivisa?

Ancora una volta hanno invece prevalso la miopia e una cultura politica “muscolare” che non sa dialogare con le opposizioni – e nemmeno instraurare una sana dialettica democratica al suo interno – perfino quando si tratta di eleggere una figura di garanzia che trae la sua sostanziale legittimazione proprio dall’ampiezza del consenso e dall’essere riconosciuta come tale anche dalle minoranze. Seguire questo percorso era tanto più doveroso per una maggioranza consiliare insediatasi a Palazzo Manfredi “per il rotto della cuffia”.

Questa vicenda ha messo a nudo la debolezza del gruppo dirigente del PD faentino e il suo essere subalterno nei confronti “di chi tira le fila” secondo logiche di corrente. Ed ha confermato quanto precari siano gli equilibri sui quali si regge la maggioranza, in fibrillazione ad ogni passaggio significativo dell’attività politica e amministrativa.

 

Faenza, 14 febbraio 2017

 

L’Altra Faenza