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Tra i provvedimenti significativi che il Consiglio Comunale uscente di Faenza deve discutere (assieme agli altri dei Comuni dell'Unione della Romagna Faentina) c'è il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES). Si tratta di un impegno previsto dal Patto dei Sindaci, che prevede di “andare oltre gli obiettivi fissati per l’UE al 2020, riducendo le emissioni di CO2 nelle rispettive città di oltre il 20%”.
Per raggiungere quest'obiettivo, i Sindaci firmatari si sono impegnati a presentare entro un anno dalla sottoscrizione del patto, una serie di azioni che comporanno appunto il PAES (Faenza è in ritardo e ha già chiesto una proroga che scade a giugno) pena l'esclusione dal patto dei Sindaci (e la collocazione in una “lista nera”).
Altri Comuni della zona, l'Unione dei Comuni del lughese e del ravennate, quelli del forlivese, hanno sottoscritto già da tempo, nel 2011 – 2012, il patto e hanno già presentato i relativi PAES, in alcuni casi con azioni molto ambiziose (come Forlì che ha ricevuto addirittura un premio). Magari non tutti hanno poi avviato l'applicazione di tutte le azioni previste (ma questa è un'altra storia da approfondire).

Sul ruolo dei PAES riportiamo uno stralcio dalla prefazione di Luca Mercalli (Presidente della Società Meteorologica Italiana)

al testo “Il patto dei Sindaci – le città come protagoniste della green economy” di Antonio Lumicisi:
I piani di azione per l'energia sostenibile (PAES) sono un importante strumento prima conoscitivo e poi realizzativo.
Conoscitivo in quanto hanno la funzione di far prendere consapevolezza della fragilità ambientale e dei problemi legati all'uso poco efficiente dell'energia e all'emissione eccessiva di gas climalteranti attraverso i dati della propria comunità locale, un po' come la differenza che passa tra discutere di salute analizzando un manuale teorico di patologia medica o il proprio esame del sangue.
Realizzativo perché soltanto dopo aver studiato in dettaglio il bilancio energetico del proprio Comune (un dato che in precedenza era ignoto anche ai propri amministratori), è possibile disegnare una strategia concreta di efficienza energetica, di introduzione di energie rinnovabili, di educazione ambientale verso i propri cittadini.

Ma nella bozza di PAES dei Comuni dell'Unione della Romagna Faentina, che i Consigli Comunali dovranno discutere, che azioni si propongono?
Un gruppo di associazioni ambientaliste del faentino (di cui alleghiamo le osservazioni), hanno protestato per non essere state ascoltate preventivamente – a differenza degli “Ordini professionali, le Associazioni di categoria, gli Istituti Bancari e finanziari” definiti dalla bozza “stakeholders primari” , e affermano che la bozza “è poco ambiziosa e poco adeguata, rispetto agli obiettivi del “Patto dei Sindaci”, e presenta numerosi elementi di criticità”.
Aspettiamo di conoscere il tenore del dibattito nei Consigli Comunali, a partire da quello di Faenza, in fondo gli obiettivi del PAES dovrebbero essere realizzati da oggi al 2020, praticamente il periodo del mandato del prossimo Consiglio Comunale, quindi parte integrante del programma di legislatura.