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Pubblichiamo l'intervento di Edward  Necki  all'Assemblea Regionale di Sinistra Italiana di sabato 15 ottobre

(con l'invito e l'auspicio che il dibattito sulle prospettive della sinistra continui anche sul nostro sito)

 

Care Compagne e cari Compagni volevo con questo breve intervento insieme a voi fare alcune riflessioni e lasciare alcune suggestioni per il dibattito assembleare.

La ricerca di una forza di sinistra nel panorama politico nazionale capace di catalizzare attorno a se tutte le anime, le sfaccettature e le peculiarità di quel che si muove a sinistra è sicuramente una impresa ardua da molti anni a questa parte.

Noi oggi riunendoci qui in assemblea regionale vogliamo assieme scandire che però il tempo è giunto.

Il tempo è giunto perché la crisalide lasci il suo bozzolo. Il tempo è giunto perché Sinistra Ecologia e Libertà lascia la sua forma attuale e si trasformi in Sinistra Italiana. Ma non con una mera operazione di maquillage estetico che sarebbe solamente fine a se stessa.

Il tempo è giunto affinchè la sinistra e non solo SEL sostanzialmente provi a trovare un elemento catalizzatore che porti alla costituzione di un partito di sinistra.

Dai territori giunge forte un grido: “c’è bisogno di sinistra”!!!!

C’è bisogno di una forza politica che occupi lo spazio politico lasciato dallo slittamento a destra di forze come il Partito Democratico che ormai di che cosa sia la sinistra hanno solamente un vago ricordo.

C’è bisogno di sinistra! Ce lo chiedono i territori!

Ce lo chiede Faenza da dove io provengo che con l’esperienza politica di aggregazione dell’ALTRA FAENZA ha riportato la sinistra radicale in consiglio comunale !

Ce lo chiede Ravenna dove l’esperienza di Ravenna in Comune ha portato ad un buon risultato elettorale e a una buona esperienza aggregativa.

Ce lo chiede Bologna con l’esperienza di Coalizione Civica.

Ce lo chiedono tutti quei territori dove nostre compagne e compagni quotidianamente si spendono in prima linea per portare i nostri valori.

Ma tutte queste esperienze cosa ci suggeriscono?

Ci suggeriscono a mio modo di vedere due cose:

La prima e che la sinistra c’è, esiste, pulsa ma deve riuscire a trovare al suo interno un collante, un aggregante, un catalizzatore che permetta il superamento di vecchi schemi e vecchi rancori e porti ad unità;

La seconda è che la sinistra si riconosce come tale e come tale si fa riconoscere se trasmette un messaggio coerente, se trasmette un messaggio chiaro, un messaggio che in due parole definirei di giustizia sociale.

Per troppi anni figli di un tatticismo politico che ci ha fatto credere che la forma sia più importante della sostanza noi abbiamo barattato le nostre idee con il concetto di governabilità.

Adesso dobbiamo dire basta!

Noi siamo noi! Gli ideali di sinistra, la giustizia sociale, il lavoro, il rispetto dell’ambiente, i diritti ad una equa retribuzione, ad una assistenza sanitaria pubblica, all’acqua bene comune, la salvaguardia della Costituzione figlia della Resistenza non si possono barattare.

Sinistra Italiana quindi nascerà sotto una buona stella se sarà capace di avere una propria proposta politica.

Chiara, semplice, decifrabile da chi ci sta ascolta.

Perché, dicamocelo pure, a Faenza, a Ravenna, a Bologna e dovunque ci spendiamo e ci siamo spesi ben diversi sarebbero stati i risultati se a Roma, a livello centrale, ci fosse stato un riferimento politico nazionale capace di rendere intellegibile l’esperienza politica locale dandole un respiro nazionale.

Ben diverso sarebbe stato se ci si fosse presentati tutti con la stessa maglietta e sotto la stessa bandiera.

Proprio per le riflessioni appena fatte auspico quindi che il percorso di Sinistra Italiana subisca una accelerazione, che non si aspetti l’esito referendario per capire se e cosa fare, che si arrivi ad un congresso dove siano i territori a poter portare le loro proposte politiche e dove si possa discutere, confrontarsi e dal confronto possa nascere un documento politico unitario.

Spero che nasca un partito finalmente, nel quale la dirigenza nazionale sia altro rispetto ai rappresentanti nelle istituzioni e nel quale il processo democratico nasca dal basso, dalle esigenze delle periferie.

Io a questo percorso ci credo, mi spenderò affinché possa riuscire e chiedo a voi compagne e compagni di crederci con me.

Edward Necki