INTERVISTA. La vicepresidente Pd: bene che 5S e rossoverdi partecipino, è ora di costruire una vera alleanza. Schlein fa bene a condannare i massacri a Gaza, bisogna lavorare per la pace. In Piemonte c’è una destra aggressiva, con i 5S dobbiamo costruire insieme una proposta per la regione: spero che capiscano che siamo dalla stessa parte
Chiara Gribaudo, deputata, vicepresidente del Pd. Domani scendete in piazza a Roma. La piattaforma della manifestazione è molto ampia e variegata. Qual è il motivo principale per cui chiamate i vostri simpatizzanti in piazza del Popolo?
Per dire che vogliamo un paese diverso da quello che ci ritroviamo dopo un anno di governo Meloni. Sindacati e associazioni hanno già fatto sentire la loro voce, ora tocca a noi: l’opposizione deve uscire dai palazzi, vogliamo condividere la battaglia contro la manovra e contro i tagli alla sanità con la nostra comunità e con chi vuole darci una mano. Il Pd per cambiare ha bisogno di una intelligenza diffusa, c’è una larga parte di Italia che fa fatica, non solo i più deboli ma anche il ceto medio che è penalizzato dai tagli alla sanità e alla scuola. Il Pd ha fatto il suo percorso, ora è nelle condizioni di mandare messaggi chiari, di essere una forza realmente popolare capace di riannodare i fili con chi ha smesso di credere nella politica.
Con voi ci saranno anche M5S, Sinistra e Verdi. È l’embrione della tanto attesa coalizione?
Mi fa molto piacere che si uniscano a noi, le opposizioni sono più credibili quando sono unite. Spero che sia un ulteriore passo avanti verso la costruzione di una vera alleanza.
Il Piemonte, la sua regione, è l’unica di quelle al voto nel 2024 in cui non c’è ancora un’alleanza tra Pd e M5S. In Sardegna voi avete accettato una candidata 5S, Todde, ma la cortesia non è stata ricambiata.
Non ancora, ma per fortuna non si è fatta una questione di nomi ma di politica. Chiara Appendino alcune settimane fa ci ha proposto di parlare di idee e non di candidati. Io ci sto: la destra che governa la regione si sta muovendo contro il diritto all’aborto, sulle liste di attesa in sanità siamo in fondo alla classifica, sui trasporti siamo andati indietro. Io penso che sia la politica a dirci che dobbiamo stare uniti, prima degli accordi di partito. E non sarebbe nemmeno una novità, con il M5s siamo insieme all’opposizione da 5 anni, se quello che abbiamo visto non ci piace è nostra responsabilità comune costruire un progetto alternativo. Mancano solo 7 mesi al voto, e la destra è già in campagna elettorale. C’è da fare un lavoro lungo di ascolto e condivisione coi i piemontesi, ma è una partita che si può vincere.
I 5 stelle di Torino frenano, pesano le ruggini tra il sindaco di Torino Lo Russo e Appendino.
Anche nel Torinese ci sono realtà dove abbiamo costruito alleanze, di fronte a una destra così bisogna lasciare da parte divisioni del passato. Spero che la loro partecipazione alla nostra piazza possa dare un contributo a fare capire che siamo dalla stessa parte.
Uno dei temi della vostra piazza sarà la pace in Medio Oriente. Tra voi convivono sensibilità diverse sulla questione.
Tutto il Pd è unito nel chiedere la pace, a partire da un cessate il fuoco per ragioni umanitarie. Siamo per una soluzione che preveda due popoli e due stati.
Schlein ha alzato i toni nel condannare i massacri di civili a Gaza.
Ha fatto bene, come è stato giusto condannare subito la strage del 7 ottobre. A pagare il prezzo non possono essere civili inermi, soprattutto bambini. Usa, Ue e paesi arabi moderati devono lavorare per arrivare a una soluzione politica,
La segretaria ha chiesto di portare in piazza solo bandiere del Pd e della pace. Se qualcuno venisse con una bandiera palestinese sarebbe un problema?
Per me la bandiera del Pd rappresenta tutte le istanze, a partire da quella della pace. Siamo per la difesa del diritto di Israele a esistere e per la terra e la libertà dei palestinesi.
Vi siete schierati contro l’elezione diretta del premier proposta da Meloni, e anche questo sarò uno dei che scandirete in piazza. È un tema capace di scaldare la base?
Nel mondo progressista e di sinistra c’è una sensibilità sul tema dell’uomo solo al comando, ci sono ancora anticorpi diffusi, nonostante i tentativi della destra di riscrivere la storia. Se si parla di stravolgimento della Costituzione, di riduzione dei poteri del Quirinale, il nostro popolo è pronto a mobilitarsi