INTERVISTA. Parla il dirigente nazionale dell'organizzazione, tra gli organizzatori della fiaccolata contro la disumanità ieri sera nelle vie di Crotone. «Presenteremo un esposto in Procura per accertare se vi sia stato o meno l’omesso soccorso»
Dirigente nazionale dell’Arci, Filippo Sestito è stato tra gli organizzatori della fiaccolata contro la disumanità ieri sera nelle vie di Crotone.
Il ministro Piantedosi nella sua visita lampo a Crotone non ha risposto alle domande sui soccorsi. La Capitaneria di porto da ieri è in silenzio stampa.
Cosa chiedete al governo?
Semplicemente la verità: cosa è successo dall’avvistamento del barcone dei migranti avvenuto ad opera di un aereo Frontex alle 22 circa di sabato notte fino al momento del naufragio? Perché una vedetta della Guardia di Finanza è uscita e poi è rientrata senza, a quanto ci è dato sapere, aver allertato nessuna delle altre autorità che dispone dei mezzi necessari per soccorrere i migranti in balìa delle acque, come già successo tante altre volte davanti alle coste crotonesi? È stato ufficialmente aperto un evento Sar? Quanti e quali mezzi della Guardia Costiera potevano intervenire e perché non sono intervenuti? In più il silenzio stampa della Capitaneria di Porto lascia intendere che vi sia un interesse da parte del Ministro competente a non comunicare all’esterno le notizie e le informazioni in suo possesso. Chiediamo inoltre al Ministro cosa sia successo in tutte quelle ore trascorse dall’avvistamento al naufragio e se è vero che una telefonata fatta con un cellulare internazionale dal caicco ormai alla deriva verso le secche antistanti la costa di Steccato di Cutro sia stata effettuata intorno alle 4 del mattino di domenica ai carabinieri di Crotone che, precipitandosi sul posto, si sono immediatamente gettati in mare salvando alcuni naufraghi.
Al manifesto la Croce rossa ha ricordato il soccorso e lo sbarco di novembre 2021 al porto di Crotone. Anche allora le condizioni meteo erano “proibitive”. Malgrado ciò la procedura fu impeccabile e le motovedette della Guardia costiera allora si mossero. C’è qualcosa che non torna?
Non c’è solo il soccorso del novembre 2021, anche nel gennaio 2015 una nave mercantile alla deriva e senza equipaggio a circa 80 miglia dalle coste crotonesi con quasi 400 migranti a bordo venne soccorsa nonostante condizioni marine avverse, con l’impiego di elicotteri dell’aeronautica militare, personale medico, soccorritori e mezzi della Guardia Costiera. In questo caso invece, senza nessun dubbio, c’è qualcosa che non torna. Lo testimoniano tutti coloro che nei mesi scorsi e negli anni precedenti hanno partecipato alle operazioni di soccorso anche con condizioni marine molto peggiori. Il fatto poi che la Guardia Costiera non avrebbe ricevuto nessuna comunicazione per attivarsi è segno evidente che, con molta probabilità, il Ministero degli Interni e quello delle Infrastrutture guidato da Salvini abbiano agito come un tutt’uno. Del resto, per quanto riguarda i soccorsi in mare, gli sbarchi e tutte le altre attività relative alla prima accoglienza, le professionalità e l’esperienza del personale italiano sono ad altissimi livelli.
In conclusione, sulla base della vostra esperienza pensate che si potevano salvare i 200 migranti di Smirne o perlomeno provarci. E quali passi pensate di intraprendere per far emergere la verità?
Innanzitutto, per fare in modo che quanto avvenuto non resti solamente una sterile polemica politica, presenteremo nei prossimi giorni un esposto alla Procura di Crotone per accertare se in questa vicenda vi sia stato o meno l’omesso soccorso. Chiederemo, inoltre, a tutti i parlamentari, a partire da quelli calabresi, di istituire una Commissione di inchiesta da affidare all’opposizione, per maggiore trasparenza, volta ad individuare le eventuali responsabilità della catena di comando inter-istituzionale. Nelle prossime ore lanceremo anche una manifestazione nazionale, da svolgersi a Crotone, contro la disumanità al potere. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Ministro Piantedosi si dimettesse dal suo incarico perché, ora dopo ora, sembra prendere corpo l’ipotesi che la strage dei migranti avvenuta davanti le coste crotonesi sia strage di Stato