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Un segnale contro la disaffezione alla politica

Fanno molto piacere, di questi tempi, i segnali di ritorno alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
Nelle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nei settori del Pubblico Impiego e della Conoscenza (Scuola, Università, Formazione professionale ecc.), in Emilia-Romagna la partecipazione è stata del 70%: il dato è molto interessante, se si considera che alle recenti elezioni Regionali partecipò soltanto il 37% degli elettori. Va inoltre ricordato che, per la prima volta, erano ammessi al voto anche i lavoratori con contratto “precario”.
Si conferma anche in questo caso che la sfiducia nella classe politica e nei partiti non è un rifiuto di partecipare alla vita democratica del Paese:

piuttosto, viene premiata la rappresentanza sociale, cioè l'organizzazione in forma associata dei diritti e degli interessi della propria categoria.
Questo non si traduce automaticamente in una scelta corporativa: i dipendenti pubblici non hanno come interlocutori solo le Istituzioni per le quali lavorano. Insegnanti, infermieri, vigili, operatori dell'assistenza, impiegati degli Enti pubblici sono per i cittadini il primo riferimento dello Stato cui si richiede di risolvere un problema, lo Stato al quale si “pagano le tasse”.
Il tema della restrizione della spesa scolastica, sociale, previdenziale, sanitaria e per la cultura, era al centro di queste elezioni. Ad esso si univa un'altra importante questione: l'attacco portato dagli ultimi Governi alla contrattazione del Pubblico Impiego, ferma da cinque anni. Perciò è interessante l'affermazione delle liste dei Sindacati di Categoria della CGIL, che si erano caratterizzate per una netta opposizione alla politiche liberiste: esse superano il 40% dei consensi in tutta la Regione.
In Provincia di Ravenna la tendenza è sostanzialmente confermata, con alcune differenze.
La Federazione Lavoratori della Conoscenza della CGIL raggiunge circa il 49% dei consensi, sul 70% dei voti validi: un risposta importante alla “Scuola fai da te” della Ministra Giannini e di Renzi. I lavoratori chiedono risorse per la conoscenza e la cultura.
Nei vari comparti della Funzione Pubblica la partecipazione, in base ai primi dati, si attesta sul 65%. Nel Comparto Enti Locali le liste della CGIL superano il 50% dei consensi. Nelle “Funzioni centrali” (Ministeri, Agenzia fiscali, Parastato ecc.), enti caratterizzati da unapiù forte presenza della CISL e del Sindacalismo autonomo, la CGIL si qualifica comunque come primo sindacato, con un consenso medio del 32%.
E' interessante il voto dei dipendenti dell'AUSL romagnola, per la prima volta chiamati al voto tutti insieme. La FP-CGIL comunica che hanno partecipato al voto ben 6938 lavoratori su 11682; la lista CGIL è al primo posto, attestandosi sul 30% dei voti.
Nei prossimi giorni conosceremo anche i risultati a livello nazionale. Per ora, lascia a dir poco stupefatti la scelta della CISL di cantare vittoria con costose inserzioni sui giornali: il trend elettorale finora non premia la scelta di rottura con le altre Confederazioni portata avanti dalla CISL con determinazione negli ultimi anni.