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Ieri ho partecipato alle celebrazioni del 25 Aprile, 71º anniversario della liberazione dal nazifascismo. Conclusa la S. Messa in Duomo, l’appuntamento era in piazza, nei pressi della torre: alzabandiera, suono della sirena, inno nazionale e “Bella ciao”, poi si è mosso il corteo diretto al monumento ai Caduti in viale Baccarini.
Dietro al gonfalone del Comune e la corona portata dai vigili urbani venivano il sindaco Giovanni Mapezzi (Pd), il senatore Stefano Collina (Pd), la consigliera regionale Manuela Rontini (Pd), il presidente del Consiglio comunale Luca De Tollis (Pd), i consiglieri Luca Ortolani (Pd) e Ilaria Visani (Pd), l’assessore Domizio Piroddi (Insieme per cambiare), i consiglieri Paolo Cavina (Insieme per cambiare), Massimiliano Penazzi (Insieme per cambiare) e il sottoscritto Edward Necki (consigliere de L’Altra Faenza) solo rappresentante di minoranza.
C’erano le bandiere dell’Anpi, della Cgil, dell’Avis, de L’Altra Faenza, di Sel. Non c’era la bandiera del Pd.
Arrivati al monumento, è stato il sindaco Malpezzi a tenere il discorso ufficiale. Ha parlato di amicizia, delle donne regine del focolare e del diritto di voto loro concesso 70 anni fa, di Costituzione da emendare necessariamente perché - a suo dire - al giorno d’oggi inadeguata. Non ha parlato di libertà, di uguaglianza, di giustizia sociale.
Ha invece polemizzato con chi strumentalizza politicamente una giornata come il 25 Aprile, ha criticato con toni aspri chi aveva portato una “sua” corona al monumento ai Caduti della Resistenza prima della celebrazione ufficiale.
Ma allora, se si dovevano evitare atti ed espressioni di parte, perché lui stesso ha tirato in ballo la “Costituzione da emendare” proprio nel giorno e nel luogo in cui si ricordano coloro che la Costituzione, quella nata dalla Resistenza, l’hanno conquistata? Il Paese per il quale si erano battuti i partigiani e gli antifascisti era forse quello che vuole Renzi, con un partito e un capo al comando, con un Parlamento svilito nelle sue funzioni, con le rappresentanze sociali e i poteri locali considerati alla stregua di intralci?
Al termine del discorso, non essendomi chiaro con chi se l’era presa il sindaco, sono andato a verificare chi avesse deposto la corona incriminata e, con mia sorpresa, ho scoperto … che era del Pd.
La domanda può sembrare peregrina, ma viene spontanea: cosa succede nella maggioranza di governo a Faenza? Tira aria di polemica?

Faenza, 26 aprile 2016

Edward Eddy Necki
consigliere comunale de L’Altra Faenza