Le brevi osservazioni che seguono non hanno alcun valore scientifico, sono semplici confronti algebrici tra le elezioni comunali di Faenza del 2020 e i risultati delle elezioni politiche del 2022 nella nostra città.
Farò riferimento ai voti effettivi, e non alle percentuali, soprattutto perché i voti validi delle due elezioni sono pressoché i medesimi: 30.835 nel 2020, 31.087 al Senato quest'anno, cioè solo 252 voti di differenza (29.552 alle comunali e 29.337 al Senato se si considerano solo i voti di lista).
Ho scelto di confrontare i voti ottenuti dalle singole liste del plurinominale del Senato, perché la candidatura (all'uninominale) della faentina Manuela Rontini mi è sembrata più interna alla storia politica recente del nostro comune e quindi più adatta per un confronto con le ultime comunali.
Per altro, il risultato della Rontini (12.661) è migliore di quello alla Camera della Bakkali (11.888) e quindi il confronto avviene all'interno della cornice più favorevole al "centrosinistra".
Un'ultima avvertenza è necessaria: i voti ottenuti dalle singole liste nel plurinominale, anche nel caso di un'unica lista in appoggio al candidato uninominale, sono sempre di meno rispetto a quelli attribuiti al medesimo candidato. Nella ripartizione nazionale dei seggi proporzionali, questa differenza è stata annullata, ma questa operazione non può essere tenuta in considerazione per il confronto tra le singole liste, perché non siamo di fronte a una chiara espressione di voto.
Per esemplificare: nei 57 seggi faentini la Rontini ha ottenuto 12.661 voti mentre i partiti a lei collegati 11.520.
Nel conteggio nazionale, la differenza (1141) è stata ripartita tra le singole liste in proporzione ai voti ottenuti nel collegio elettorale.
Ciò detto, il primo macro dato - forse il più notevole - che balza agli occhi è il seguente: nel 2020 Isola ottenne 18.486 voti, nel 2022 la Rontini si ferma a 12.661.
Lo scarto enorme (5825) deve essere meglio assestato sottraendo dal totale i 1317 voti del M5S e i 1139 di Italia Viva (in coalizione col PD nel 2020): si ottiene una differenza negativa per Rontini di 3369 voti rispetto Isola.
Per ciò che riguarda le liste presenti in entrambe le elezioni, il PD passa da 10.029 voti a 8946 e il M5S da 1.317 a 2.296.
Il PD perde oltre 1.000 voti nonostante l'adesione di alcune formazioni che nelle comunali del 2020 correvano con Coraggiosa, come Art.1 e i Socialisti Italiani, e la presenza della Schlein nelle sue liste e in città, come nel 2020.
Il PD non raccoglie nulla dalla civica Faenza Cresce (2189 voti nel 2020) che invece sembra riversare qualche centinaio di preferenze sul nome della Rontini, come indica la differenza dei voti al terzo polo tra Camera (3171) e Senato (2830).
Ma è Calenda che intercetta gran parte dei voti di Faenza Cresce.
Dove sono andati, invece, i voti di Coraggiosa, 2134 alle Comunali?
Non certo a De Magistris che ottiene solo 368 voti (erano 676 quelli sommati di Potere al Popolo e Prc nel 2020).
Diverse centinaia sono con buona probabilità confluite nel cartello Verdi/SI, 1337 voti al Senato - con i Verdi che portavano in dote solo 511 voti.
Non pochi al M5S, che passa, come detto, da 1317 voti a 2296; molti meno al PD e forse qualcuno a +Europa della Bonino (1151 voti al Senato).
Volendo ragionare con gli schemi del 2020, la cosiddetta 'piccola coalizione' (Coraggiosa, Verdi e M5S) nel 2020 poteva contare su 3.962 voti; oggi Verdi/SI e M5S sono a 3633 (si è tentati di pensare, algebricamente, che la parte maggiore della differenza corrisponda ai voti che Art.1 e i Socialisti Italiani hanno portato al PD).
Per la destra Balboni al Senato ottiene 11.007 voti, cioè 660 in meno di Cavina alle comunali. Lo sconquasso avviene nella redistribuzione dei voti di lista, con Fratelli d'Italia che passa da 2170 voti nel 2020, a 7179 al Senato, mentre la Lega Nord perde 3500 voti: da 5517 a 2026.
I voti delle due liste civiche comunali del centrodestra, Insieme per cambiare (1314) e Per Faenza (1238), confluiscono su Forza Italia (1361) e Fratelli d'Italia.
Quindi, in termini assoluti, il centrodestra a Faenza non va meglio del 2020, ma sono invece i suoi rapporti di forza interni ad essere ridisegnati.
Tra i partiti, in queste elezioni la Lega perde più del 60% dei suoi voti reali, il PD l'11%.
Fratelli d'Italia lo avvicina, ai danni di tutte le altre forze di destra, ma, a una prima occhiata, non dei moderati di centro, che hanno un buon risultato, così come l'ottiene il M5S.
Infine, se le liste civiche che appoggiarono Cavina nel 2020 travasano senza esitazioni i loro voti per il Senato nel centrodestra, le due principali in appoggio di Isola, Coraggiosa e Faenza Cresce (15% se sommate insieme nel 2020) vedono solo la metà dei loro elettori scegliere la coalizione di centrosinistra al Senato.