Mezzanotte e qualcosa, ora italiana. Il risultato delle elezioni presidenziali in Colombia è questo: Gustavo Petro 50,69 per cento, Rodolfo Hernandez 47,04 (la fonte è El Pais di Madrid). E' successo un miracolo, dopo decenni di governi e presidenti di destra, al servizio degli Stati uniti, ha vinto il candidato del Pacto Historico, alleanza di sinistra, e ha vinto la sua vice, Francia Marquez, donna e nera.
Tutte le previsioni dicevano ci sarebbe stato un testa a testa, perché Harnandez, una specie di Bolsonaro o Trump colombiano sarebbe stato sostenuto dalla destra di sempre. E invece no. Che cosa accadrà di qui in avanti è una incognita, il programma sociale e ambientale di Petro scardina i poteri e le differenze di classe e le barriere razziste contro neri e popoli originari, e contro i poveri.
Come reagirà la destra? Le forze armate? I paramilitari che infestano il paese? I potenti narcotrafficanti? Gli Stati uniti? Le mie due amiche colombiane che vivono in Italia erano molto pessimiste, pareva loro incredibile che l'"uribismo", il gruppo di potere attorno all'ex presidente Uribe, potesse essere sconfitto.
Ora si festeggia, domani, come diceva quella signora, è un altro giorno.