Nel giorno dell’arrivo dei ragazzi africani, il profilo Facebook del capolista di Prima Castello sembrava una riunione del Ku Klux Klan. Sotto una frase che annunciava sarcasticamente l’arrivo dei “nostri cari profughi” e l’organizzazione di “qualcosa per accoglierli in maniera calorosa”, alcuni suoi “amici” non si facevano scrupolo di insultare, minacciare, vomitare odio e rancore con frasi deliranti. “Diamogli fuoco”, “Io porto la benzina”, “Dateli a me che ne faccio concime per i campi”, le più indecenti (praticamente incitamento al crimine). “Adesso so dove portare a fare i bisogni il mio cane”, la più leggera. Da parte del capo leghista nessuna presa di distanza.
Poi il 30 settembre in Consiglio Comunale il Sindaco, nel ricordare che, mentre quelle frasi venivano postate, lui si trovava in visita in una cittadina francese data alle fiamme con centinaia di abitanti dai nazisti, ha espresso una dura critica nei confronti del consigliere leghista, ricordandogli la responsabilità che si era assunto nel non condannare gli autori. Costui ha chiesto di intervenire. Il Sindaco gli ha negato la parola in base al regolamento. Allora ha abbandonato l’aula ed è sceso a manifestare insieme ai suoi accoliti. Tutto era già pronto: megafono, striscione, a testimonianza di quanto fosse stata organizzata in anticipo la sceneggiata.
Giorni dopo si è arrivati all’assurdo che il leghista si è dimesso da
consigliere motivando così: “Davanti ad un’istituzione che non accetta il confronto, io non posso che dimettermi”. Ancora: “Mi sono state attribuite parole inneggianti al razzismo che non ho detto, bensì sono state rilasciate da liberi cittadini castellani” (anche quelli del Ku Klux Klan erano liberi cittadini, come i nazisti). Con le vergogne razziste, che preparano il terreno all’odio, non ci può essere confronto! Occorre isolarle, invece! Questi sono i giovani leghisti rampanti, sostenuti da vecchi e nuovi fascisti, che anche a Castello stanno cavalcando l’angoscia e la difficoltà economica di alcuni per fomentare una guerra tra poveri, mettendo a rischio la civile convivenza con la demonizzazione del diverso, dello straniero.
Bene ha fatto l’amministrazione comunale a promuovere varie iniziative; ma va fatto di più per informare meglio, per approfondire il nesso tra immigrazione e politiche dei paesi occidentali che impoveriscono ancor di più, dopo il colonialismo, i paesi africani; le nostre responsabilità nelle guerre che fanno scappare tante persone disperate.
Silvio Marchi