Gli italiani, in questo tratto della loro vita collettiva, si trovano - ogni giorno e ogni ora - in mezzo a confusioni talmente grandi che non capiscono più se siano disorientati o bastonati. I dati che, ognuno a piacimento e secondo convenienza, sforna sui numeri del " miracolo" Jobs Act o su altre misure super-veloci del governo del "verso che cambia", si contraddicono.
Scusate la libertà di prendermi licenza di fare ironia su questioni serie. Ma ci sono stimoli che non puoi farti sfuggire. Mi chiedo perché, il governo non faccia una legge che proibisce all' INPS e all' ISTAT, di pubblicare dati che smentiscono quelli da lui stesso messi in circolo, proprio nei momenti più bisognosi di fare propaganda. Non capisco perché non faccia, cosi come si sta pensando di fare, una norma che vieti la pubblicazione di intercettazioni di conversazioni tra corrotti e corruttori. Si potrebbe - esempio pratico - autorizzare la pubblicazioni di dati e informazioni utili unicamente a far sorridere Renzi e vietare tutte le altre. Almeno avremmo finalmente una folla coesa, ammassata e felice.
Che so, per esempio: si da la colpa ai magistrati che scoprono le marachelle invece che darla a chi le combina. Se la gente non sa, il reato non esiste.
Si perché - per il governo - aumentano gli occupati; calano le tasse e l'Italia "ce la fa". A fare che? Se invece nelle famiglie ci si fa un botto di conti, si capisce che: chi era inoccupato tale resta; le tasse statali sul salario dell' unico occupato in famiglia restano come prima; quelle comunali e regionali aumentano. I nostri sindaci e governatori ci informano che, se non ci prendono un po’ di soldi con le varie addizionali o tickets, non ci possono garantire il funzionamento della sanità. E che se vogliono garantirla, devono dare un po’ di risorse a quella privata. E sì, perché non si può mica rimanere fermi alla vecchia concezione secondo cui lo Stato debba dare tutto. Bisogna "ragionare moderni" e lasciare al mercato briglia sciolta. Se poi c' è qualcuno che si arricchisce sulle tue sfighe; se qualcun altro ruba e corrompe; se si infiltrano mafiosi, che ti importa. L' importante è non saperlo.
Finita con l' ironia si cominci con le cose serie.
L'occupazione non aumenta perché il governo non ha predisposto un piffero di piano industriale e
confida nella libertà di licenziare e nei regali incondizionati alle imprese. C'è certo anche incapacità del ministro preposto a tanto. Allenato nel movimento cooperativo (lo dico con rammarico da vecchio cooperatore che ha dato anche fatica fisica per la sua crescita) a conquistare appalti con “amicizie talvolta sospette”. Lo dico pensando ai tanti operatori e soci di un grande movimento democratico i quali non hanno colpe di ciò che stanno facendo alcuni dei loro dirigenti. Questi, operatori e soci, sono altra cosa rispetto questi dirigenti. Ma l'amara verità non si cancella con il rammarico o tappandosi il naso.
Le tasse sono diminuite solo per le imprese. Non che sia cosa sbagliata, ma se dai soldi senza il corrispettivo in investimenti e nuova occupazione, non puoi pretendere che – i dati – non siano diversi da quelli preannunciati dal governo.
La sanità avrà anche degli sprechi e sono quelli indicati in eccessi di compensi ai dirigenti, spesso targati da partiti particolari e senza ruoli precisi; saranno quelli di spese finalizzate a scopi clientelari, raccatta voti. Ma dire che la sanità migliora se si danno risorse, attraverso le convenzioni, alle cliniche private, equivale e dire che chi governa la sanità pubblica nelle regioni, ha fatto il suo tempo ed è ora che cambi mestiere. Che poi, alla fine, i governatori ci chiedono più tasse locali per fare funzionare le strutture come prima se non peggio. E se non dovessero bastare gli aumenti delle tasse e i tagli ai servizi (come sta avvenendo anche nella “eccellente” regione E-R). Allora c'è sempre il miracolo sanità privata che tutto rimedia. Almeno, un po’ di soldi agli “amici degli amici”. Questo sì! Ma questi governatori, magari del medesimo partito del governo, non spendono una parola contro il governo dei tagli. Salvo qualche iniziale screzio, che poi rientra subito appena il partito dall'alto dei suoi capi, dice che non ci sono alternative. E che va bene così, per contrastare il conservatorismo.
Anche sugli sprechi dei danni (la natura non c'entra) causati dalle devastazioni del territorio e delle spese pazze in “Grandi opere” (però qualche magistrato ha dimostrato che a qualcosa servono), si dovrebbe smetterla di raccontare che, senza di queste, certe aree sono isolate e danneggiate. Siamo in attesa che il PD locale dica se vale ancora la pena di fare l'autostrada Orte - Mestre, con tanto di cementificazioni e regalo in sgravi fiscali sulle concessioni ad un privato. Non solo questo.
Se cominciassimo invece a prendere in considerazione le proposte di chi sostiene interventi sul territorio, di sistemazione e ripristino di aree oggi a rischio, faremmo cose utili ai patrimoni e alla gente. Oltre che dare lavoro (legale, legittimo e trasparente).
Ma si sa, insistere su queste cose ci si sente accusare di conservatorismo, di vecchie e superate politiche della vecchia sinistra obsoleta.
Non so voi. Ma io che ho preso la brutta abitudine di leggermi e guardare le cose a fondo, e non fidarmi del governo (perché poi dovrei?) mi sento contuso e non confuso.
Germano Zanzi