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Cari amici,
trovate in allegato il testo di una lettera che manderemo al Governo Conte-Salvini-Di Maio e che ci piacerebbe venisse firmata da molti faentini. 
Se vorrete farlo anche voi venite in Piazza, di fronte allo scalone del Comune, venerdì 20 luglio dalle 18 alle 20. 
Saremo più visibili se indosseremo qualcosa di rosso.
Arrivederci!
 
Anna Colombini - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Marcella Morelli 0546/660492

AL GOVERNO CONTE-SALVINI-DIMAIO
E p.c. Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
OGGETTO: Dissenso dalle politiche antimigranti del Governo


Egregi Signori,
condividiamo le ragioni che hanno portato un gruppo di esponenti del mondo cattolico e
della cultura a intraprendere un digiuno a staffetta per perorare la causa degli ultimi della
terra e contestare la politica antimigranti del vostro governo e dell’Europa.
Facciamo nostre le parole di alcuni di loro intervistati da “Il manifesto” (11 luglio 2018).
Padre Alex Zanotelli: “Non possiamo accettare in silenzio queste politiche contro i migranti
che sono un insulto alla civiltà e all’umanità. Contestiamo gli slogan “America first! E
“prima gli italiani”, c’è spazio per tutti”.
Vauro: “Nel Mediterraneo e nel Sahara si sta consumando un olocausto fra l’indifferenza,
la complicità e a volte anche il consenso di molti”.
Don Alessandro Santoro: “Sono oltre 34mila le vittime accertate perite nel Mediterraneo
per le politiche restrittive della fortezza Europa. E’ il naufragio dell’Europa e dell’Italia che
decide di chiudere i porti e di non accogliere”.
Monsignor Nogaro: “abbandonare i migranti in mare è un abuso di umanità che questo
governo sta compiendo, bisogna organizzare una disobbedienza civile, non si può più
tacere”.
Onorevoli Conte, Salvini e Di Maio, noi firmatari di questa lettera dichiariamo che non
vogliamo essere complici delle vostre politiche disumane e miopi e che faremo di tutto per
contrastarle.
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Tra le proteste e le obiezioni sollevate da più parti per l’abbattimento (in parte necessario) di centinaia di alberi in diverse zone della città, ci pare che le più pertinenti siano quelle riguardanti la carenza di informazione puntuale e preventiva ai residenti e la scelta del pieno periodo estivo, quando il verde può portare qualche sollievo contro il gran caldo.

Si sta aspettando una risposta dall'Amministrazione, che dovrà fornirne anche a interpellanze nella prossima seduta del Consiglio comunale.

Nell'attesa, ci siamo chiesti il perché di queste scelte e abbiamo trovato alcuni indizi, forse non estranei a quanto sta avvenendo.

Nell'allegato “D”  della “Convenzione urbanistica permesso di costruire convenzionato” relativa al nuovo supermercato Aldi, si legge all'art.5 che il Gruppo si impegna ad assumere integralmente a proprio carico gli oneri relativi alla realizzazione delle opere di potenziamento del patrimonio arboreo in aree descritte al precedente punto 7) lettera e) [contiene la lista degli interventi da realizzare] ... L'esecuzione dei lavori di cui al presente articolo costituisce condizione per la presentazione della Segnalazione certificata di conformità edilizia e agibilità dell'edificio commerciale in progetto.

Ciò, a nostro avviso, ha un preciso significato: fino a quando non verranno eseguiti questi interventi il supermercato non avrà le necessarie autorizzazioni. Ecco dunque spiegata la ragione di tanta fretta nel tagliare gli alberi in questo periodo.

Qualcuno potrebbe obiettare che, di fronte ad un impegno così generoso di Aldi, non è il caso di sottilizzare. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di generosità?

Per nulla. Si tratta di artifici per poter accedere ad incentivi volumetrici inseriti nelle norme urbanistiche, artifici grazie ai quali l’Aldi potrà costruire una superficie commerciale superiore a quanto sarebbe stato possibile, impermeabilizzando nel contempo l’area oltre a quanto normalmente consentito. Infatti tra le “compensazioni” non ci sono solo gli interventi sugli alberi, ma addirittura il coinvolgimento e l’utilizzo di un terreno privato di 372 mq. situato a notevole distanza (in via Bracchina) “necessario per assolvere la quota di permeabilità a distanza”, si legge nella convenzione. In sostanza, dato che nel lotto si copre di cemento un’area maggiore rispetto a quanto previsto dalle normative per qualsiasi costruzione, è stata trovata un’area da trasformare a verde a Borgo Tuliero!

Forse, l'Amministrazione Comunale spiegherà che in questo modo riuscirà a realizzare gli interventi di piantumazione degli alberi a costo zero. Non è vero: il risultato di queste operazioni ha un costo ambientale, di consumo di suolo, di ridisegno della città non nel segno della qualità sociale e urbana, ma a misura degli interessi economici.

Faenza, 13 luglio 2018

 

L’Altra Faenza

Il dibattito e le critiche di questi giorni sul piano di abbattimento di alberi in diverse zone della città - e da ultimo in via Vittorio Veneto - ci permette di fare alcune considerazioni più generali sulle modalità operative dell’Amministrazione faentina.

Non è in discussione che parte del patrimonio verde della città abbia la necessità di essere sostituito perché malato o inadeguato, il problema sono le modalità e i tempi con i quali viene svolto.

Innanzitutto è mancata una informazione più precisa e anticipata rispetto all’esecuzione dell’intervento, in particolare per i cittadini delle zone direttamente coinvolte da un impatto di questo tipo.

Ma soprattutto, è stata sbagliata la tempistica. Perché concentrare il taglio di tutte le piante individuate nello stesso periodo e proprio all’inizio dell’estate, quando il beneficio del verde sul microclima urbano è più necessario?

Non era più opportuno scaglionare i tagli necessari e scegliere un periodo più a ridosso dell’autunno, quando – auspicabilmente - dovranno essere fatte le nuove piantumazioni?

A Faenza, e nei Comuni dell’Unione, manca ancora il regolamento del verde pubblico e privato, che finalmente dovrebbe indicare linee chiare per la scelte delle specie di piante più appropriate per le nostre zone urbane, per la corretta potatura e manutenzione.

Questi interventi sul verde urbano dovrebbero essere integrati all’approfondimento sul “Documento qualità Urbana di Faenza”, per il quale l'Assessorato all'Urbanistica ha chiesto di partecipare al perfezionamento della “Prima mappa delle opportunità” con contributi che, come Circolo Legambiente Lamone, abbiamo fatto pervenire come richiesto entro il 30 giugno scorso.

Infine, ci permettiamo un ulteriore auspicio: speriamo che la scelta dell’Amministrazione di procedere, in questo periodo e con queste modalità all’abbattimento degli alberi in diverse zone, non sia il prologo anche all’abbattimento di quelli, ben più imponenti e inseriti nel contesto storico dell’Arena Borghesi, per i quali, come Legambiente, altre associazioni e migliaia di cittadini, continuiamo ad opporci.

 

Circolo Legambiente Lamone Faenza

DURA CONDANNA ALLE AGGRESSIONI RAZZISTE A FORLI’- MOBILITAZIONE


Nei giorni scorsi a Forlì due persone di origine straniera sono state ferite a colpi di armi ad aria compressa.

Due attacchi vigliacchi e razzisti che vanno ad unirsi alle tante altre aggressioni che con sempre maggior frequenza accadono in tutta Italia. Sottovalutare quanto successo, minimizzare o girarsi dall’altra parte, equivale a sostenere moralmente e praticamente gli autori di questo gesto e a lasciare il campo libero ad un’escalation di violenza razzista.

Nella nostra attività quotidiana di rappresentanza sociale delle persone più deboli in difficoltà abbiamo toccato con mano che la Città di Forlì ha un’anima antirazzista, che non è disposta ad accettare questi rigurgiti d’odio.


Per questo, come realtà della società civile, invitiamo la cittadinanza tutta a riunirsi LUNEDI’ 16 alle ORE 20 in Piazzetta della Misura, da dove partirà una FIACCOLATA con cui condanneremo in modo fermo e deciso quanto avvenuto.

Forlì Città Aperta
CGIL Forlì
CISL Romagna
UIL Forlì
Consulta degli stranieri di Forlì
Arci
ANPI
AMI – sezione di Forlì Giordano Bruno
ACLI
Consulta Laica Forlivese
Ass.ne Olof Palme
Ass.ne Voce Donna
Ass.ne Con…tatto
Ass.ne Luciano Lama
Udi – unione donne italiane Forlì
Forum delle donne
AUSER Forlì
Cooperativa Dialogos
Un secco no
Emergency
Centro Pace AnnalenaTonelli
Il Progresso delle idee
Udu – Unione degli Universitari
Ass.ne Legalità Bene Comune
Federconsumatori Forlì-Cesena
Afaf – Associazione fratellanza e amicizia Forlì
Azione cattolica diocesiana
Circolo Oscar Romero
Roberto Ravaioli – servizio Migrantes
Istituto di Studi sul Federalismo e l’Unità Europea Paride Baccarini
WWF
Coordinamento per la democrazia costituzionale
Pensiero e azione
Messaggeri dell’altro mondo
Movimento Federalista Europeo e Gioventù Federalista Europea
Rete Civile antirazzista di Ravenna
Teatro Due Mondi
Ass.ne Yakkar Cesena
Alberto Grilli
LIFE onlus
Tamkin – Ass.ne donne marocchine
Coordinamento democrazia costituzionale – CDC Forli – CDC FC

All’iniziativa aderiscono:
Liberi e Uguali Forlì-Cesena
Sinistra Italiana – segreteria regionale
PD Forlì
Potere al Popolo Forlì
Possibile Forlì Cesena

Un anno fa, malgrado l'assenza di vari Stati, tra i quali l'Italia, l'Onu approvò il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari con 122 voti favorevoli. Proprio per l'impegno profuso per ottenere questo risultato, ICAN, la rete di organismi internazionali appositamente costituita a tale scopo, fu insignita del Premio Nobel per la Pace.

Affinché il Trattato entri in vigore sono necessarie le ratifiche di 50 Stati (attualmente sono 10, con altre decine che hanno già firmato e hanno in corso il processo di ratifica).

Negli ultimi mesi, le associazioni nazionali della Rete Italiana per il Disarmo e Senzatomica, partner di ICAN, con lo slogan "Italia, ripensaci!", stanno organizzando iniziative al fine di ottenere anche la firma del nostro Paese.

In questi giorni, Lisa Clark, una delle coordinatrici della campagna “Italia, ripensaci”, ha in programma di incontrare le città che si sono distinte nella sensibilizzazione delle proprie comunità. Tra queste figura anche Faenza.

Infatti, lunedì 2 luglio, alle ore 18, presso la Sala Bigari, in Municipio, incontrerà: il Consiglio Comunale che all'unanimità ha votato un apposito Odg; il Sindaco che ha sollecitato personalmente il Governo e ha sottoscritto simbolicamente il Trattato; l'Assessora alla Pace e la Giunta.

Nell'occasione Lisa Clark ritirerà anche le mille cartoline raccolte dagli attivisti delle associazioni faentine che hanno promosso localmente la campagna. Pochi giorni dopo, nel primo anniversario dell'approvazione del Trattato, le consegnerà personalmente al Presidente del Consiglio con l'invito a far la propria parte affinché il Trattato entri in vigore.

 

Faenza, come 50 anni fa promosse tra i propri giovani l'ideale europeo e per questo meritò, terza città in Italia, il Premio Europa, anche oggi può vantarsi di dare il proprio contribuito alla pace.

 

La cittadinanza è invitata a partecipare.

 

Associazione SI alle energie rinnovabili NO al nucleare, Centro di documentazione don Tonino Bello, Cittadini per la pace, Comitato di Amicizia, Comitato Spontaneo per la Pace, Farsi Prossimo, Gruppo Emergency Faenza, Legambiente Lamone Faenza, Mani Tese Faenza, Ordine Francescano Secolare, Pax Christi.

 

* Lisa Clark, referente per il nostro paese di Mayors for Peace e tra i sostenitori di ICAN, è vicepresidente dell’associazione di Padova "Beati Costruttori di Pace" di don Albino Bizzotto. E' da sempre impegnata a fianco delle popolazioni nei territori sconvolti dalle guerre. Ha vissuto nella Sarajevo sotto assedio (1993-1995), promuovendo reti di collegamento e di solidarietà nella città e tra le persone separate dai fronti. Ha vissuto in altre aree della Bosnia ed in Kosovo, partecipato a missioni di osservazione dei diritti umani ed elettorali in Palestina, Albania, Chiapas. Ha coordinato la missione della società civile per le prime elezioni nella Repubblica Democratica del Congo, nonché accompagnato missioni istituzionali in Eritrea, Etiopia, Somalia, Kenya.

Vietato manifestare solidarietà nei confronti dei migranti, chi lo fa sappia che rischia di incorrere negli strali della Lega di Salvini. Cos’altro si deve dedurre dalle parole e dagli atti che si stanno abbattendo sugli studenti del Liceo “Torricelli-Ballardini”? La loro colpa è, appunto, quella di aver fatto appello a quanto afferma l’art. 2 della Costituzione – “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…” – riferendosi alla quotidiana tragedia dei migranti in Mediterraneo.

Prima un esposto alla Procura della Repubblica di Ravenna, poi un’interrogazione in Consiglio comunale e la minaccia di ricorrere al Provveditorato agli Studi. Quei ragazzi sono stati indottrinati da un’insegnante! tuonano i leghisti. Vedremo – aggiungono – se nel valutare le prove d’esame verranno premiati per questa loro strumentalizzazione.

Forse a questi signori sfugge che giovani giunti all’esame di maturità a conclusione di un intenso ciclo di studi possono avere loro idee, il diritto di giudicare e di esprimersi. Forse non sanno che la Costituzione (art. 33) sancisce la libertà di insegnamento quale prerogativa individuale dei docenti. Che riferirsi alla Costituzione e pretenderne il rispetto non è un atto politico di parte ma il dovere di ogni cittadino della Repubblica, ministri compresi. L’aver messo le mani sul governo sta dando loro un senso di onnipotenza: si ritengono in potere di bacchettare chi la pensa in altro modo.

A Faenza, come in tutta Italia, ci sono tante persone che provano compassione per l’umanità sofferente che bussa alle nostre porte fuggendo da guerre, fame e malattie. Tante che, in silenzio, spendono tempo ed energie in azioni di solidarietà verso gli ultimi. Tante che avvertono il rischio di precipitare in un mondo in cui l’egoismo e l’odio prevalgono sui valori di civiltà e di uguaglianza.

Noi stiamo dalla parte dei ragazzi del “Torricelli-Ballardini” e dei loro insegnanti. Li ringraziamo. Finché ci saranno giovani come loro, finché ci sarà una scuola che educa liberamente ai sentimenti positivi e alla cultura del rispetto e del diritto, la speranza di un Paese migliore continuerà a vivere, forte e insopprimibile.

Noi ci riconosciamo in quanto disse il Presidente Sandro Pertini rivolgendosi agli italiani nel messaggio di fine anno 1978: “Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo”.

Faenza, 26 giugno 2018

L’Altra Faenza