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Nel nostro lavoro di approfondimento sulla complessa emergenza verificatasi in Romagna nello scorso maggio abbiamo rintracciato un documento risalente all’ottobre 2010: “Valutazione delle possibilità di laminazione delle piene del fiume Lamone a monte del tratto arginato”, uno studio commissionato dalla Regione Emilia Romagna al Prof. Ing. Armando Brath.

Rilevando un quadro di rischio idraulico piuttosto serio lungo il tratto d’asta del Fiume Lamone compreso tra Pieve del Tho e lo sbocco al mare[1], lo studio si dedicò all’individuazione di alcune aree che si prestassero alla realizzazione di casse di espansione artificiali delle piene e effettuò una prima “valutazione degli effetti di tali casse e delle potenzialità che esse offrono ai fini della mitigazione del rischio alluvionale e del miglioramento del  livello di sicurezza idraulica del territorio”.

Le quattro aree di espansione sul corso del Lamone

 

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