«Apre la riunione la Sig.ra Elena Ugolini (...) Comunica che il Gen. Figliuolo e il T.Col. Martella le hanno mandato migliaia di documenti, così come è riuscita ad avere accesso a tanti documenti anche della Regione, per cui è disponibile a metterli a disposizione in caso di richiesta».
Poche righe di un freddo verbale riassuntivo, ma abbastanza per aprire interrogativi legittimi nel corso di una campagna elettorale dove il tema alluvione appare più che mai portante. Ma per capire i contorni della vicenda bisogna fare un piccolo passo indietro e contestualizzare quelle parole pronunciate lo scorso 12 ottobre a Faenza. Quel giorno, nella sala Attanasio di via papa Giovanni Paolo II, è in programma un incontro (a cui la stampa non è ammessa) con i vari comitati romagnoli degli alluvionati. Sono presenti quelli di Traversara e di Faenza, ma anche i tanti danneggiati dall’alluvione del 2023 nel Ravennate, nel Cesenate e le “Vittime del fango” di Forlì. Stando al verbale (redatto e firmato da due aderenti ai comitati) la prima a prendere la parola è proprio la candidata Elena Ugolini che ai presenti dice appunto di aver avuto dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e da un suo collaboratore migliaia di documenti e di aver accesso a tanti documenti anche della Regione. Documenti che è pronta a mettere a disposizione dei comitati.
Circostanza che, anche alla luce dei rapporti non più ottimali tra generale ed enti locali, non può che “incuriosire”. Anche perché - in attesa dell’esito del voto - Ugolini è al momento una privata cittadina. Esattamente come i residenti di Traversara e Faenza che il Commissario non lo hanno visto da tempo, nemmeno dopo il dramma di settembre. Né tantomeno dopo l’ultima visita in Romagna, quando il generale si fermò a Premilcuore e Portico specificando di essere il commissario straordinario “solo dell’alluvione 2023”, per il resto rivolgersi a Irene Priolo. Ecco perché le modalità di quei contatti, trapelate peraltro casualmente, prestano ora inevitabilmente il fianco a pensieri di calcolo elettorale tra la candidata di centrodestra e il commissario nominato da Meloni proprio al posto di Bonaccini. Resta poi il dubbio di sapere che tipo di documenti fossero. Dallo staff di Ugolini confermano la circostanza, ma specificano: «Chiaramente “migliaia di documenti” è un modo di dire, ma i contatti con Figliuolo ci sono stati dopo l’ultima alluvione. Nulla di segreto, era un modo per interessarsi alle comunità colpite direttamente»