CHIESA. In attesa dei giudici vaticani nel processo di appello contro Ultima generazione, Bergoglio lavora alla redazione di una «seconda parte» dell’enciclica del giugno 2015
Di fronte al perdurare e al peggiorare della crisi ambientale e climatica globale, papa Francesco sta lavorando alla redazione di una «seconda parte» della Laudato si’, l’enciclica eco-sociale del giugno 2015.
Lo ha annunciato lo stesso pontefice ieri mattina, al termine dell’udienza in Vaticano, a una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’Appello di Vienna (giugno 2022), che invita le nazioni a impegnarsi in favore dello Stato di diritto come garante della dignità di tutte le persone.
«SONO SENSIBILE alla cura che voi rivolgete alla casa comune e al vostro impegno per partecipare all’elaborazione di un quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente», ha detto Bergoglio rivolgendosi “a braccio” agli avvocati, in un passaggio non contenuto nel testo del discorso consegnato prima dell’udienza. «Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio. Grazie per questo contributo. Io sto scrivendo una seconda parte della Laudato si’ per aggiornare i problemi attuali».
LE PAROLE DEL PAPA nei confronti dei giovani e del loro diritto a «un mondo bello e vivibile» stridono con quanto accaduto poco più di due mesi fa, quando il Tribunale dello Stato pontificio ha condannato a nove mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di una multa di 1.620 euro e a 28.148 euro di risarcimento due attivisti di Ultima Generazione che, come gesto dimostrativo per sensibilizzare le autorità sui temi del cambiamento climatico, si erano incollati alla base in marmo della statua di Laocoonte nei Musei vaticani, senza peraltro danneggiarla in alcun modo (una terza attivista è stata condannata “solo” a 120 euro di multa per aver ripreso e diffuso l’azione sui media).
«Il Vaticano, una delle ultime monarchie assolute del mondo, dimostra tutta la propria ipocrisia con questa condanna spropositata e assurda per due persone che hanno semplicemente voluto accendere i riflettori su quello che il papa scrive e predica», dichiarò allora in una nota il movimento. E in un certo senso Bergoglio ora dà loro ragione – chissà se lo faranno anche i giudici vaticani nel processo di appello – con l’annuncio della prossima uscita della Laudato si’ “numero due” che, precisa il direttore della sala stampa della Santa sede, Matteo Bruni, sarà «una lettera che vuole affrontare in particolare le recenti crisi climatiche». Anche se non è ancora chiaro se si tratterà di un “aggiornamento” della Laudato si’ oppure di una nuova enciclica sui temi eco-ambientali.
NELL’UDIENZA agli avvocati dei Paesi del Consiglio d’Europa, il pontefice è tornato ancora una volta a denunciare la «guerra insensata» che si combatte in Ucraina. E domenica il cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e inviato da papa Francesco a Kiev, Mosca, Washington e prossimamente Pechino per tentare di aprire una via per la pace, intervistato dal Sussidiario a margine del Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, ha continuato a manifestare ottimismo per una soluzione al conflitto («dobbiamo credere che ci sia un modo per arrivare a una pace giusta e sicura non con le armi ma con il dialogo, questo non è mai una sconfitta e richiede garanzie e responsabilità da parte di tutti»), criticando però l’Unione europea: «Fa troppo poco, dovrebbe fare molto di più – ha detto Zuppi -. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di papa Francesco a una pace creativa»