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Il racconto in diretta della giornata

<p>Il corteo di Reggio Emilia</p>\\n

28 marzo, sciopero nazionale unitario dei metalmeccanici. “Senza contratto si sciopera”, lo slogan di Fiom Fim Uilm dietro al quale decine di migliaia di persone oggi stanno manifestando nelle piazze di molte città del Paese. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è in piazza a Roma, mentre il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, è alla manifestazione di Reggio Emilia.

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Lavoro

Piazze piene, fabbriche vuote: contratto subito

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Napoli: adesioni anche al 100% nelle aziende 00:00 / 01:57

 

(Il video è a cura di Mattia Carpinelli)

Adesioni anche del 100% nelle aziende metalmeccaniche della provincia di Napoli per lo sciopero di 8 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm per chiedere il rinnovo del contratto Federmeccanica. Centinaia di lavoratrici e lavoratori hanno affollato piazza Vittoria dove è partito il corteo che ha raggiunto piazza dei Martiri, dove ha sede Confindustria, per il comizio finale nel quale hanno preso parola i segretari generali di Fiom Cgil e Fim Cisl Napoli, Mauro Cristiani e Biagio Trapani e il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.

“Noi a Federmeccanica lanciamo un messaggio preciso: il contratto lo vogliamo rinnovare e lo vogliamo rinnovare alle nostre condizioni”. Lo ha detto dal palco di piazza dei Martiri il segretario generale della Fiom Cgil di Napoli, Mauro Cristiani. “Abbiamo presentato una piattaforma che è stata votata dal 98% dei lavoratori che hanno detto sì. E con quel sì ci siamo seduti al tavolo e per sei incontri abbiamo spiegato noi che cosa volevamo, un adeguamento dei minimi tabellari con una richiesta di 280 euro, la riduzione dell'orario di lavoro, più sicurezza nei luoghi di lavoro e formazione. Chiediamo che ci sia una parità di genere vera, reale in tutti i luoghi di lavoro, perché – ha aggiunto Cristiani – ancora oggi esistono delle forti disparità tra il trattamento salariale delle donne e quello degli uomini".

Per quanto riguarda le adesioni alla giornata di sciopero si sono registrate percentuali altissime. Dal 100 per cento di De Vizia Transfer (dove tutti e 55 i dipendenti hanno incrociato le braccia) al 98 per cento di adesioni alla Leonardo Pomigliano, Leonardo Nola (97 per cento), Fincantieri di Castellammare di Stabia (96 per cento), Tiberina Pomigliano e Wass Pozzuoli (95 per cento) e, ancora, 90 per cento di adesione alla Mbda e Leonardo di Bacoli, Hitachi Napoli.

“I metalmeccanici – ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – vogliono un rinnovo che guardi al salario ma anche al futuro del comparto, del manifatturiero e dell’industria in generale. É un contratto importante, veniamo da giornate di mobilitazione e di sciopero e non ci fermeremo. Con la mobilitazione di oggi diamo una spinta importante per il rinnovo del contratto, speriamo che le controparti facciano ammenda e – ha concluso – tornino ad impegnarsi per un comparto strategico per l'economia campana e del Paese”.

A Roma c’è Landini

Diverse centinaia di lavoratori metalmeccanici della provincia di Roma, insieme alle organizzazioni sindacali, si sono radunati a piazza Barberini, nella Capitale, in occasione dello sciopero nazionale di otto ore della categoria proclamato da Fim, Fiom e Uilm per chiedere a Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica la ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto.

In corteo i manifestanti si sono poi mossi verso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove è previsto un presidio. “Contratto, contratto”, il grido che si è alzato dai manifestanti. In testa al corteo anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Salario, orario di lavoro, sicurezza e precarietà alcuni dei temi che rivendicano le organizzazioni sindacali. 

5 mila lavoratori in corteo a Torino

Anche a Torino al grido di “Contratto, contratto” è partita la manifestazione dei metalmeccanici. All'iniziativa, secondo i sindacati, partecipano 5 mila lavoratori.
Il corteo si è mosso da piazza Arbarello e termina davanti all’Unione Industriali. In testa, lo striscione: “Senza contratto si sciopera. Per il salario, per l'orario, per la sicurezza, contro la precarietà, per la ripresa della trattativa”.

Al termine del corteo, interventi dei delegati e dei segretari generali della Fim torinese, Rocco Cutrì, della Fiom Edi Lazzi e della Uilm Luigi Paone. Chiuderà il palco il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano.

Corteo a Genova verso la Prefettura

Il corteo di Genova

Anche a Genova i lavoratori metalmeccanici hanno aderito allo sciopero nazionale di otto ore indetto da Fim, Fiom e Uilm per chiedere il rinnovo del contratto nazionale. I lavoratori si sono mobilitati, con una manifestazione che
ha preso il via questa mattina alle 9 da piazza Massena, a Cornigliano. Dopo il concentramento iniziale, il corteo si è mosso in direzione del centro cittadino.  Quella di oggi è la seconda mobilitazione nazionale del 2025 per i metalmeccanici, dopo quella dello scorso 20 febbraio, e la terza in pochi mesi, considerando anche la protesta del 13 dicembre. I sindacati hanno ribadito i motivi dello sciopero, denunciando lo stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.

“Nonostante le mobilitazioni dei mesi scorsi, Federmeccanica e Assistal non hanno riaperto il dialogo – dichiarano Fim, Fiom e Uilm –. Un atteggiamento provocatorio e poco rispettoso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno votato la piattaforma sindacale
riconoscendone le risposte adeguate per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro”.

A commentare la giornata di mobilitazione è stato anche Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom di Genova: “Siamo di fronte a uno sciopero nazionale per riconquistare il contratto dei metalmeccanici. Il nostro obiettivo è
recuperare una quota significativa di salario in un settore che attraversa una crisi profonda. Questa mattina davanti a tutte le fabbriche genovesi ci sono stati presidi e il corteo raggiungerà la Prefettura per trasmettere anche al governo la tensione che si respira nelle fabbriche”.

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Bologna: straordinaria partecipazione

La testa del corteo a Bologna

A Bologna si è registrata una straordinaria partecipazione alla manifestazione provinciale dei metalmeccanici che accompagna una importante adesione nelle fabbriche alle 8 di sciopero proclamate a livello nazionale per riconquistare il tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal e di Confapi Unionmeccanica.

Il corteo, partito da Porta Saragozza, ha sfilato lungo i viali arrivando sotto la sede di Confindustria Emilia dove i segretari generali di Fim Fiom Uilm Bologna hanno consegnato alle associazione di rappresentanza delle imprese l’urgenza di riaprire immediatamente il tavolo di trattativa.

Il contratto è scaduto da oltre un anno: le aziende si sono assunte la responsabilità di rompere la trattativa, rifiutandosi di discutere le richieste elaborate, votate e sostenute da oltre 400 mila metalmeccanici.

Siamo già alla 24esima ora di sciopero – si legge nel post della Fiom bolognese –: nei mesi scorsi abbiamo articolato gli scioperi fabbrica per fabbrica, organizzato presidi nelle zone industriali, oggi ci siamo presi le strade di Bologna”.

“La grande riuscita di questa giornata di mobilitazione manda un messaggio chiaro e inequivocabile: le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono pronti a proseguire la mobilitazione fino alla conquista di un giusto rinnovo dei contratti nazionali dell’industria, contro la guerra e la riconversione bellica del nostro sistema industriale e per fermare l'approvazione del DDL Sicurezza”.

Modena: “Senza risposte, i lavoratori non si fermeranno”

La testa del corteo a Modena

Oltre mille i partecipanti al corteo e alla manifestazione di stamattina a Modena in occasione dello sciopero di 8 ore dei metalmeccanici di Fim Fiom Uilm per il rinnovo del contratto. Molto alte anche le adesioni in tutte le aziende metalmeccaniche modenesi, con punte di astensione dal lavoro anche del 95%.

I lavoratori metalmeccanici modenesi sono in massa andati a ribadire davanti a Confindustria che l’unica piattaforma in discussione è quella votata dal 98% dei lavoratori e che rivogliono un tavolo di vera trattativa. Per il rinnovo del contratto Federmeccanica-Assistal sono state fatte sinora 24 ore di sciopero.

Lavoratori e sindacati vogliono lanciare anche un primo messaggio a Unionmeccanica-Confapi con le prime 8 ore di sciopero, perché la trattativa inizi seriamente a discutere le esigenze dei lavoratori. Alle controparti metalmeccaniche, Fim Fiom e Uilm dicono che se sarà necessario non si fermeranno qui.

Piacenza: “Grande adesione nell'oil and gas. Riaprire tavolo trattativa”

Sono scese in piazza anche a Piacenza le "tute blu" di Fiom, Fim e Uilm per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. La mobilitazione, che rientra nello sciopero nazionale di 8 ore indetto dai sindacati, ha preso il via alle 9:30 con un concentramento all’incrocio tra Pubblico Passeggio e Corso Vittorio Emanuele. Da lì, il ha raggiunto Palazzo Cheope, sede di Confindustria Piacenza, dove si è tenuto un presidio sotto le finestre dell’associazione datoriale.

“Vogliamo il contratto” al ritmo dei tamburi, così il corteo ha segnato la mattinata piacentina. Fiom, Fim e Uilm hanno ribadito anche a Piacenza “la necessità di un contratto collettivo equo e dignitoso, che dia garanzie per la tutela dei salari e delle condizioni lavorative”.

Adesioni alte in provincia. 65% alla Lift Tek, azienda del comparto dei carrelli elevatori come la Bolzoni, la cui adesione alle proteste è arrivata al 60%. Si è arrivati al 70% alla Orton, al 65 alla Vanessa come alla Biffi, aziende del settore Oil and Gas, che ha visto anche il 90% di adesione alla Coprosider. Grande adesione allo sciopero alla Spi di Rottofreno, azienda che produce infissi i cui dipendenti hanno scioperato al 90%; ottima adesione alla Aperam, settore acciaio, e adesione totale alla Diamond Service, azienda che produce lame e dischi diamantati. “In generale adesione alta allo sciopero, un risultato che ci dice come la strada intrapresa sia quella giusta. Ora occorre riaprire il tavolo delle trattative e dar retta alle proteste che hanno segnato grandi risultati anche nel piacentino”.

Aosta, l’onda dei metalmeccanici

Salute e sicurezza, salario, orario di lavoro e stop al precariato. Questa mattina l’onda dei metalmeccanici ha invaso anche le piazze di Aosta da Place des Franchises a Viale Conseil des Commis passando da piazza Chanoux. Il segretario generale dei metalmeccanici della Cgil Valle d’Aosta, Fabrizio Graziola, ha detto dal palco: “Federmeccanica toglie dignità, rispetto e democrazia. Il contratto deve essere rinnovato e vogliamo la riapertura dei tavoli di trattativa. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici hanno diritto di ottenere il rinnovo. Basta con questo atteggiamento padronale che rievoca tempi passati che non vogliamo assolutamente che si ripetano. Il lavoro è anche dignità e i salari devono essere rivisti. Rimaniamo il Paese con i salari più bassi rispetto all’Europa. È necessario un cambio di rotta sostanziale”. La Fiom regionale per l’occasione ha rinnovato la solidarietà ai 23 lavoratori della GPS Standard di Arnad la cui azienda è stata recentemente divorata dalle fiamme.

A Salerno otto su dieci in piazza per lo sciopero

Grande partecipazione questa mattina al presidio davanti alla Prefettura di Salerno, nell’ambito dello sciopero nazionale unitario indetto da Fim, Fiom e Uilm. Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici della provincia hanno risposto con forza: adesioni fino all’80% nelle principali aziende del territorio. La Cgil Salerno rilancia: “La trattativa sul contratto nazionale deve ripartire subito”.

“Oggi le metalmeccaniche e i metalmeccanici hanno dato una straordinaria prova di consapevolezza e dignità – ha dichiarato Antonio Apadula, segretario generale della Cgil Salerno –. Scioperare è necessario di fronte all’arroganza delle controparti, che da mesi tengono bloccata la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto di Salerno per esporre le nostre ragioni: parliamo di giustizia, salario, sicurezza e futuro. L’atteggiamento di Federmeccanica è irresponsabile: servono aumenti salariali veri, una politica industriale seria e tutele concrete per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Non siamo disposti ad accettare un modello contrattuale che vuole lasciare i salari in balìa delle dinamiche inflazionistiche, che capovolge tutele e diritti già conquistati e chiude a migliori prospettive per la sicurezza e il futuro di tutte e tutti. – ha affermato Francesca D’Elia, segretaria della Fiom di Salerno –. Le lavoratrici e i lavoratori non chiedono la luna: chiedono che venga rispettata la loro professionalità, che venga riconosciuto un salario dignitoso, che si costruisca un'industria del futuro qui nel nostro territorio e da nord a sud del Paese”.

(La cronaca da Salerno è cura di Laura Naimoli)

Fiom Veneto: Altissima adesione 

Non poteva essere più forte oggi il segnale dato dai metalmeccanici e dalle metalmeccaniche venete a Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica. L’altissima adesione al terzo sciopero per il contratto e le sette manifestazioni provinciali che si sono tenute a Bassano del Grappa, a Limana, a Mestre, a Padova, a Rovigo, a Treviso e a Verona hanno dimostrato che i lavoratori e le lavoratrici del comparto non sono stanchi di lottare e che reclamano a tutta voce il loro contratto nazionale che, però, tenga in considerazione tutte le istanze presenti nella piattaforma votata nei luoghi di lavoro e presentata da Fim, Fiom e Uilm a maggio scorso.

Belluno: 90% alla Gavazzi di Belluno, alla Mitsubishi di Alpago e alla NPE di Longarone; 70% alla LU.VE. di Limana, alla BVB; 80% alla Pandolfo Alluminio di Feltre e Lentiai, alla Evco di Sedico, alla Hydro Extrusion di Feltre, alla Clivet di Feltre e alla Epta Costan di Limana, azienda dalla quale è partito il corteo delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici bellunesi composto da oltre 300 persone che è arrivato fino alla rotonda di Limana e poi è tornato alla Epta per gli interventi di segretari, delegate e delegati; 60% alla Aligroup Belluno, alla Videndum di Feltre e alla Edim-Bosch di Setteville.

Padova: al corteo, che dalla stazione è arrivato fino sotto il palazzo di Confindustria, hanno preso parte oltre 2000 lavoratori e lavoratrici provenienti dalle aziende di tutta la provincia. Per le adesioni allo sciopero i dati sono: 100% ALL.CO, 95% Hitachi, 90% alla ZF, alla Pavan, alla MTA, alla VDZ, 87% alla Parker, 80% Maschio Gaspardo, Carraro Drivetech, Circet, Toffac, FHP; 75% alla Dab Pumps, Fast, Tecnolaser e alla Epta, 65% Antonio Carraro.

Rovigo, oltre 500 lavoratori e lavoratrici del comparto hanno sfilato in corteo dalla questura fino al Duomo e in provincia si sono registrate, fra le altre, adesioni del 100% dei Cantieri Navali Vittoria, dell’85% RPM, dell’80% in Agritalia, del 75% in Irsap.

Treviso: alcuni esempi tra le adesioni allo sciopero di oggi vanno dal 95% in De Longhi Produzione, Electrolux, Berco; 90% in Itla Bonaiti, Copreci, Termowatt; 80% in Breton, Stam, Menci, Irca -Rica, Sole Oderzo; 70% in Mitsubishi, Turbosol, Smartpaper, Golfetto Sangati, Haier, Csmtube; 65% in Stiga; 60% in Site, Somec produzione; fino al 50% in Omnia. Alta partecipazione anche alla manifestazione che da via Roma ha raggiunto Piazza Borsa.

Venezia: 2.500 metalmeccaniche e metalmeccaniche in corteo hanno attraversato le vie di Mestre dalla Stazione dei treni fino a Piazzale donatori di sangue dove si sono tenuti gli interventi di delegati e segretari che sono stati conclusi da Luca Trevisan, segretario organizzativo della Fiom Cgil Nazionale. Altissime le adesioni nel veneziano, con picchi del 100% raggiunti a Fincantieri (Marghera), alla Leonardo, alla Piaggio di Scorzè, alla Idromacchine, alla Berengo, alla Speedline, alla Peg Perego; il 90% di partecipazione si è registrata alla Lafert, in Faces, in DFV, alla Welding Duebi; l’80% in Gasparini; il 75% in Ponterosso; il 70% in IPC e Zincol.

Verona: 900 metalmeccanici e metalmeccaniche hanno sfilato in corteo da Piazzale 25 Aprile a piazza Bra, al corteo Veronese era presente Mirco Rota, responsabile dell'ufficio sindacale della Fiom Cgil nazionale che ha chiuso gli interventi. Per quanto riguarda l’adesione allo sciopero si sono registrato ottimi numeri anche nel veronese: 100% di adesione in Isopan, Acciaierie di Verona, Borromini, Alstom; 98% in Manni, 95% in Fiamm Siapra; 91% in Bonferraro, 90% in Acciaierie Venete, Prima Industrie, Alfa Laval, Cascade; 80% in Sime, 70% in Ball Bevarage, Franke, Giacomini, Sidel.
Vicenza: Il corteo a Bassano del Grappa ha attraversato la cittadina vicentina raccogliendo il favore dei cittadini e delle cittadine, non abituati a vedere manifestazioni di tal genere sfilare per le strade con l’arrivo nella piazza del Comune per gli interventi e le conclusioni di rito. Alla manifestazione hanno preso parte oltre 1500 metalmeccanici e metalmeccaniche che hanno chiesto a gran voce la riapertura del tavolo di trattativa sulle basi della piattaforma votata nei luoghi di lavoro la scorsa primavera. Per quanto riguarda le adesioni si sono raggiunti il 90% in Salvagnini Robotica, Xylem-Lowara, Dinoil, Fisep, Nidec Fir; l’80% in Ceccato Aria, Askoll, Beltrame, Safas, Valbuna, Comem, Baxi, Ferrari ventilatori; il 70% in Armes, Mobilfer, Pm Tecnology; il 60% in Esmach.

“Con lo sciopero di oggi siamo arrivati a 24 ore di astensione dal lavoro per il contratto. I metalmeccanici e le metalmeccaniche del nostro Paese non hanno intenzione di cedere il passo, anzi, oggi hanno manifestato e partecipato agli scioperi in ogni territorio con ancora più forza e determinazione. La loro priorità, la nostra priorità, è riaprire la trattativa sia con Federmeccanica e Assistal sia con Unionmeccanica: il contratto va scritto e definito partendo però da quelle che sono le richieste di migliaia di lavoratori e di lavoratrici che hanno votato e scelto la piattaforma rivendicativa presentata a maggio scorso alle associazioni datoriali. In Veneto, lo sciopero ha raggiunto percentuali ancora più alte delle scorse tornate; questa partecipazione e il coinvolgimento di così tante persone non possono essere ignorati, è necessario, a questo punto, che le rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto siano ascoltate. Nella nostra regione, così come in tutta Italia, ci siamo fatti sentire, ci siamo fatti vedere nelle strade, nelle piazze, svuotando i posti di lavoro e lasciando le fabbriche ferme e vuote, adesso tocca a Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica fare il prossimo passo e riaprire i tavoli di trattativa senza ulteriori indugi e senza tralasciare le rivendicazioni presentate da Fim Fiom e Uilm.” ha dichiarato Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto, al termine delle manifestazioni odierne.

Il corteo dei metalmeccanici a Venezia

 

Le adesioni in Friuli-Venezia Giulia

Partiamo dalla situazione a Gorizia e Trieste. Nelle principali fabbriche dell’isontino si segnala un’adesione media massiccia, con una punta del 90% alla Nidec, mentre in Fincantieri (per quanto riguarda i dipendenti diretti) il tasso di astensione è del 50%. Vicina al 70% l’adesione nelle principali aziende del ronchese. Percentuali alte anche a Trieste, dal 50% dell’Arvedi, dove la produzione si è fermata, al 75% di Adriatronics (ex Flextronics) e Pittway e l’80% di Argus Security.

Nelle oltre venti aziende monitorate della provincia di Udine le punte più alte si toccano in Cimolai (sito di San Giorgio di Nogaro, 92%), Modine (89%), Faber (89%), Cga (88%), Rhoss (87%), Siat (82%), DL Radiators (74%), Afc (Acciaierie fonderie Cividale, 70%). Astensioni dal lavoro comprese tra il 50 e il 60% in altre importanti fabbriche friulane come Solari, Comefri, Dynamic Technologies, Acciaierie venete, Siat Pittarc e Farem.

Concludendo con la Destra Tagliamento, nella provincia di Pordenone, la punta di adesione si tocca alla Electrolux di Porcia con il 95%, mentre nel Professional si scende al 70%. Analoga percentuale in Siap 95% (al primo turno) e si collocano al 90% o poco al di sopra Modine, Bsg e Fonderie Pandolfo. Molto alte anche le adesioni in Cimolai (85%), Nidec e Fiulpress (80%), oltre che in Emmeti (85% a Vigonovo, 70% a Forcate), Fcf, Zincol Italia, Hager Lumetal (75%), Bertoja (70% in produzione), Casagrande (70%), Moro Kaiser (60%). Le adesioni scendono al 50% in Namirial, Centauro, Elleci, al 40% alla Imat, al 28% alla Cappellotto e al 25% alla Safop.

Alta adesione in Sicilia 

Il corteo della Fiom regionale in Sicilia

Grande partecipazione in Sicilia allo sciopero per il rinnovo del contratto indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm su scala nazionale. Con un’adesione al 95% si è praticamente fermato l’indotto del petrolchimico di Siracusa, città dove si è tenuta la manifestazione a carattere regionale. A Palermo ha incrociato le braccia l’81% dei lavoratori di Fincantieri, il 70% di Leonardo, il 70% della Sirti,
l’80% della Schindler, l’80% alla Kone, il 74% alla Polygon, con una media stimata nelle altre aziende del 70%.

Questa l’adesione a Messina: Cantieri Navali Palumbo 70%, Lamael Srl 100%, Trio Srl 100%, Cestaro Rossi 100%, adesione totale in tutto l'indotto della Raffineria Ram e della Centrale Elettrica A2A. Alta l’adesione anche nelle aziende metalmeccaniche delle altre città.

In una nota i segretari generali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm della Sicilia esprimono soddisfazione per “l’adesione allo sciopero, segno, dicono, di quanto la vertenza stia a cuore ai lavoratori” e annunciano “l’intensificarsi delle azioni di protesta in assenza di risposte dalle controparti”.