Da Maria
E così a Faenza abbiamo l'omicidio di una bellissima donna di 46 anni, madre di una ragazza, che viene uccisa da un delinquente, per soldi, su commissione dell'ex marito... Due criminali che si mettono in combutta, organizzando un'azione che pensano essere a prova di bomba, con quell'alibi così strascicato di un viaggio per aiutare la figlia, proprio poco prima della selvaggia aggressione alla donna, Ilenia Fabbri.
Se fosse stato un filmetto poliziesco americano, avremmo pensato :"Ma guarda quanto sono stupidi, questi due !"ma, purtroppo, questa situazione è ASSOLUTAMENTE REALE e la loro stupidità ha portato all'uccisione di una ennesima donna, bella e giovane, madre di una figlia nata dal rapporto con l'uomo che ha organizzato tutta questa trama criminale...
Questi uomini che uccidono le loro donne, non hanno neppure alcun rispetto, alcuna empatia con i figli, per il dolore che possono creare al sangue del loro sangue : esiste SOLO il loro totale EGOISMO, per arrivare a liberarsi di una moglie, fidanzata, per gelosia o perché avrebbe potuto portare via loro soldi(come presuppongono gli inquirenti in questo caso):liberarsi di una donna, UCCIDENDOLA, non attraverso i canali legislativi e relazionali legittimi. Come dicevo, questi uomini non pensano neppure al dolore dei loro stessi figli o, a volte, per eliminare proprio questo dolore, la loro soluzione è quella di ELIMINARE anche i loro stessi figli.
In questo caso, però, questo ex marito e padre criminale, si è comportato in modi grandemente falsi, dimostrando un cinismo assoluto, nel mantenimento di un rapporto "normale" ed affettuoso con la figlia in tutti questi giorni dopo il delitto. Chiaramente, sempre prendendo per buone le valutazioni effettuate dagli inquirenti, dopo tutte le indagini che hanno effettuato... Ma anche le mie sensazioni l'avevano così pensato fino dal primo momento, anche se le sensazioni non sono prove.
Tutti i femminicidi mi sconvolgono, per la loro l'assoluta ingiustizia, per le crudeltà con cui vengono effettuati, per lo strascico di dolore che lasciano sui famigliari - figli, genitori e coloro che amavano le donne uccise - e tanti altri effetti collaterali,ma questo, per le modalità, le motivazioni che sarebbero state addotte, mi sconvolge ancora di più. Sicuramente percepire tutta questa malvagità così vicina, proprio localmente, influisce, ma il mio punto di arrivo è quello della considerazione su questa nostra società che, attraverso meccanismi di competizione, volontà di possesso di beni (come sembrerebbe essere questo caso ) o della persona che si vuole uccidere (nella maggioranza di quasi tutti gli altri casi), mantiene attivi sentimenti in cui la vita di altri esseri umani è considerata poco importante. Lo si vede in GENERALE ed in PARTICOLARE - e non sto qui ad elencare le varie possibilità -, perché ci si abitua alla sempre maggior libertà personale, LIBERTÀ INDIVIDUALE CHE SI PONE SUPERIORE A QUELLA COLLETTIVA.
Lo possiamo vedere proprio anche in questo periodo storico, con la pandemia in atto, ma il fattore viene sempre più sviluppato nella struttura sociale liberista :certo, non è che intendo indicare una società socialista gerarchica,tra l'altro impossibile ora in Europa, ma di lavorare per arrivare ad una società democratica avanzata, dove si arrivi a superare le disuguaglianze, dove il rispetto delle prerogative individuali sia ASSOLUTAMENTE valorizzato, anche attraverso vie di concezioni COLLETTIVE per la condivisione. Progetti di attività collegiali, su tutti i punti fondamentali della vita quotidiana, per combattere contro quelle volontà di essere SUPERIORI agli altri, tanto da poterli anche ANNULLARE, TOGLIENDO LORO LA VITA.
FEMMINICIDI SOLO FATTI DI CRONACA NERA?
Proprio NO.
Pensiamoci bene...
Da Medardo
Grazie Maria per la tua puntuale riflessione che condivido. E' un problema che ci riguarda tutti e che ci fa inorridire di fronte ad una violenza così micidiale. No, non è solo un problema di cronaca nera, è un problema sociale e politico di chi vorrebbe tornare a rapporti uomo donna dove questa dovrebbe socciacere al potere del maschio. E' anche un problema montato nella testa di qualche uomo dal rimbalzo dalle consuetudini manifestate dell'estremismo islamico con le sue aberranti teorie di non considerazioni della donna. Ma è soprattutto un problema di potere che certi maschi vogliono imporre alle donne anzi alle femmine della propria famiglia. Ma c'è anche la pesante situazione di inadeguatezza delle forze dell'ordine. Ilenia aveva denunciato più volte il marito e l'ex marito, la donna uccisa a Genova aveva denunciato l'ex fidanzato ma la denuncia non era stata accolta perché non c'era un video che ritraesse l'ex che la perseguitava. 2 anni fa quel carabiniere che sparò alla ex moglie sotto casa poi si barricò in casa uccidendo le 2 figlie per poi suicidarsi era stato più volte denunciato dalla ex moglie ma non erano stati presi alcun provvedimenti e lui continuava a portare la pistole di ordinanza con cui ha commesso il massacro. E questi sono solo alcuni esempi ma la non considerazione da parte di carabinieri o polizia sono una costante. Senza contare che questi ex mariti o fidanzati assassini, moltissime volte sono già agli arresti domiciliari, oppure tenuti a non avvicinarsi all'abitazione della donna, senza che queste sentenze sortiscano assolutamente gli effetti desiderati. Penso che sia questo il versante sul quale bisognerebbe lavorare per dare seguito alla forza di quelle donne che trovano la forza di ribellarsi ai soprusi e di denunciare
Da Francesco
Condivido quanto scritto da Maria e in parte quanto scritto da Medardo, ma che ci "azzecca" il riferimento "alle consuetudini manifestate dall'estremismo islamico con le sue aberranti teorie di non considerazione della donna".
Mi pare che tutti gli esempi dei recenti femminicidi, citati da Medardo, siano stati fatti o "commissionati" da uomini bianchi e, almeno formalmente, cattolici ma per questo non diciamo che è per "consuetudini manifestate dall'integralismo cattolico" che non considera certamente la donna una persona autonoma e libera di decidere per se (vedi ruolo nella famiglia, aborto, ecc.).
I femminicidi sono commessi da MASCHI, non è determinante il colore della pelle o il loro credo religioso ma lo è il pensare e volere che la DONNA sia una loro "proprietà" e che quando questa in un qualche modo si ribella debba essere punita o/e eliminata.
da Medardo
Ho voluto semplicemente indicare che qualcuno, estremisti religiosi oppure no, si siano sentiti rafforzati nelle loro assurde convinzioni di legittimazione della superiorità, traendone motivazione dal modo in cui gli jiadisti indicavano essere il ruolo della donna. Tutto qua. Non volevo certo attaccare un solo tipo di estremismo religioso, ma è fuori di dubbio che quell'oggetto è arrivato dalla penisola araba o dalla Mesopotamia nell'ultimo decennio abbia influito
Voglio provare a presentare qualche osservazione sul dibattito aperto sul Governo Draghi. Premetto che sono assolutamente convinto che un Paese che per due volte in pochi anni deve ricorrere ad un "salvatore della Patria" perché rischia il disastro, ha un sistema politico prossimo alla rottura con gravi pericoli per la democrazia.
Draghi firmò la famosa lettera della Commissione europea che pose le premesse dell'attacco allo stato sociale ed ai diritti dei lavoratori al tempo del governo Monti. Draghi agì come presidente di una banca centrale: non una banca commerciale quindi. Draghi non è un banchiere, è un politico specializzato nel controllo ed orientamento del sistema monetario e creditizio, quindi non eletto né eleggibile. In Inghilterra sarebbe chiamato "civil servant" per distinguerlo dai ministri.
Ha il merito di aver difeso il sistema finanziario italiano, come hanno fatto altri politici europei per i rispettivi paesi, ma lo ha fatto con maggiore determinazione e, se permettete, fantasia, facendo capire all'Europa che non c'è più differenza fra debito nazionale e debito europeo. Sapeva probabilmente che l'Inghilterra sarebbe uscita, come conseguenza, ma lo aveva messo nel conto: era un Paese fuori dall'euro, lì non aveva poteri. Ora aspetta l'Inghilterra al varco e Johnson lo sa, dopo la sconfitta di Trump. Conte ha il merito di aver capito la fase e di aver colto l'occasione, l'Europa ha promesso fondi cospicui che sono il rimborso di ciò che l'Italia versa. Non per sottovalutare, ma su buona parte dei fondi pagheremo un po' di interessi, quando li restituiremo. Ma Conte aveva rotto l'alleanza con la destra e non poteva certo farsi forte del sostegno del caos chiamato 5 stelle!
Doveva andarsene per lasciare spazio alla destra, questo chiedeva la Confindustria, appoggiandosi anche (purtroppo) su settori ampi dei lavoratori dell'industria. Se tanti operai votano Lega, questo è un fatto politico che prima o poi doveva avere un peso: ci siamo arrivati!
A Draghi siamo stati obbligati a consegnare il governo dell'Italia. Lo so anch'io che Mattarella aveva ragione e che le elezioni erano impossibili: ma proprio questa è una sconfitta della Sinistra! Continuare a ripetere questa giaculatoria (elezionimpossibili, elezionimpossibili...) significa aver introiettato la sconfitta: dovremmo dire quando diventeranno possibili e come si presenterà il centrosinistra (organizzativamente e politicamente) quando si voterà!
Attenti: potrebbe avvenire subito dopo l'elezione del Presidente della Repubblica: e se fosse Draghi il successore di Mattarella? Pensiamo che la Costituzione resterebbe la stessa? Ormai comandano i generali sulla pubblica amministrazione, altro che "civil servant"!
Draghi, avuti i poteri, ha subito spostato gli equilibri politici a destra, reinserito trionfalmente alcune delle persone più disgustose della destra. Chi sarebbe la garanzia di equilibrio, Giorgetti? Uno dei maggiori nemici del servizio sanitario nazionale?
La via di uscita in Parlamento, a mio modesto parere, c'era. Il mio intento non è di dire: av degh me coma ch'us fa, come i tifosi, figuriamoci! Dico solo che Landini, segretario generale CGIL, dopo un doveroso incontro col governo ha dichiarato che il Sindacato giudicherà in base agli atti concreti. Era impossibile attenersi a questo prudenziale giudizio, esprimendo un'astensione ? Le cose sono andate diversamente.
E qui viene un secondo nodo: come si prendono le decisioni nell'ambito della Sinistra? Badate che è un grosso problema. A Faenza stiamo costruendo Faenza Coraggiosa: quali sono le nostre intenzioni? Io lo dico subito, per ciò che mi riguarda: io agirò con lealtà verso l'associazione, considerando la maggioranza come un vincolo.
Dentro " Liberi e Uguali" le cose sono andate diversamente, Fratoianni si è sfilato, presentandosi maggioritario in un partitino che ormai non c'è più. Ce le siamo dimenticate le elezioni europee? Lo so che è spiacevole ricordarlo ora, ma purtroppo è così. E non basta: ci ricordiamo che il numero dei parlamentari è stato enormemente ridotto a furor di 5 stelle? Ci siamo dimenticati anche questo? Il senato sarà composto da soli 200 senatori, p.es., tolti gli eletti all'estero resteranno 196 eletti in Italia. Se anche ci fosse il sistema elettorale proporzionale, nessun senatore di Sinistra sarebbe eletto, presentandosi da soli. Se poi ci sarà il sistema maggioritario, in base al voto delle Regioni, farà fatica anche il PD ad entrare in Senato in modo determinante. Alla Camera (400 deputati, 392 eletti in Italia) qualche deputato potrebbe entrare da Sinistra col sistema proporzionale, nessuno con il maggioritario.
Un accordo elettorale con il PD è inevitabile. Altrimenti ci resta solo Emilia-Romagna Coraggiosa. Quanto potrà durare senza riferimenti nazionali?
È necessaria la completa ristrutturazione della Sinistra: ma sarà un'opera difficile e faticosa. Non è più affare della mia generazione, purtroppo.
Vincenzo Fuschini
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Abbiamo voluto aspettare qualche giorno, fino alla composizione finale di questo Governo con la nomina dei sottosegretari, per commentare a freddo quanto accaduto a livello nazionale.
Il Governo Conte Due, espressione delle due maggiori forze uscite dalle urne nel 2018, stava lavorando bene e si era rivelato, grazie soprattutto alle misure messe in campo dal M5S, uno dei più social democratici e progressisti della storia repubblicana.
Si è trovato ad affrontare una pandemia mondiale e tra mille difficoltà ed anche diversi errori, ha comunque affrontato la più difficile situazione dal dopoguerra ad oggi meglio di tanti altri.
Ha trovato un ottimo collante nella figura di un Premier che si è distinto come uno dei politici più amati del dopoguerra (ne approfittiamo per ringraziare ancora il Presidente Conte per il suo lavoro).
Un Governo fatto saltare in piena emergenza per mano di Renzi alla vigilia del voto sulla Riforma della Giustizia, con una manovra subdola di potere congegnata da tempo e con l’unico obiettivo di eliminare Conte e togliere gli odiati 5 Stelle dai luoghi di rilievo (per poi spaccarli).
Da quel momento in avanti, la stragrande maggioranza del nostro gruppo ritiene completamente errata la strategia messa in campo durante la crisi dai vertici del M5S e non condivide le scelte fatte: gli incoerenti cambi di posizione; il voto su Rosseau (che come Portavoce rispettiamo ma non condividiamo) basato su un quesito, palesemente indirizzato ed influenzato, che presupponeva questioni che poi si sono rivelate false; l’appoggio al nuovo Governo guidato dal simbolo stesso dell’elite neoliberista finanziaria (già trattato come un semi dio da tutti i media…) al fianco di Renzi, Salvini e Forza Italia, che rappresenta tutto ciò contro cui siamo nati; la squadra di Governo, ministri, viceministri e sottosegretari, che si è rivelata tutto tranne che quella “dei migliori”; le epurazioni di chi aveva legittimamente espresso un motivato dissenso dopo aver dato il sangue per il Movimento.
Detto questo, ci auguriamo che i fatti ci smentiranno e che questo nuovo Governo, nell’interesse del Paese ed ancor di più in questa tragica situazione, si rivelerà il migliore possibile… noi abbiamo qualche dubbio, staremo a vedere.
Di certo il nostro disagio e la nostra amarezza sono ai massimi storici.
In questo momento di difficoltà e di confronto è però necessario e doveroso fare qualche distinguo riguardo al nostro lavoro sul territorio.
Il nostro gruppo, attivo da oltre 15 anni e sempre in prima linea, ha sposato localmente un percorso difficile ed impegnativo che ci vede collaborare all’amministrazione di questa città con la presenza nella coalizione di maggioranza ed in Giunta.
Percorso che si sta rivelando positivo, che sta ottenendo buoni risultati e che sta proseguendo nella maniera auspicata.
Fino a quando si seguirà il programma condiviso prima delle elezioni, nel rispetto dei cittadini che hanno posto in noi la propria fiducia, nulla cambierà in merito al nostro coinvolgimento e sostegno a questa amministrazione.
Come M5S o meno, questo lo vedremo.
A riveder le stelle!
P.S.
Il M5S, almeno il nostro M5S, non è nè moderato nè liberale.
Movimento 5 Stelle Faenza
Commenta (0 Commenti)Una virata a destra . Il vero asse del Governo si trova all’incrocio fra tecnici e politici di provata fede confindustriale, a cui è affidata la regia del Recovery Plan
Azione contro Draghi presidente della Bce nel 2015 dell'attivista Josephine Witt
© Ap
Il Governo Conte non è caduto per caso. Non abbiamo assistito al colpo di mano di una scheggia impazzita, né all’esito finale di una serie caotica di sfortunati eventi.
Mese dopo mese, al ritmo serrato delle campagne stampa dei grandi giornali, è stata messa in atto un’operazione aggressiva di indebolimento, che ha trovato in Renzi l’esecutore finale.Se non capiamo questo e da questo non partiamo, è impossibile dare un giudizio corretto sul Governo Draghi e su quello che ci aspetta.
È possibile infatti costruire castelli in aria sulla centralità della vecchia maggioranza, sulle giravolte di Salvini, su presunte letture progressiste del Presidente del Consiglio.
La realtà tuttavia è che l’equilibrio attuale deriva da una manovra conservatrice, che si è concretizzata in un drastico spostamento a destra del quadro parlamentare e nella sottrazione alle forze progressiste di tutte le leve di controllo della politica economica e finanziaria. Il vero asse del Governo si trova all’incrocio fra tecnici e politici di provata fede confindustriale, a cui è affidata la regia del Recovery Plan.
La logica è la stessa che guidò gli esecutivi di Monti e poi di Renzi: concentrare tutte le risorse sulla parte più forte della società, nell’illusione che questa possa poi eventualmente trainare quella più debole.
L’esperienza del Conte bis aveva rappresentato invece un tentativo inedito in Italia di affrontare la crisi offrendo protezione alle fasce più deboli e ristorando lavoratori dipendenti, precari, artigiani e piccoli imprenditori, senza dimenticare il Sud.
Se di questo non c’è sufficiente consapevolezza, è solo perché tanta è stata la violenza dell’urto pandemico da rendere apparentemente esigue le enormi risorse stanziate.
Ora torna invece la retorica dell’eccellenza, del merito, del debito buono contro quello cattivo, della distruzione creatrice.
Tutta nebbia che serve a nascondere la volontà di invertire completamente la rotta.
Per fare questo si conta sull’accondiscendenza dell’ala destra del Pd, sulla confusione del M5S, sulla volontà leghista di approfittare dell’occasione di ripulirsi per poi guidare un governo di destra.
In questo scenario, la sinistra non può che chiamarsi fuori, per richiamare i suoi alleati ad una scelta di campo che chiuda nel più breve tempo possibile l’esperienza di Draghi.
Serve un’opposizione che manifesti ogni giorno la volontà di tornare presto e meglio al progetto che cominciava a delinearsi attorno a Conte, e che già si era concretizzata in atti forti come il blocco dei licenziamenti.
In sua assenza, il rischio è una nuova normalizzazione all’insegna del primato dei migliori: una restaurazione democratica, appunto.
Commenta (0 Commenti)Draghi porterà a termine la legislatura e dopo si tornerà alle urne; ma noi sinistra come ci presenteremo, ognuno col suo partitino, la sua frazioncina, con i suoi fedelissimi come l’armata Brancaleone?
Vogliamo costruire una sinistra con la S maiuscola della quale siamo orfani da tempo o lasciare il campo alle destre di lotta e di governo?
La mia generazione over 70 darà ciò che può della propria storia e delle proprie idee, ma saranno le nuove generazioni a costruire un mondo nuovo che sarà diverso da quello che abbiamo conosciuto.
Allora cari compagni e amici vogliamo farlo questo passo decisivo e rinunciare al proprio orticello. Mi rivolgo ad art.1 a SI, a Rifondazione Comunista a Potere al popolo e alle tante piccole frange. Mi rivolgo ai tanti ex, ma anche a dirigenti della sinistra ritiratisi nell’ombra. Ma penso anche ai tanti amministratori sparsi nei comuni d’Italia e nelle regioni che possono dare una nuova spinta per una Sinistra del futuro.
Nella mia regione penso ad Elly Schlein e all’ enorme potenziale che abbiamo nel nostro Paese. Vogliamo prendere questo ultimo treno e dopo Draghi presentarci alle elezioni con una Sinistra degna del suo nome e della sua storia.
Se non ora quando?
Valerio Benuzzi, Bologna
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