Il cosiddetto odg sulla famiglia naturale ha portato Faenza agli onori della cronaca nazionale.
Non so se è un bene per il buon nome della città, ma qualche effetto positivo lo sta producendo. Una parte degli iscritti del Partito democratico sembra svegliarsi da un prolungato torpore e quasi gridando: “Ma in che mani siamo finiti?” reagisce rivendicando una più moderna concezione della famiglia fondata sugli affetti, sul rispetto reciproco, sulla responsabilità nei confronti dei figli e sbandierando un principio di laicità che da tempo, invero, mi pareva appannato nel partito democratico specie in quello faentino.
Il fatto è che la questione non è soltanto di natura ideologica anche se certamente questo è il piano verso cui sta palesemente scivolando buona parte della destra italiana. Lo dimostra la presentazione nei Comuni di mezza Italia di ordini del giorno di questo tenore (a tale scopo è utile la lettura del testo originario presentato da Forza Italia). È il terreno dove è più facile giocare con il “richiamo della foresta”, non diversamente da quanto fa la Lega di Salvini sui temi dell’immmigrazione e - presto vedrete - su molti temi sociali resi brucianti dal perdurare e dall’aggravarsi delle povertà.
Quello che più stupisce in questa vicenda, non è la scelta di numerosi esponenti del Partito democratico, fra cui una consigliere regionale fresca di nomina, il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale già competitor del sindaco alle primarie di quattro anni fa, (per i sostenitori della laicità, non c’era proprio scampo!) di votare seguendo una propria convinzione maturata immagino sulla base di un rispettabilissimo percorso educativo e di una personale riflessione filosofica o religiosa.
Ma qui di altro si tratta: perché in quel ordine del giorno si impegna Il Comune di Faenza:
Leggi tutto: Il “buon nome” di Faenza
Commenta (2 Commenti)In un’epoca in cui le parole si sprecano e perdono di valore, anche gli auguri di fine anno rischiano di apparire la stanca e scontata riproposizione di formule vuote. Sono, questi, giorni in cui ritornano i soliti “ce la faremo”, le professioni di ottimismo, i tentativi di accantonare difficoltà e incertezze.
Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Otto anni di crisi stanno segnando nel profondo la vita della nostra città. Più di 1.600 persone hanno perso il lavoro, per tante altre il posto è a rischio o resta una meta mai raggiunta.
Un’intera generazione di giovani non sa quale significato attribuire ai termini fiducia e speranza. Le famiglie devono sbarcare il lunario disponendo di
Leggi tutto: Auguri da “Qualcosa di sinistra.info”
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Un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Faenza nella seduta del 15 dicembre recante il titolo “Valorizzazione e sostegno alla famiglia naturale” ha suscitato sconcerto e rabbia in buona parte dell'opinione pubblica non solo faentina, ma anche nazionale.
Il suo contenuto, che si potrebbe in sintesi definire, per usare un eufemismo, "retrogrado", ha acceso i riflettori della stampa nazionale sulla città di Faenza, e non è stato un bel effetto. Anche perché quelle frasi e quei concetti sono stati votati e quindi condivisi dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio comunale e da metà del gruppo consiliare del Partito democratico, oltre che, ma a molti questo può sembrare naturale, dalla Lega e da Forza Italia, così giusto per ricordare a tutti che questa destra italiana proprio non ha nulla a che spartire con la tradizione del liberalismo.
Perché ciascuno possa autonomamente formarsi un'opinione su quali concetti abbia espresso il Consiglio comunale di Faenza e quali richieste siano state fatte a nome dell'intera collettività, riportiamo qui l'Ordine del giorno approvato.
Per capire lo spirito ed il retroterra ideologico di questa risoluzione in fondo all'odg potete leggere la proposta originaria presentata dal gruppo consiliare Forza Italia - centrodestra italiano.
- Sul sito di Repubblica una sintesi delle reazioni politiche in questo link
Numerose le reazioni sia di esponenti politici sia della società civile. Potete leggere nel nostro sito:
- Una petizione sottoscritta dai consiglieri comunali del Pd che hanno votato contro e da dirigenti, militanti e simpatizzanti di quel partito in contrasto con l'orientanmento del Sindaco
- Una breve nota che ci ha inviato il deputato di Sel di Ravenna Giovanni Paglia
- Una lettera al Sindaco di una cittadina di Faenza
- Il commento di uno dei collaboratori di questo sito
- Il comunicato stampa della Cgil - Camera del lavoro di Ravenna
- Il comunicato de L'Altra Emilia-Romagna
- Un nuovo intervento di un altro collaboratore del sito
Un ampio cerchio ha occupato ieri sera gran parte della Piazza del Popolo dove il Teatro Due Mondi ha messo in scena uno spettacolo di forte impatto emotivo contro l'indifferenza quotidiana.
Quello che era il risultato di un laboratorio fatto con immigrati rifugiati, che attraverso la mimica dei corpi e metafore esprimevano la tragedia della loro vita, ha visto trasformarsi gli stessi spettatori in attori. Un rapporto di scambio che dava concretezza all'azione proprio in virtù della partecipazione di chi era presente per testimoniare che Faenza non è una città insensibile e sorda. I partecipanti sono stati numerosi,, e se è pur vero che la presenza dei cittadini poteva essere anche più ampia, tuttavia è stato gettato un altro seme per una società più giusta.
Sui risultati delle recenti elezioni regionali si è aperto fra i redattori, i collaboratori ed i lettori di Qualcosadisinistra.info un dibattito che ha già visto numerosi interventi pubblicati sul sito ed alcuni altri in preparazione. Per facilitarne la lettura è stata predisposta questa pagina che contiene i link a tutti gli articoli con l'indicazione dell'autore, della data e del titolo.
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27.11 Alessandro Messina: Voto d'autunno a Faenza, piovono gli astenuti
5.12 Leonardo Altieri: Tempo di aprire gli occhi. C'era una volta l'Emilia-Romagna
10.12 Pier Giorgio Carloni: Dieci riflessioni sul voto
13.12 Vittorio Bardi: Una coalizione politico-sociale da costruire
14.12 Angelo Emiliani: Riaccendere la speranza
15.12 Vincenzo Fuschini: Elezioni regionali Emilia-Romagna: prospettive
29.12 Rino Gennari: Nota sulle elezioni regionali Emilia-Romagna 23 novembre 2014
2.1.15 Medardo Alpi: Cercasi selfie di sinistra per il 2015
Commenta (0 Commenti)All’indomani della sentenza che ha annullato la condanna del patron della Eternit per disastro ambientale, si è sollevato un coro di voci indignate e risentite. “Non ci deve essere l’incubo della prescrizione”, ha dichiarato Renzi. Da allora sono trascorsi pochi giorni e già non se ne parla più. A Roma sono in tutt’altre faccende affaccendati, alle prese con provvedimenti ritenuti evidentemente più urgenti. Come la cancellazione dell’art. 18.
Nel 2011 - stando ai dati ufficiali diffusi dal ministero della Giustizia - i procedimenti prescritti sono stati 119.581, 328 al giorno mettendo nel conto anche sabati e domeniche. In più di 80 mila casi la prescrizione è scattata quando erano ancora in corso le indagini preliminari.
Dietro ciascuna di queste conclusioni ci sono colpevoli impuniti, vittime alle quali non viene resa giustizia, risarcimenti negati. E un ulteriore colpo inferto alla credibilità di un fondamento della democrazia, scritto a grandi lettere in tutte le aule dei tribunali: “La legge è uguale per tutti”.
Uguale per tutti? Berlusconi si atteggia a perseguitato dai magistrati, a martire della politica. Se l’è cavata in tantissimi processi a suo carico per effetto di leggi ad personam da lui stesso volute, con amnistie e depenalizzazioni. E per sentenze di prescrizione. Eccole: Lodo Mondadori, All Iberian 1, consolidato Fininvest, bilanci Fininvest dal 1988 al 1992, processo Lentini, corruzione dell’avvocato David Mills, Unipol.
Condannato in via definitiva per frode fiscale - un’imputazione infamante per chi ricopre cariche pubbliche - e con altri procedimenti in corso per magagne altrettanto indegne, grazie al “patto del Nazareno” oggi gioca un ruolo decisivo nel decidere quisquiglie quali le modifiche alla Costituzione,
Leggi tutto: Il “verso” della prescrizione
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