Per il segretario generale Cgil Landini e la Fiom “gli incentivi di per sé non risolvono la situazione. Abbiamo perso lavoro e produzione, occorre agire”
“Chiediamo a Meloni in persona di scendere in campo, convocando un incontro con Stellantis e i sindacati a palazzo Chigi”. Questa la richiesta del segretario generale Cgil Maurizio Landini al governo, in merito alla situazione dell’ex Fiat: ''I tagli ci sono già stati, in questi anni si sono persi molti posti di lavoro e già adesso molti stabilimenti sono in cassa integrazione”.
Una situazione che la Cgil denuncia da tempo, aggiunge il leader sindacale, rimarcando inoltre che “la capacità produttiva dell'azienda in Italia è di oltre 1,5 milioni di auto, ma la produzione è ferma a 500 mila. Il tema è quindi aperto ed è necessario che venga assunto”.
Riguardo gli incentivi all’auto promessi dal governo (950 milioni di euro per il programma Ecobonus 2024, cui si aggiunge un contributo per le rottamazioni), Landini sottolinea che “gli incentivi di per sé non risolvono, c'è bisogno di una logica di intervento più forte. In Francia è presente anche lo Stato in aziende strategiche importanti. Torniamo a chiedere che anche lo Stato italiano entri. Non è una novità, lo chiediamo da tempo”.
LA POSIZIONE DELLA FIOM CGIL
“Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis Carlo Tavares su Mirafiori e Pomigliano, se confermate, sono gravissime”. A dirlo è il segretario generale Michele De Palma, evidenziando che “il governo ha annunciato un pacchetto di incentivi all’acquisto che peserà quasi per un miliardo di euro di risorse pubbliche”.
La Fiom Cgil ritiene che “il tassello degli incentivi dovesse essere a completamento di un confronto sulle politiche industriali dell’automotive finalizzate a garantire produzioni, lavoro per tutti gli stabilimenti e occupazione”.
De Palma sottolinea che “il governo ha deciso di assecondare la richiesta di Stellantis rispetto gli incentivi. Stellantis deve dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori italiani. Non si possono dare soldi pubblici senza garanzie: ora risposte al Paese”.
Il segretario generale Fiom Cgil, in conclusione, chiede “alla presidente del Consiglio un incontro urgente con l’amministratore delegato e le organizzazioni sindacali con l’obiettivo di garantire la produzione e l’occupazione nel nostro Paese”.