Casa della salute senza medici?
Alla vigilia dell’apertura della Casa della Salute – ubicata com’è noto nei pressi del Centro commerciale “La Filanda” – i medici di famiglia sono in agitazione e minacciano lo sciopero.
Non è questione da poco, dal momento che i vertici dell’Usl Romagna hanno affermato: “… il trend di progettazione delle Case della Salute […] si rende possibile sulla base della possibilità di adesione da parte dei medici di medicina generale che aderiscono al progetto su base volontaria”.
E se i medici non aderiscono? Quali confronti si sono svolti in ambito regionale e quali accordi sono stati definiti fra le parti perché ciò avvenga?
Nel corso di un’audizione tenutasi nelle settimane scorse presso la Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, i medici di famiglia hanno riaffermato la necessità di un coordinamento fra professionisti nell’ambito del percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale. Hanno evidenziato come il problema dei problemi sia la cronicità e che questa riguarda un terzo della popolazione. Hanno insistito sul ruolo centrale del medico di famiglia e del rapporto di fiducia fra il paziente e il suo medico.
Domanda: non saranno stati fatti i conti senza l’oste?
Un confronto di merito con le rappresentanze dei medici di famiglia è necessario. Anzi, avrebbe dovuto essere svolto da tempo. Diversamente si rischia di impantanarsi prima ancora di essere partiti e di ridurre la Casa della Salute a “un contenitore nuovo per vecchi contenuti”.
Restano inoltre le criticità che abbiamo già più volte denunciato. Si inaugura una struttura destinata a cambiare le abitudini sanitarie di decine di migliaia di persone e nessuno sa niente. Quale informazione si intende fornire ai cittadini, e quando? Quali misure verranno adottate per consentire a tutti, e in particolare ad anziani e disabili, di raggiungere in sicurezza la Casa della Salute?
Faenza, 4 luglio 2016
L’Altra Faenza