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SINISTRA. Un gruppo di amministratori della sinistra civica ed ecologista per «una piattaforma politica che, partendo dall’esperienza di Avs, vada oltre e allarghi l’alleanza stessa con un'agenda di lavoro serrata e chiara»

 

Dopo una prolungata assenza di una componente vivace e propositiva tra i banchi del Parlamento, grazie all’impegno di Alleanza Verdi Sinistra, una forza di sinistra ed ecologista ha saputo riconquistare uno spazio e, con pazienza, continua a ottenere risultati positivi in tutto il Paese, da ultimo l’incoraggiante 4,8% in Molise.
Basti rileggere i numeri degli ultimi turni nelle diverse regionali e soprattutto osservare la complessa e variegata galassia delle esperienze civiche rossoverdi attive ed esuberanti in tante municipalità italiane. Forti di questa consapevolezza, dovremmo avere il coraggio di lasciare gli ormeggi, alzare le vele e avviare la nostra navigazione nel solco delle istanze fin qui rappresentate dal gruppo parlamentare.
Di certo è necessario continuare nel tentativo di accorciare le distanze tra tutte le forze politiche di opposizione a Meloni. Eppure è altrettanto necessario non abbandonare quel profilo autonomo e indipendente che ha caratterizzato l’iniziativa politica rossoverde fin qui intrapresa. Dobbiamo essere pronti a dare battaglia sui temi che riteniamo indisponibili per costruire una società più giusta e più equa. E cercare consensi nel gorgo della società italiana e non nel recinto, sempre più piccolo, di chi ancora vota a sinistra.
Per questo accogliamo positivamente la proposta avanzata da Angelo Bonelli di lavorare a una piattaforma politica che, partendo dall’esperienza di Avs, vada oltre e allarghi l’alleanza stessa con un’agenda di lavoro serrata e chiara.
Per prima cosa mettere al centro il tema della sovranità europea contro l’Europa delle nazioni, il disegno a cui lavorano i conservatori di Meloni per smantellare l’impianto comunitario. Battersi per la democrazia europea contro le oligarchie nazionaliste.
Contrastare con decisione il riarmo forsennato dei paesi Ue, lavorare al cessate il fuoco immediato in Ucraina e cercare ostinatamente una soluzione diplomatica per mettere fine alla guerra di aggressione voluta dalla Russia.
Favorire un patto per il clima per rispondere ai conservatori e ai popolari che già oggi attaccano la transizione ecologica per smantellare le politiche green europee. Un patto attraverso cui difendere l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico, ricucendo la diaspora delle mille vertenze che arricchiscono il senso civico del nostro Paese.
Lavorare al contrasto alle disuguaglianze con una battaglia dura per l’aumento dei salari, la creazione di un reddito universale e la tutela del welfare pubblico che non passi nelle mani dei privati.
Impegnarci per un nuovo lessico e per politiche di lotta al patriarcato, quale cifra discriminante dell’attuale modello di società. Avere il coraggio di guardare in faccia la violenza femminicida e senza più indugi stanarla da ogni angolo pubblico e privato.
Sono battaglie spesso disattese dalle forze politiche in campo e che dovremmo praticare, ribaltando la modalità di uomini o donne soli al comando, investendo piuttosto sulla dimensione collettiva della politica, senza la quale rimane solamente carrierismo.
Per fare tutto ciò, occorrono radicalità e radicamento, occorre aprire porte e finestre. Dare fiducia al contributo di donne, uomini, associazioni, reti municipaliste e pacifiste pronte a offrire supporto affinché si rafforzi un punto di vista critico e autonomo sul presente e cresca quindi il consenso e l’adesione all’Alleanza Verdi Sinistra e reti civiche.
Europa Verde e Sinistra Italiana hanno aperto la strada: non era scontato. Proprio per questo ora crediamo di dover contribuire a fare con decisione un salto ambizioso, sentire tutti insieme la responsabilità di dare una piattaforma comune, confederata, ai tanti ecologisti, ai pacifisti, alle persone di sinistra.
Dobbiamo farlo con uno sguardo lungo, che rafforzi le alleanze per dare risposte concrete ai nostri territori, in vista delle elezioni europee e delle prossime amministrative e regionali.
I nostri amici boliviani del Movimento al socialismo dicono di cambiare paradigma: non più «un altro mondo è possibile» ma «il nostro mondo è possibile». Un atto di bonaria superbia per dire che abbiamo idee, testa, gambe e cuore per cambiare il modello di sviluppo e le relazioni tra gli esseri umani, l’ambiente e il vivente non umano.
Noi siamo pronti.

***Rosario Andreozzi, Consigliere comunale Napoli; Selena Candia, Consigliera regionale Liguria; Amedeo Ciaccheri, Presidente Municipio Roma VIII; Sergio D’Angelo, Consigliere comunale Napoli; Francesca Ghio, Consigliera comunale Genova; Francesca Ghirra, Deputata; Claudio Marotta, Consigliere regionale Lazio; Anita Pirovano, Presidente Municipio IX Milano; Massimo Zedda, Consigliere regionale Sardegna