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La protesta. Da Bari, durante una manifestazione di Cgil e Uil in preparazione dello sciopero generale di giovedì 16 dicembre contro la «legge di bilancio inadeguata» del governo Draghi, il segretario della Cgil Maurizio Landini ha lanciato l’appello: «Chiediamo a tutto il paese di scendere in piazza il 16 dicembre per cambiare: è il momento che il mondo del lavoro venga ascoltato per i problemi che ha e per lo sforzo che ha fatto durante la pandemia». Dal palco di Lamezia Terme (Catanzaro) il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri ha attaccato duramente il sistema dominante dei media. «Lo squadrismo non è solo quello dell'assalto alla Cgil - ha detto - Lo squadrismo è anche alcuni articoli sui giornali. Ma non ci piegano, non abbiamo paura. Ricordatelo, non ci intimorite"

Bari, il segretario della Cgil Maurizio Landini  © Ansa

Dal palco di Lamezia Terme dove ieri ha manifestato on la Cgil contro la legge di bilancio del governo Draghi il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri ha dato un giudizio politico molto preciso della reazione mediatica e politica provocata dall’annuncio dello sciopero generale di giovedì 16 dicembre: «Lo squadrismo non è solo quello dell’assalto alla Cgil – ha detto – Lo squadrismo è’ anche alcuni articoli sui giornali. Ma non ci piegano, non abbiamo paura. Ricordatelo, non ci intimorite».

TRA UIL E CGIL circola una consapevolezza. E ieri è stata esplicitata. La battaglia contro questa maggioranza, e l’ideologia classista e pauperista che esprimono i suoi sostenitori a reti unificate sarà lunga, la lotta contro legge di bilancio è il primo passo di un percorso più lungo.

Il lato oscuro della nuova economia. Le infrastrutture dei colossi del digitale richiedono un dispendio enorme di risorse. Al momento in Irlanda esistono circa 70 di questi centri, altri 8 sono in costruzione, che assorbono circa l’11% del consumo elettrico, ed entro il 2030 si potrebbe arrivare al 30%. Ma il governo di Dublino, anche in questo caso, è supino alle multinazionali

Al lavoro in un data center

Al lavoro in un data center © foto di Britta Pedersen/dpa/via Gettyimage

Che il regime fiscale irlandese sia notevolmente agevolato per le aziende multinazionali (12.5%) è un fatto ben noto: si sta trattando proprio in questi giorni di aumentare la tassazione per raggiungere il 15% proposto dal governo statunitense come soglia internazionale minima. Meno noto, tuttavia, è un altro aspetto della politica di Dublino che la rende attraente alle aziende internazionali, ovverosia il suo atteggiamento tollerante nei confronti dei centri di elaborazioni dati (data centres).

I CENTRI DI ELABORAZIONI dati sono infrastrutture informatiche necessarie per un vasto numero di servizi internet. Forniscono, per esempio, la forza computazionale richiesta a mantenere operativi grossi portali internet come Amazon e Google, ma garantiscono anche molti servizi di connettività come la piattaforma Zoom con cui tutti noi siamo diventati familiari durante la pandemia. Tuttavia, è importante osservare che la maggior parte delle attività di questi centri sono dedicate all’analisi dei dati utenti a scopi commerciali (o data mining): la loro grande capacità di calcolo è volta all’estrazione di dati utili alle compagnie per prendere di mira i naviganti con materiale pubblicitario.

In Irlanda si trovano al momento circa 70 di questi centri e altri 8 sono attualmente in costruzione. La necessità di simili infrastrutture è infatti aumentata negli ultimi anni, con un incremento considerevole durante la pandemia: l’espansione dei centri dati è aumentata infatti del 25% solo nel corso dell’ultimo anno.

SEBBENE SU SCALA mondiale questi centri assorbono in media il 2% del totale consumo elettrico, in Irlanda assorbono attualmente circa l’11%; entro il 2030 il tasso potrebbe raggiungere il 30%. Molti altri centri sono attualmente in fase di approvazione. I piani espansionistici della sola Amazon sono da sé sufficientemente allarmanti: se le intenzioni del gigante americano verranno soddisfatte, i centri dati previsti nel futuro prossimo consumeranno da soli il 4.4% dell’intera capacità energetica irlandese, il corrispettivo del consumo di un milione e mezzo di unità abitative. L’esorbitante dispendio di energia richiesto da questi centri è necessario perché possano far fronte a qualunque possibile corto circuito, surriscaldamento, o imprevisto d’altro genere. Alcune delle compagnie fornitrici assicurano un funzionamento ineccepibile per il 99,995% del tempo, vale a dire 27 secondi di indisponibilità l’anno. Per assicurare simili prestazioni, i centri di elaborazione dati vengono costruiti secondo il principio della ridondanza, stipandoli di gruppi elettrogeni di scorta, di enormi sistemi di raffreddamento, e di batterie di riserva grandi come intere biblioteche. Tali centri sono tarati per lavorare normalmente a circa 60% della loro capacità così

Il presidente dell’associazione Ciafani: “Dobbiamo investire subito sulle rinnovabili, abbiamo già le tecnologie disponibili. Il nucleare è morto”

Nella giornata di apertura della Scuola di formazione politica di Italia Viva, a Ponte di Legno, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha affermato che sono quasi mature tecnologie meno inquinanti per il nucleare, aggiungendo: “Gli ambientalisti oltranzisti e ideologici sono parte del problema. Nell’interesse dei nostri figli è vietato ideologizzare qualsiasi tipo di tecnologia. Stiamo ai numeri, quando saranno disponibili prenderemo le decisioni”.

Non si è fatta attendere la risposta del Presidente di Legambiente Stefano Ciafani, che spiega: “Puntiamo sulle rinnovabili e non perdiamo tempo a parlare di cose che non si faranno mai. È inutile spendere risorse pubbliche per una tecnologia che chissà mai se arriverà. Abbiamo già la possibilità di produrre energia elettrica dal sole, dal vento, dall’acqua e dal calore della Terra”.

Sul tema del nucleare prosegue: “Oggi la tecnologia di IV generazione non esiste e quella di III generazione avanzata, che stanno cercando di costruire i francesi, sono due cantieri infiniti che sono costati quasi 4 volte il costo preventivato inizialmente”.

L’Italia e le aziende, secondo il presidente di Legambiente, “dovrebbero ringraziare gli antinuclearisti che nel 2011 non hanno permesso di intraprendere questa avventura disastrosa. Enel, che voleva costruire centrali nucleari, oggi è diventata il principale operatore al mondo di rinnovabili. Bisogna seguire l’esempio di Enel”.

Carissimo Roberto Matatia,
È di recente che ho sentito una conversazione di un mio vicino che ha il vizio di parlare a voce alta al telefono sul balcone e parlando di varie cose, nel mezzo ci finì anche che i comunisti dovevano tutti morire...
Nel 2015 chiesi a tutte le forze politiche - viste le tensioni crescenti in città di intolleranza verso una minoranza etnica - di istituire delle nuove figure professionali come i Mediatori, di Condominio, di Strada, di Quartiere...
Solo il Sindaco Giovanni Malpezzi mi rispose e mi informò sui provvedimenti che la Sua Amministrazione aveva preso...
Nell'ottobre 2019 uscii con una Lettera Aperta pubblicata su un Blog cattolico nazionale, sollecitando a un nuovo paradigma ("Questione di Relazioni") sulla questione dell'Accoglienza dei Migranti.
Consegnata in Curia Vescovile e presa in consegna dal Vicario Episcopale, la mia lettera non ha avuto alcuna risposta.
Caro Roberto, le persone hanno bisogno di confrontarsi e di parlare con qualcuno ed ad essere ascoltate, sui loro bisogni, le loro ansie e le loro paure...
Se le persone sono abbandonate agli umori del politicante di turno e ai tormentoni periodici dei mass media, pensi veramente che possa migliorare la convivenza civile?
Un abbraccio!
Giorgio Gatta

 

UNIONE. Approvato l'avviso per la raccolta delle domande del sostegno economico. Presentazione delle domande dal 3 al 30 aprile 2020.

La Giunta dell’Unione, con propria Delibera n. 38 del 2 aprile 2020 ha approvato l’avviso per l’assegnazione del buono spesa a favore di persone o famiglie in condizione di disagio economico e sociale.

Il buono spesa, visto il protrarsi della situazione emergenziale dovuta alla diffusione del virus Covid-19, è volto a sostenere le persone e le famiglie in condizioni di assoluto momentaneo disagio.

Chi può presentare la domanda

Possono presentare istanza di ammissione all'erogazione di un buono spesa i nuclei familiari, anche monoparentali, residenti nei Comuni facenti parte dell'Unione della Romagna Faentina in gravi difficoltà economiche, senza alcun reddito disponibile e alcuna forma di sostentamento reperibile attraverso depositi bancari o postali.

Termine di presentazione

Le domande possono essere presentate dal 03 al 30 aprile 2020.

Modalità di presentazione della domanda:

Gli interessati dovranno presentare domanda a mezzo posta elettronica all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Solo in caso di indisponibilità del suddetto strumento ed eccezionalmente la domanda può essere presentata al Settore Servizi alla Comunità in via San Giovanni Bosco n. 1 a Faenza (RA) o al protocollo del Comune di Residenza, previo appuntamento telefonico contattando il n. 0546/691800.

La domanda va presentata utilizzando l’allegato modulo in cui andranno indicati i requisiti di ammissione.

Ulteriori specifiche, indicazioni per la compilazione e criteri adottati sono riportati nell'Avviso e nel Disciplinare in allegato.

Per informazioni è possibile contattare i servizi sociali dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.30 al n. 0546 691800 oppure e preferibilmente scrivendo all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

fate riferimento al sito dell'URF a questo link: http://www.romagnafaentina.it/Notizie-ed-eventi/Notizie-dall-Unione/Operazione-Buono-Spesa