La Regione punta a 877 milioni di euro subito (su 4,5 miliardi). Le richieste di Bologna al governo: stop ai mutui e ristori
Verrà approvato dal Consiglio dei ministri lo stato di emergenza per le aree colpite dall’alluvione. Bologna, con il suo fango e il suo dramma, è tra queste. Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci lo ha confermato ieri mattina, nel corso di una telefonata, al sindaco Matteo Lepore.
Verrà stanziata una somma destinata a coprire le spese di interventi già svolti nei primi giorni: 50 milioni di euro. A seguire si attendo altri fondi.
La presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna Irene Priolo aveva chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni «di finanziare quanto prima il piano stralcio da 877 milioni dei Piani speciali. Un insieme di opere urgente per la mitigazione del rischio già consegnate al Commissario Figliuolo a valere sul triennio 2025-2027».
E Priolo era a Roma per partecipare alla cabina di regia per l’approvazione dei Piani speciali. Il via libera non è arrivato, però. Il nodo da sciogliere sono le coperture finanziarie. «L’incontro di oggi a Roma con il commissario di governo Figliuolo sui Piani speciali per la messa in sicurezza del territorio in Emilia-Romagna non è stato conclusivo — ha fatto sapere la presidente attraverso i canali social — essendo emersa la necessità di alcuni approfondimenti. Ci siamo dati alcuni giorni per chiudere una intesa».
Poi ha spiegato: «Da un lato c’è un Piano condiviso tra gli enti territoriali e la Struttura commissariale, che ha ricevuto un parere positivo di merito da parte di tutti i Ministri coinvolti. Dall’altro c’è un tema di coperture, su cui il Commissario si sta confrontando col Ministero dell’Economia e delle Finanze». Priolo, nel post, precisa: «Nessuno si aspetta di avere immediatamente a disposizione i 4,5 miliardi di euro previsti dal Piano, perché parliamo di una mole di opere strutturali che richiederanno comunque diversi anni per essere completate. Al contrario, non si può nemmeno pensare che la prossima legge di bilancio non metta nulla sul 2025 e sul 2026, perché c’è assoluta urgenza di partire».
La presidente fa sapere anche che «come Regione, d’intesa con gli Enti locali e con tutte le rappresentanze sociali del Patto per il Lavoro e il Clima, abbiamo avanzato una proposta operativa molto pragmatica: si approvi il Piano e contestualmente si dia avvio a un primo stralcio di interventi che comprende le opere più urgenti nei diversi bacini. Questo primo stralcio richiederebbe nel triennio 2025-2027 circa 877 milioni, una cifra importante ma ragionevole per poter avviare gli interventi decisivi».
Mentre Priolo era a Roma, Lepore si confrontava con Musumeci che, stando a quanto riferito dal primo cittadino, ha «ribadito l’urgenza di affrontare la questione del dissesto idrogeologico e dei fiumi tombati in città, questioni che in tutto il Paese stanno creando enormi problemi con l’aumento delle piogge e dei nuovi fenomeni climatici».
Il sindaco, a nome del territorio metropolitano bolognese, ha spedito al governo l’elenco degli interventi da effettuare quanto prima per sostenere il territorio afflitto dall’alluvione. Si parte con la sospensione dei mutui e degli adempimenti tributari, contributivi, giudiziari, si prosegue con deroghe delle scadenze contabili per imprese e enti locali, l’attivazione di ammortizzatori sociali e di misure di sostegno ai lavoratori autonomi, deroghe alle misure di contenimento della spesa pubblica rivolte agli enti locali, ristori dei danni a cittadini e imprese, fino a chiudere con interventi strutturali di ripristino.
I firmatari del Patto metropolitano per il Lavoro e lo Sviluppo sostenibile, si legge nella missiva, «hanno condiviso la necessità di una gestione unitaria dell’emergenza e delle fasi successive, e in modo collaborativo e coeso chiedono al governo risposte tempestive e complete per il territorio bolognese, attraverso strumenti straordinari». Anche perché «il sistema territoriale bolognese ha saputo reagire in questi primi giorni ad un fenomeno di straordinaria intensità, ma proprio per l’eccezionalità dell’evento è fondamentale l’attivazione immediata da parte del governo di misure adeguate».
La settimana è cominciata con un meteo finalmente amico. E non sono previste precipitazioni nel prossimi giorni in tutta l’Emilia-Romagna. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso tuttavia un’allerta arancione per la costa ferrarese a causa della piena del Po, gialla per criticità idraulica nella pianura emiliana (eccezion fatta per quella bolognese).