Come si ricorderà dopo la seconda alluvione apparve internamente alla rotonda del Fontanone “E galet de paciugh”: l’allestimento rimase esposto alcuni mesi, si pensò poi di collocarlo in un luogo permanente a testimonianza dell’evento climatico, ma poi non si è saputo più nulla. Ebbene dopo il galletto e dopo la terza alluvione sono arrivate le colombe stilizzate che si sono posate sul muro di via Renaccio.
Il nuovo allestimento ha come obiettivo di ricordare le famiglie colpite dal disastro: 320 nella prima e seconda alluvione, rappresentate da colombe azzurre e bianche, e 170 nell’ultima (colombe rosse). Sono apparse a decoro del muro grigio su iniziativa di Luigia Carcioffi, ex consigliera dimissionaria di Faenza Coraggiosa e insegnante dell’Istituto comprensivo Carchidio.Strocchi.
“Le colombe sul fango” questo il titolo dell’opera sono piccoli manufatti in legno, frutto di un progetto nato un anno fa nella scuola media per raccogliere fondi a favore delle famiglie alluvionate. Sono state realizzate dagli alunni con l’aiuto degli insegnanti.
«Ora – riferisce Carcioffi - si sono posate sul muro per ricordare le famiglie costrette ad abbandonare le loro case: fino a quando tutti non vi torneranno non ci sarà pace né giustizia». La frase appare scritta anche su cartelli plastificati all’inizio del percorso artistico che prosegue per una lunghezza di oltre cento metri, proprio di fronte al parco di via Calamelli.
Il muro è quello costruito in sostituzione del vecchio manufatto in mattoni crollato a causa della seconda alluvione nel maggio 2023. Da quella rottura arrivò l’acqua che invase il quartiere Bassa Italia e il centro storico: nel vicino parcheggio “Faenza 1” raggiunse i quattro metri di altezza. Con la costruzione della muraglia il fiume stavolta non ha procurato danni, che si sono comunque verificati a causa del sistema fognario. F.D.