“L’urbanizzazione della zona di via Firenze, meglio identificata come Villa Ghilana, ci riconduce a considerare come il consumo di suolo per costruire nuove case non sia una necessità.
Se si parla di ristrutturare edifici esistenti, anche tramite demolizione e ricostruzione, è sicuramente positivo, ma concedere nuove urbanizzazioni in aggiunta all’esistente appare più che mai fuori luogo e fuori tempo” a dichiararlo è Graziella Bacchilega, esponente dei Verdi faentini, oggi riuniti sotto il simbolo di Europa Verde.
“È vero che le ‘villette’ si vendono meglio ed hanno una maggiore richiesta di mercato rispetto ai fatiscenti o brutti edifici che troviamo nelle zone centrali o nelle prime periferie, aggravate oltretutto dal fatto che in centro vi sono talmente tanti vincoli che scoraggiano vivamente gli investimenti per il recupero o l’ammodernamento, così da non soddisfare le necessità degli acquirenti”.
Bacchilega avanza una proposta: “Invece di concedere nuove urbanizzazioni e nuova cementificazione, semplifichiamo le norme per il recupero dell’esistente, ad eccezione degli edifici vincolati, ripensando al maggior parte delle direttive che ingabbiano la nostra città in una visione di immutabile conservazione, rigenerando la cultura locale.
Si renderebbe così appetibile la ristrutturazione del centro, non solo in una logica di costi, ma anche e soprattutto in una logica di risparmio energetico e di confort abitativo, intervenendo con maggiore flessibilità sui parametri interni degli edifici soddisfando le nuove necessità residenziali e riportando un ripopolamento del centro con il conseguente richiamo di attività economiche.
Il futuro di una città si crea con scelte importanti, con normative coraggiose e innovative, al passo di quella transizione ecologica di cui ora è imperativo occuparci”.