Il contingente Onu ha denunciato due episodi. Uno oggi, con l'irruzione di due carri armati israeliani in una postazione a Ramyah, e uno ieri, nel quale "soldati dell'Idf hanno fermato un movimento logistico critico dell'Unifil nei pressi di Meiss ej Jebel, negandogli il passaggio". La missione ha "chiesto spiegazioni in merito a queste scioccanti violazioni". Israele ha spiegato che un suo tank si è scontrato con una postazione perché era "sotto tiro". 15 caschi blu intossicati dal fumo dopo colpi sparati dall'Idf
https://tg24.sky.it/mondo/2024/10/13/unifil-israele-libano-news
Due carri armati israeliani hanno “fatto irruzione” in una postazione dell'Unifil nel sud del Libano. A denunciare l’ingresso “con la forza” dei tank è stata la stessa missione di peacekeeping dell’Onu. L'Unifil ha anche accusato l'esercito israeliano di aver bloccato uno dei suoi movimenti logistici, chiedendo "spiegazioni" dopo queste "scioccanti violazioni". "Ieri i soldati dell'esercito israeliano hanno bloccato un movimento logistico cruciale dell'Unifil vicino a Meiss el-Jabal, impedendone il passaggio. Questo movimento cruciale non ha potuto essere effettuato", ha fatto sapere la missione di peacekeeping nel sud del Libano. Quindici caschi blu, inoltre, sono rimasti intossicati dal fumo dopo alcuni colpi sparati dall'Idf vicino alla postazione Unifil. La missione ha "chiesto spiegazioni in merito a queste scioccanti violazioni". Israele ha risposto che un suo tank si è scontrato con una postazione della missione di pace perché era "sotto il fuoco". Intanto, una fonte qualificata ha fatto sapere all'Ansa che i 27 Paesi dell'Ue hanno trovato un'intesa sul testo della dichiarazione in risposta alle azioni israeliane contro il contingente Unifil in Libano: il testo, ha aggiunto, dovrebbe essere diffuso in serata. Le forze di interposizione delle Nazioni Unite da giorni sono sotto il fuoco incrociato tra Israele e Hezbollah. I caschi blu sono 10mila in tutto, tra cui oltre mille soldati italiani (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO).
La denuncia dell'Unifil
Il contingente Onu, in una nota, ha quindi denunciato due diversi episodi. Uno stamattina, con l'irruzione di due tank israeliani in una postazione a Ramyah, e uno ieri, nel quale "i soldati dell'Idf hanno fermato un movimento logistico critico dell'Unifil nei pressi di Meiss ej Jebel, negandogli il passaggio". Nella nota, Unifil ha spiegato: “Questa mattina presto le forze di peacekeeping dislocate presso una postazione a Ramyah hanno osservato tre plotoni di soldati dell'Idf attraversare la Linea Blu verso il Libano. Verso le 4.30 del mattino, mentre i peacekeeper erano nei rifugi, due carri armati Merkava dell'Idf hanno distrutto il cancello principale della posizione e vi sono entrati con la forza. Hanno chiesto più volte che la base spegnesse le luci. I carri armati se ne sono andati circa 45 minuti dopo, dopo che l'Unifil ha protestato tramite il nostro meccanismo di collegamento, affermando che la presenza dell'Idf stava mettendo in pericolo i peacekeeper". L'Unifil ha aggiunto che "verso le 6.40 del mattino, i peacekeeper nella stessa posizione hanno segnalato lo sparo di diversi colpi a 100 metri a nord, che hanno emesso fumo. Nonostante indossassero maschere protettive, 15 peacekeeper hanno subito effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo. I peacekeeper stanno ricevendo cure.
"Chiesto spiegazioni per queste scioccanti violazioni"
Nella nota si sottolinea anche che "per la quarta volta in pochi giorni, ricordiamo all'Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare in ogni momento l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite. Violare ed entrare in una posizione Onu è un'ulteriore flagrante violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. Ogni attacco deliberato ai peacekeeper è una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Il mandato dell'Unifil prevede la sua libertà di movimento nella sua area di operazioni e qualsiasi restrizione a ciò è una violazione della risoluzione 1701". Per questo l'Unifil ha reso noto di aver "chiesto spiegazioni in merito a queste scioccanti violazioni".
vedi anche
Libano, ferito un altro casco blu nel quartier generale Unifil
La versione di Israele
Israele ha poi spiegato che un suo tank si è scontrato con una postazione della missione di pace perché era "sotto il fuoco". "Una revisione iniziale ha mostrato che un carro armato dell'Idf che stava cercando di evacuare i soldati feriti mentre era ancora sotto tiro è arretrato di diversi metri in una postazione Unifil. Una volta cessato il fuoco nemico, e in seguito all'evacuazione dei soldati feriti, il carro armato ha lasciato la postazione", ha comunicato l'Idf.
Crosetto: "Atto inaccettabile"
L'incidente di oggi con 2 carri armati israeliani entrati con la forza in una postazione Unifil "costituisce un atto inaccettabile nei confronti della Forza di pace delle Nazioni Unite, il cui mandato è orientato esclusivamente al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell'area", ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto. "A seguito di questa grave violazione ho chiesto al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, di mettersi in contatto con il suo omologo. Il generale Portolano ha prontamente interloquito con il capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa israeliane, generale Herzi Halevi, ribadendo la necessità di evitare ulteriori azioni ostili. Stessa cosa mi ha assicurato il mio omologo, Gallant", ha aggiunto Crosetto.
vedi anche
Medio Oriente, Crosetto: “Siamo in Libano e ci rimaniamo”
Feriti paramedici della Croce Rossa
Intanto, la Croce Rossa ha fatto sapere che alcuni suoi paramedici sono rimasti feriti durante un raid avvenuto oggi nel sud del Libano, mentre erano impegnati in operazioni di soccorso. I soccorritori erano stati inviati in una casa "in coordinamento" con la missione delle Nazioni Unite che funge da cuscinetto tra Israele e Libano. "Mentre la squadra cercava vittime da soccorrere, la casa è stata colpita per la seconda volta, provocando traumi ai soccorritori e danni a due ambulanze", ha riferito la Croce Rossa libanese. Questa squadra, ha aggiunto, "era stata inviata in coordinamento con la Forza ad interim delle Nazioni Unite (Unifil) dispiegata nel sud del Libano, bombardato quotidianamente da aerei israeliani”.
vedi anche
Papa all'Angelus: "Rispetto per i caschi blu, si percorra diplomazia"
Le reazioni internazionali
E su Unifil non si fermano le tensioni internazionali. “È giunto il momento di rimuovere l'Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione registrata, in cui si è rivolto al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. "L'Idf lo ha chiesto ripetutamente, e ha avuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano a Hezbollah. Il vostro rifiuto di evacuare i soldati li rende ostaggi di Hezbollah. Questo mette in pericolo la loro vita e quella dei nostri soldati. Ci rammarichiamo per l'infortunio subito dai soldati Unifil, facciamo tutto per prevenire questi incidenti", ha aggiunto. E ancora: "Sfortunatamente, alcuni leader europei stanno esercitando pressioni nel posto sbagliato. Invece di criticare Israele, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah, che usa l'Unifil come scudo umano proprio come Hamas a Gaza usa l'Unrwa". Per parlare della questione, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Netanyahu. “Meloni ha ribadito l'inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale", ha fatto sapere Palazzo Chigi, spiegando che la premier "ha sottolineato l'assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita".
vedi anche
MO, Meloni sente Netanyahu: inaccettabili attacchi a Unifil
I combattimenti al confine
Nel frattempo, a due settimane dalle operazioni di terra di Israele, continuano i combattimenti lungo il confine libanese. Mentre aumentano le incursioni, Hezbollah ha dichiarato che i suoi combattenti stanno affrontando le truppe israeliane in diversi villaggi al confine. "Durante il tentativo di una forza di fanteria nemica israeliana di infiltrarsi nel villaggio di Al-Qawzah, dal lato meridionale, i militanti di Hezbollah si sono scontrati con loro usando le mitragliatrici”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato. I combattenti di Hezbollah hanno anche fatto esplodere ordigni esplosivi contro i soldati israeliani e "si sono scontrati con loro mentre tentavano di infiltrarsi" due volte nei pressi del villaggio libanese di Ramia, ha affermato il gruppo. Hezbollah ha anche dichiarato di aver lanciato "dei razzi" contro soldati israeliani nel villaggio di Maroun al-Ras, vicino al confine tra Libano e Israele.