Scongiurato, il pericolo di escalation fra Usa e Iran? In ogni caso i movimenti per la pace si rianimano, dopo la debolezza dimostrata a partire dalle bombe Nato sulla Libia nel 2011. Il 25 gennaio sarà una giornata mondiale di protesta lanciata da molte organizzazioni statunitensi. Negli Usa sono in corso sit-in in diverse città anche in questi giorni.
Anche in Italia si scende finalmente in piazza.
10 GENNAIO. Vicenza, dalle 18,30 presidio dei No dal Molin e del Bocciodromo davanti alla caserma Ederle (e giovedì 16 assemblea nell’anniversario del sì all’ampliamento della base Usa in Italia, «un paese a completa disposizione»); Roma, l’Assemblea unitaria delle sinistre di opposizione e altri gruppi invitano al sit-in dalle 15,30 a piazza Barberini «contro la guerra, per la revoca del programma di acquisto degli F35, il ritiro delle truppe italiane dagli scenari di guerra, l’uscita dalla Nato». Pordenone, dalle ore 20, assemblea pubblica «Il Friuli non è una rampa di lancio», presso Casa del Popolo-Torre. Brescia, Potere al popolo organizza un presidio dalle 18 a piazza della Loggia: «No all’uso delle basi italiane per le guerre, no alle bombe atomiche in Italia, via dalla Nato».
11 GENNAIO. Roma, presidio di Statunitensi per la pace e la giustizia e Rete No War dalle 14,30 alle 16 a via Veneto angolo via Bissolati. A Milano manifestazione degli iraniani in Italia davanti alla stazione.
12 GENNAIO. Sigonella, dalle ore 14 alle 17 manifestazione regionale organizzata da Spazi sociali Catania e altri, con corteo «per chiudere la base militare e smantellare il Muos». Camp Darby (Pisa), alle 11 di fronte alla base Usa presidio «contro le aggressioni Usa in Medioriente, per la chiusura delle basi militari straniere in Italia». Napoli, presidio contro la guerra all’Iran, dalle 10,30 a largo Enrico Berlinguer organizzato da Rete contro la guerra e il militarismo e Santa Fede liberata.