Dopo tanti ritardi (certo dovuti anche all'emergenza alluvione del maggio scorso, ma non solo, visto che l'avvio era avvenuto nel maggio del 2021) si è rimesso in moto il precorso per l'elaborazione del Piano Urbanistico Generale dell'URF.
Sono stati convocati diversi incontri “di partecipazione” e i massimi esponenti, Presidente e Vice Presidente dell'URF hanno diffuso il comunicato: “Al via il percorso di confronto per la definizione delle linee strategiche d’indirizzo del Piano Urbanistico Generale”.
Come viene affermato l'obiettivo è quello di arrivare all'assunzione, da parte della giunta dell'URF, del documento di linee di indirizzo strategiche... per ...consegnare un indirizzo condiviso alle prossime Amministrazioni dei Comuni che a giugno andranno al voto.
Quindi si andrà in fretta, il documento verrà elaborato nelle prossime settimane. Questa accelerazione, dopo tanto tempo non utilizzato, naturalmente non aiuterà a mettere in atto una vera partecipazione di cittadini, associazioni, tecnici, comitati dei cittadini alluvionati... e non semplicemente occasioni formali, come si è visto in diverse altre occasioni.
Naturalmente, come associazione parteciperemo a tutte le occasioni di confronto, a partire dai due incontri convocati per il 14 e il 18 marzo e invitiamo tutte le realtà organizzate e i singoli cittadini a informarsi, partecipare, portare il loro contributo a tematiche complesse ma determinanti per il futuro della qualità del territorio.
Valuteremo con attenzione le proposte che saranno avanzate, anche per capire meglio come si possono tradurre in pratica alcune affermazioni contenute nel comunicato (seppur in un linguaggio un po' criptico) ad esempio, cosa significa: … la mancanza di un nuovo quadro normativo di riferimento contro il rischio idraulico comporta oggi, a livello di scala urbanistica, gravi criticità nella valutazione delle nuove previsioni di espansione residenziale nelle aree alluvionate, come
l'area di via Firenze a Faenza e quella di via Biancanigo a Castel Bolognese?
Vorremmo sperare che, finalmente, le Amministrazioni non si trincerino più dietro l'alibi dei “diritti acquisiti” dalle proprietà e decidano di bloccare quelle nuove urbanizzazioni. Quanto meno in attesa della ridefinizione degli strumenti di sicurezza territoriale che la Regione, l'Autorità di Bacino stanno elaborando e che dovranno essere un riferimento per tutti i Piani da approvare, riverificando quelli già approvati da altri comuni.
Noi, da tempo abbiamo avanzato l'ipotesi di una moratoria su queste e su altre aree a rischio, questa possibilità riterremmo utile che fosse praticata dall'Amministrazione dell'URF, con una esplicita richiesta alla Regione.
In ogni caso, a sostegno di questa richiesta, l'impegno concreto dell'Amministrazione dovrebbe essere quello di non approvare questi Accordi Operativi, ed eventualmente altri in itinere, entro la data del 3 maggio (dove scadrà l'ultima proroga della Regione).
L'impegno concreto per la riduzione del consumo di suolo, spesso dichiarato e non praticato, deve escludere nuove urbanizzazioni, e invece puntar sulla rigenerazione della patrimonio costruito.
Circolo Legambiente Lamone Faenza