Per il ministro Poletti l’orario di lavoro non dev’essere più il parametro al quale rapportare la prestazione di lavoro e quindi la retribuzione. Lui dice che vanno presi a riferimento il risultato e la produttività. Non è un’idea nuova: è la riedizione del cottimo, un sistema iniquo di sfruttamento superato da decenni.
Siamo ad un’ulteriore fase nell’attacco del governo Renzi al mondo del lavoro. Via l’articolo 18, via i contratti, via i sindacati e i patronati. Largo invece ai voucher (riguardano già un milione e mezzo di persone), buoni perché non prevedono robe antiquate come i diritti, le indennità di malattia e di maternità, le ferie e la 13ª, una pensione per vivere.
Viene da chiedersi quale modello di società hanno in testa. Viene da chiedersi quando lavoratori e disoccupati si stuferanno e li manderanno a casa. O a lavorare davvero, ma alle condizioni che loro stessi stanno imponendoci.
Stamattina ho letto un articolo di Bernardo Valli su Repubblica. Mi sono distratto un attimo e ho dimenticato di quale paese stava parlando.
Mi ha fatto una certa impressione.
Volete provare anche voi ad avere la stessa sensazione?
Vi ho preparato un piccolo giochino. Se volete provate.
“Il suo partito, (..A..) ha sfiorato il (..B..) per cento dei suffragi, quoziente che assegna almeno (..C..) seggi, su, (..D..) quasi il numero che consentirebbe di promuovere il referendum necessario per dare alla Costituzione un'impronta presidenzialista, come vorrebbe (…E..). Ma che consente soprattutto di governare da solo. Senza bisogno di ingombranti alleati, e senza intaccare l'eccezionale potere attribuitosi da (…E..)., violando i limiti istituzionali. Come presidente dovrebbe restare al di sopra delle parti. Non dovrebbe pesare sull'esecutivo. Ma quando quest'ultimo è controllato unicamente dal suo partito i confini stabiliti dalla Costituzione non contano. (…E..). non voleva che riaffiorassero nel caso fosse stato necessario ricorrere a una coalizione. Era il suo incubo.”
Così Bernardo Valli su Repubblica di oggi Qui provate a sostituire
(…A..) = Giustizia e libertà (Akp) P. Democratico Pd, ma anche M5S o Lega
(…B..) = 50 30
(…C..) = 316 340
(…D..). = 550 630
(…E..). = Erdogan Renzi oppure Grillo opp. Salvini opp, perché no? Berlusconi
Questa è la Turchia e sia ben chiaro, a mio parere, se non vengono dimostrati brogli, Erdogan ha tutto il diritto di governare ma non di cambiare la Costituzione.
Quest'altro invece è l’”italikum”. Vincendo al secondo turno il capo del governo di fatto sarebbe molto vicino a poter nominare tutti gli organi di garanzia e anche cambiare la Costituzione.
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Basta con la vecchia solfa che il lavoro è un diritto: è ora di rottamare l'art. 4 della Costituzione (La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e ...) e forse anche l'art.1 con quel "fondata sul lavoro" che non si è mai capito bene nemmeno che cosa volesse dire!
Nell'Italia di Renzi e Poletti - ci annuncia festante il Tg1 festante della sera - il lavoro è una tombola! No no, cosa avete capito, si vince proprio alla tombola.
Una signora di Piacenza ha vinto un posto di lavoro (precario naturalmente, per quattro mesi) presso un locale salumificio. C'era anche l'alternativa: una bella partita di salami e salsicce. La fortunata signora ha fatto un sopraluogo nellla fabbrica ed ha saggiamente scelto il posto di lavoro. Il titolare del salumificio si è congratulato ed ha ventilato la possibilità che il contratto, se le cose andranno bene, possa essere prorogato. Anche su Piacenza aleggia lo spirito del jobs act.
Guardare per credere QUI
Renzi è volato in Afganistan per non dover commentare in prima persona il mancato successo del suo partito nelle elezioni regionali.
Le immagini ce l’hanno propinato in divisa (para)militare facendoci sorgere il sospetto che anche lui, come una lunga serie di primi ministri e di ministri della difesa, il servizio militare di leva (o il servizio civile) lo abbia proprio schivato.
Ma il messaggio era chiaro: il capo del Governo in mezzo a tanti militari, loro sì legittimamente in divisa, voleva dire sono come voi, sono uno di voi.
Eh no, caro Renzi, non è così. Tu non sei lì a rischiare la pelle ogni giorno per costruire, forse, la pace o per difendere i supposti interessi del tuo Paese.
Lui è fra quelli che ce li hanno mandati, questo sì. Ed allora sarebbe meglio che in Afganistan come in Libano ed in Iraq e in tutti e 38 paesi dove i militari italiani sono impegnati in missioni militari all’estero Renzi e gli altri governanti ci andassero più spesso e non solo per farsi fare una foto in divisa o per sfuggire alle domande dei giornalisti in patria.
E soprattutto sarebbe meglio che la smettessero di parlare di inviarne altri in Libia “ad affondare i barconi” o “a far la guerra all’Isis”, perché in quel modo la pace, non l’ha mai costruita nessuno!
Chi tiene in piedi la baracca
“Grazie anche agli interventi di riforma del sistema pensionistico pubblico, più che in altri paesi europei, la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica può essere garantita”. Parola di Vincenzo Visco, governatore della Banca d’Italia. Avete capito? A far tornare i conti non sono i risultati della lotta ad un’evasione fiscale scandalosa, né il taglio a privilegi insopportabili, e neppure una gestione più onesta delle risorse del Paese. A salvare baracca e burattini sono ancora una volta quelli che hanno meno, i pensionati. Donne e uomini che hanno lavorato una vita intera e che avrebbero diritto ad una vecchiaia serena. È ora di cambiare, a Faenza e in Italia.
Molto divertente ma un po' squallido, il giochetto che sta cercando di fare il segretario del Pd nonché presidente del Consiglio. Dà i numeri per poter dimostrare, poi, che ha vinto in ogni caso, facendosi beffe del voto degli italiani. Della volontà dei cittadini e del principio di rappresentanza, che della democrazia sono la base, dimostra così di interessarsi assai poco.
Dunque ha cominciato avendo come obiettivo quello di sbaragliare Salvini (il nuovo nemico ideale) ed il Veneto era il fronte caldo di quella partita (7 a 0), ma ben presto ha mollato il Veneto lasciando "LadyLike" al suo destino (6 a 1), adesso pretende di considerare una vittoria vincere nella maggior parte delle regioni (4 a 3). Peccato che Toscana, Umbria e Marche siano governate dalla sinistra da sempre, la Liguria tranne che per il periodo 2000 - 2005 pure, e in Puglia ha governato perfino Vendola fin dal 2005. Per non parlare delle leggi elettorali che, anticipando l'italicum, il renzismo si è confezionato su misura e spesso consentono alla miglior minoranza di accaparrarsi presidente e maggioranza in consiglio regionale. Insomma il centro sinistra amministra attualmente ben 5 regioni su 7, ma forse Renzi stesso non considera più le sue coalizioni di "centro-sinistra".
La smetta un po' di fare il furbetto e non prenda gli italiani per fessi!! Ripeta le percentuali delle europee, con un'affluenza alle urne decente, e, sia pur malvolentieri, diremo che ha vinto. Ha costruito la sua unica legittimazione come capo del governo su quel risultato: se cala da quella percentuale diremo che ha perso. Può starne certo.