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Renzi è volato in Afganistan per non dover commentare in prima persona il mancato successo del suo partito nelle elezioni regionali.
Le immagini ce l’hanno propinato in divisa (para)militare facendoci sorgere il sospetto che anche lui, come una lunga serie di primi ministri e di ministri della difesa, il servizio militare di leva (o il servizio civile) lo abbia proprio schivato.
Ma il messaggio era chiaro: il capo del Governo in mezzo a tanti militari, loro sì legittimamente in divisa, voleva dire sono come voi, sono uno di voi.
Eh no, caro Renzi, non è così. Tu non sei lì a rischiare la pelle ogni giorno per costruire, forse, la pace o per difendere i supposti interessi del tuo Paese.
Lui è fra quelli che ce li hanno mandati, questo sì. Ed allora sarebbe meglio che in Afganistan come in Libano ed in Iraq e in tutti e 38 paesi dove i militari italiani sono impegnati in missioni militari all’estero Renzi e gli altri governanti ci andassero più spesso e non solo per farsi fare una foto in divisa o per sfuggire alle domande dei giornalisti in patria.
E soprattutto sarebbe meglio che la smettessero di parlare di inviarne altri in Libia “ad affondare i barconi” o “a far la guerra all’Isis”, perché in quel modo la pace, non l’ha mai costruita nessuno!