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Sul suo blog (www.ciwati.it ) Giuseppe Civati, già candidato alle primarie ed ora esponente della minoranza del Pd, dice la sua sul futuro della sinistra rispondendo, fra le altre, alle sollecitazioni di Rodotà e di Landini.

Il progetto politico di governo che manca (non solo a sinistra)

"... se deve essere sinistra sociale, allora, seguendo le indicazioni di chi parla di «maggioranza invisibile» e di chi riflette su modelli stranieri, oltre ai sindacati e

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"La ’sinistra-sinistra’ la set­ti­mana scorsa, a Milano, ha lan­ciato un coor­di­na­mento. La sua pro­po­sta ha a che vedere con questo?
Ho rispetto per quello che avviene nel mondo poli­tico, e se ci sono pro­cessi di riag­gre­ga­zione li guardo con rispetto. La mia idea non è alter­na­tiva, ma è un’altra cosa. Siamo arri­vati al terzo governo che non risponde a pro­grammi che i cit­ta­dini hanno cono­sciuto e votato.

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In attesa che il risultato di Syriza nelle elezioni greche dia una spinta alla rinascita di una sinistra in Italia, è da qualche tempo ripreso con forza il dibattito sul chi e sul come riprenderà l’iniziativa e su quale forma assumerà questa nuova forza politica. Quale programma, quali strategie, quale modello.
Molto variegato è il ventaglio delle posizioni; non direi che si tratti della solita tendenza della sinistra a dividersi o a spaccare il capello in quattro.

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Il Patto dei sindaci è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali che si impegnano volontariamente ad aumentare l'efficienza energetica e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l'obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020.
Dal punto di vista operativo, superata la prima fase relativa all’adesione formale della città, si entra nella seconda fase del Patto dei Sindaci inerente la redazione del
Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), documento programmatico per descrivere il percorso e le azioni che le singole città seguiranno da qui al 2020 per ridurre le proprie emissioni di gas climalteranti.

 

Paes_logo-homr
L’Unione della Romagna Faentina ha aderito al Patto dei Sindaci e nell’ambito dell’iniziativa europea si è impegnata a redigere il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) con lo scopo di raggiungere, al 2020, l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 20%. Qui  la documentazione relativa ed il calendario delle attività.
 
Il prossimo incontro è programmato a Faenza Giovedì 29 gennaio 2015 alle ore 18 presso la Sala Bigari, Residenza Municipale in piazza del Popolo, 31.

 

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La necessità di una riflessione e l'urgenza di un'analisi da sinistra sulla crisi della democrazia che il terrorismo jahadista rischia di provocare anche in Europa è a tutti evidente. I  fondamentalisti islamisti stanno alimentando un forte rigurgito fascista già in atto in molti paesi europei (la Le Pen in Francia, la Lega di Salvini in Italia, e tanti altri). mentre la reazione delle istituzioni maschera spesso un unanimismo solo di facciata.
Le prime "... vittime di tutto questo sono i democratici arabi, i progressisti musulmani, i socialisti e comunisti consegnati agli aguzzini, i kurdi e i palestinesi sacrificati a un realismo che aveva la sola volontà di non far crescere niente di progressista in Medio Oriente ..." così scrive in questo articolo Umberto Mazzantini su GreenReport.it

Charlie Hebdo, l’Islam e la sinistra

I due fratelli assassini Kouachi, che hanno fatto strage nella redazione di Charlie Hebdo, ed un altro terrorista, Amedy Coulibaly, che ha attaccato un market  kosher  a Porte de Vincennes, hanno alla fine trovato la loro “gloriosa fine da martiri”, abbattuti dalle forze speciali  dopo essere stati accerchiati dalla polizia francese, ci sarebbero anche ostaggi morti  a Porte de Vincennes. Intanto, mentre  lo Stato Islamico rivendicava e  minacciava, stamani François Hollande

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da il Manifesto del 5 gennaio 2015

Domenico Gallo
Quest’anno la befana por­terà un dono molto vele­noso a tutti gli ita­liani: il 7 gen­naio infatti ini­zierà al Senato la discus­sione sulla nuova legge elet­to­rale, l’Italicum, por­tata in aula a tam­bur bat­tente, prima che venisse esau­rito l’esame in Com­mis­sione, per sod­di­sfare l’esigenza di Renzi di con­fe­zio­nare il regalo agli ita­liani prima che le Camere siano distolte dal lavoro legi­sla­tivo per l’elezione del capo dello Stato.
Com’è noto, molte ed auto­re­voli cri­ti­che sono state sol­le­vate nei con­fronti della prima ver­sione dell’Italicum con­cor­data fra Renzi e Ber­lu­sconi ed appro­vata, senza troppe varianti, dalla Camera dei Depu­tati. In par­ti­co­lare, l’appello dei giu­ri­sti, pub­bli­cato dal mani­fe­sto del 27/1/2014, (vedi allegato) ha segna­lato lo scon­certo della cul­tura giu­ri­dica demo­cra­tica di fronte ad una riforma elet­to­rale che ripro­duce con poche modi­fi­che lo stesso sistema elet­to­rale che la Con­sulta ha annul­lato con la sen­tenza n. 1/2014, man­te­nendo un enorme pre­mio di mag­gio­ranza, le liste bloc­cate ed addi­rit­tura rad­dop­piando le soglie di sbarramento.
Nel pas­sag­gio al Senato si annun­cia un peg­gio­ra­mento deci­sivo della pur pes­sima riforma appro­vata dalla Camera: il pre­mio di mag­gio­ranza non verrà più attri­buito alla coa­li­zione ma alla sin­gola lista che, supe­rando una certa soglia, otterrà un voto in più delle altre, ovvero che pre­varrà nel bal­lot­tag­gio. In que­sto con­te­sto il pre­ve­di­bile dis­senso dei par­titi minori, esclusi dai van­taggi della coa­li­zione, ver­rebbe taci­tato con un abbas­sa­mento al 3% delle soglie di sbar­ra­mento, men­tre il pri­vi­le­gio delle liste bloc­cate verrà sostan­zial­mente con­ser­vato, ren­dendo bloc­cato il capo­li­sta in un sistema elet­to­rale fon­dato su liste corte.

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