Nell'ambito del dibattito in corso, anche su questo sito, sulle conseguenze politiche dei risultati delle recenti elezioni regionali e sulle prospettive della sinistra in Italia (vedi anche il Convegno di Roma) è pertinente e può essere utile leggere questo intervento di Luciano Gallino pubblicato da Repubblica il 16 dicembre.
Gallino parte dall'esigenza che si sviluppi una forza politica di opposizione capace di raccogliere la "domanda di sinistra" emersa con forza da coloro che hanno partecipato, determinandone il successo, allo sciopero generale del 12 dicembre. Passa poi in rassegna il panorama europeo soffermandosi sulle differenti esperienze di Syriza in Grecia e di Podemos in Spagna: nessuna di queste, però, può essere meccanicamente trasferita in Italia o a causa dei detriti della vecchia nuovasinistra o per i limiti di capacità autorganizzativa dei movimenti presenti nel Paese. In ogni caso è urgente una tale costruzione, attorno ad un programma che ponga al centro l'Europa dei cittadini e all'ordine del giorno la riforma dei Trattato Ue ad esempio sul ruolo della Bce. Osserva Gallino:
"Nessuno ha mai sentito un solo politico che mostri di avere una conoscenza minimale dei trattati Ue, e ammetta che non sono scolpiti nel granito. In realtà si possono cambiare, ed è indispensabile farlo, a condizione di costruire una forza politica all’altezza del compito"