“Le promesse nel fango”. È uno dei cartelli più esposti alla Manifestazione Generale delle Terre Alluvionate che si è svolta questa mattina, 14 ottobre, in Piazza della Vittoria, a Forlì. Oltre 3mila persone, tra cui molti sindaci dei comuni più alluvionati, come Massimo Isola sindaco di Faenza, Enzo Lattuca sindaco di Cesena, Jader Dardi sindaco di Modigliana ed Eleonora Proni sindaca di Bagnacavallo, hanno partecipato a questa iniziativa organizzata dal Comitato Promotore per la “Manifestazione Generale delle Terre Alluvionate” – di cui fanno parte Appello per l’Appennino Romagnolo, Forlì Città Aperta, Associazione La Parola, Cgil Emilia-Romagna, Camere del Lavoro di Forlì Cesena, Ravenna, Imola e Bologna, il Comitato Unitario delle Vittime del Fango, Anpi, Arci e Libera. Alla manifestazione hanno aderito anche Legacoop Romagna – che era presente con una delegazione con il Presidente Paolo Lucchi – il Partito Democratico con vari esponenti a partire dal segretario regionale Luigi Tosiani e dal deputato riminese Andrea Gnassi, e Federconsumatori Emilia-Romagna. Il lungo corteo è partito da piazzale della Vittoria è ha sfilato fra le strade di Forlì fino a Piazza Ordelaffi.
“Siamo qui insieme a tantissimi cittadini e cittadine, istituzioni, forze sindacali e associazioni perché dobbiamo tenere alta l’attenzione su un evento che rischia di essere dimenticato. C’è la necessità di far capire che anche se la prima emergenza è superata, ci sono dei problemi molti importanti che devono ancora trovare una risposta. Siamo qui con spirito costruttivo ma chiediamo che anche il Governo sia con noi e che ci metta la faccia. Sia presente insieme a noi per far capire ai cittadini che questa è una battaglia di tutti, non solo di qualcuno” afferma il primo cittadino di Faenza durante la manifestazione.
“A quasi cinque mesi dall’evento calamitoso che ci ha travolto, lacerando con grandi ferite la vita di un’intera popolazione, dobbiamo constatare con disappunto quanto si sia ancora lontani dall’offrire una risposta adeguata per tempi, entità e certezza di risorse, alle urgenze dei territori e delle persone coinvolte. – si legge nella nota del Comitato promotore della manifestazione – Riteniamo gravi i ritardi e le insufficienze che espongono le realtà alluvionate ai pericoli di un periodo autunno/invernale già in essere, che rischia di approfondire ed allargare ulteriormente le criticità ancora aperte. Eppure, risulterebbe evidente come la tempestività sia decisiva nell’affrontare una catastrofe di questo tipo, più simile per dinamica ad un movimento in divenire che ad un danno concluso da rendicontare. A quanto sembra però, la velocità dei processi di risarcimento e di ricostruzione pare condizionata più dall’adempimento di cerimoniali burocratici che dalle impellenti necessità di un’emergenza, senza che la politica dimostri la volontà di accelerare i tempi e di cogliere i punti chiave per una risposta corretta e proporzionata a quanto è successo.”
I punti principali della piattaforma rivendicativa annunciati dal Comitato Promotore
- Basta con ritardi, contraddizioni ed incertezze. Occorre che il Governo sblocchi i fondi e che si accelerino i tempi delle riparazioni e dei risarcimenti, fornendo risorse certe, disponibili ed adeguate alle urgenze di territori, aziende e cittadini.
- Particolare attenzione deve essere data a un’area di storica fragilità, anche di natura economica e sociale, come l’Appennino – quello Romagnolo purtroppo recentemente colpito anche da un evento sismico importante – ponendolo al centro di una strategia di prevenzione idrogeologica generale, necessaria per evitare un ulteriore spopolamento.
- In attesa dell’obbiettivo promesso che rivendichiamo dei ristori al 100%, prevedere misure-ponte per aiutare e sostenere il reddito delle famiglie colpite e delle aziende la cui attività è ancora compromessa dai danni.
- Attrezzare adeguatamente i Comuni, specie quelli piccoli e montani, con risorse e mezzi oggi mancanti e che si rendano esigibili le dotazioni di personale necessarie per svolgere i compiti di ripristino ad essi affidati.
- Serve una ricostruzione celere, trasparente, equa e libera da interessi speculativi, con l’obiettivo di proteggere in primo luogo i territori dall’imminente periodo piovoso, mettendoli in sicurezza e al riparo da ulteriori aggravamenti
- Bisogna considerare il credito d’imposta quale strumento più efficiente, efficace ed immediato alle esigenze di ricostruzione per imprese e privati cittadini danneggiati.