Sul Progetto Aquagreen (acquiringurban resilience against floods and droughts: a novel citizen-powered integrated green& bluesystem) che l’Unione della Romagna faentina ha deciso di candidare al bando europeo EUI_IA Iniziativa Urbana Europea, Azioni Innovative, oggetto anche di consultazioni del Sindaco a Bruxelles e notizia apparsa sulla stampa in questi giorni, interviene il vice sindaco Andrea Fabbri per alcune precisazioni.
“Il progetto – spiega Andrea Fabbri– è ancora in divenire e soprattutto da elaborare nei contenuti, per questo l’Amministrazione ad oggi non aveva dato alcuna comunicazione ufficiale né a mezzo stampa, né tanto meno ai cittadini e ai loro rappresentanti, a partire dai comitati, in quanto, nonostante sia una bellissima e importante opportunità non rappresenta certamente una priorità rispetto alle emergenze ancora in atto. Le notizie uscite a mezzo stampa immaginiamo siano figlie della delibera passata in giunta Unione, quale passaggio formale indispensabile per poter candidarsi al Bando, in cui sono riportate alcune linee guida generali del bando, poi riprese dagli organi di comunicazione”.
“L’Ufficio Progettazione Europea infatti ha lavorato in queste settimane in tempi strettissimi per riuscire a candidarlo (la scadenza di presentazione è il 5 ottobre) concentrandosi sul mettere in fila gli aspetti amministrativi e formali, nonché la creazione di un partenariato pubblico privato necessaria per essere ammessi al bando europeo, andando a comporre un gruppo di lavoro composto da Università di Bologna, IUAV-Università di Venezia, Hera Tech, CAE San Lazzaro, Associazione Borgo Durbecco e con il supporto tecnico di ASSO, Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile e CON.AMI, in quanto interessata a replicare l’eventuale progetto sugli altri 23 comuni soci del consorzio” prosegue il vice sindaco.
“Innanzitutto occorre aver chiari tre aspetti – spiega -. Il progetto messo a punto dall’Unione della Romagna faentina al momento è semplicemente in fase di candidatura al bando che finanzia elaborati con un budget fino a un massimo di 6 milioni di Euro e che riguarda la realizzazione di eventuali intervertenti negli anni avvenire, su cui si rischia di creare aspettative che potrebbero rimanere deluse. In secondo luogo, la fase di progettazione è ancora da sviluppare e le soluzioni da costruire insieme ai cittadini delle aree alluvionate e dai comitati di questi rappresentanti, uno degli obiettivi del bando. È con loro che abbiamo scelto di lavorare, e questo non solo per gli interventi di urgenza e del breve periodo, ma anche sui percorsi per ripensare la sicurezza idraulica del territorio del futuro. Crediamo che il percorso che abbiamo deciso di adottare sia il metodo più anche perché lo stesso bando europeo ha come parte integrante la fase decisionale costruita attraverso i cittadini. Terzo aspetto, il progetto non interessa in alcun modo una alternativa alla messa in sicurezza degli argini e del rifacimento delle reti fognarie, priorità evidenti con costi a carico degli enti pubblici. Se il progetto verrà approvato attingeremo infatti da risorse aggiuntive che diversamente non sarebbero in alcun modo disponibili”.
“L’indicazione generale, da cui è scaturita questa opportunità – prosegue il vicesindaco Andrea Fabbri – è quella di tenere monitorate tutte le possibilità di finanziamento sulla messa in sicurezza del territorio, sfruttando le relazioni instaurate con i tecnici che ogni giorno lavorano sui progetti europei. Vista la scarsità di risorse oggi disponibili e la necessità di ripensare la città nel medio lungo termine, non possiamo permetterci di perdere nessuna occasione. Il bando è molto più ampio, e ha l’obiettivo di rendere le città più resilienti al caos climatico attraverso soluzioni innovative integrate tra loro”.
“EUI_IA Iniziativa Urbana Europea con linee d’azione che in parte si sposano con alcune delle nostre necessità, ci auguriamo che ne possano arrivare altri. Tra gli ambiti di intervento previsti dal bando si è cercato di scegliere interventi che possano essere utile al nostro territorio, in particolare, la progettazione su cui gli enti coinvolti dovranno fare proposte: un sistema tecnologico più̀ rapido ed efficiente di allarme per i cittadini in prossimità̀ di eventi meteo estremi, rendere i suoli urbani maggiormente impermeabilizzati attraverso l’adozione di una pavimentazione innovativa con nuovi materiali e creare infrastrutture verdi verticali, integrati con tetti fotovoltaici per consentire alle pompe idrauliche di operare anche durante i possibili blackout nei nubifragi – spiega Fabbri . Se il progetto presentato dell’Unione della Romagna Faentina dovesse essere ammesso, gli enti e i soggetti interessati dovranno lavorare a proposte innovative in ambito europeo su questi tre temi, che poi sottoporremo ai cittadini e ai loro rappresentanti. Caratteristiche delle proposte progettuali dovranno essere il carattere innovativo e la replicabilità su altre aree della città e su altri comuni. Il bando richiede anche l’obbligo di partner europei, che nel nostro caso sono le municipalità di Michalovce (Slovacchia), Slavonsky Brod (Croazia) e Bielsko-Biala (Polonia). Gli stessi rappresentanti dei cittadini saranno coinvolti anche negli incontri con gli altri partner e nelle visite a esperienze virtuose di altre città
“I fenomeni alluvionali di maggio hanno evidenziato problemi e fragilità importanti – conclude – . Ora la priorità è la messa in sicurezza del fiume e dell’intero sistema idraulico, ma per prevenire ulteriori disastri e riprogettare l’ambito urbano ed extra urbano, occorre un approccio altamente innovativo e multidisciplinare, che non pensi solo all’oggi ma guardi al futuro con il coinvolgimento delle migliori professionalità e l’uso delle tecnologie più avanzate attualmente disponibili. Il percorso di partecipazione e confronto con la cittadinanza, ma in futuro anche con le imprese e i consorzi, è invece fondamentale per delineare un progetto condiviso e concreto”