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Oggi a Roma Laika riempie le strade di Roma con manifesti contro il piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyen. Oggi a Roma le due manifestazioni: in piazza del Popolo quella «per l’Europa» promossa da Michele Serra, con l'invito raccolto dai partiti di opposizione a eccezione del M5s; a piazza Barberini mobilitazione «per la pace contro il riarmo»

«ReArm? Not in my name». Le due manifestazioni I manifesti affissi dalla street artist Laika

Dodici granate al posto delle dodici stelle sulla bandiera dell’unione europea, e la frase: «ReArm? Not in my name». Così la street artist Laika ieri ha tappezzato Roma con centinaia di poster, alla vigilia delle manifestazioni che oggi animeranno la capitale. «Dopo anni di politiche di austerity, che hanno messo in ginocchio i lavoratori di tutto il continente, l’Unione europea, sotto la guida di Ursula von der Leyen, riesce a trovare 800 miliardi per armarsi fino ai denti» ha scritto l’artista sui propri social, «la difesa dell’Unione europea deve passare per la diplomazia, il dialogo e la cooperazione, non per l’escalation militare».

OGGI alle 15 in piazza del Popolo ci sarà la «piazza per l’Europa», lanciata sulle colonne di Repubblica da Michele Serra. L’appello, un «sassolino nello stagno» come lo aveva descritto, ha increspato le acque e raccolto le adesioni come le critiche. Ci saranno i partiti di opposizione, ad eccezione del Movimento 5 Stelle che ha deciso di smarcarsi, seppur con linee diverse sul piano di riarmo proposto dalla presidente della Commissione europea. Ci sarà il Pd, nonostante le divisioni interne che si sono palesate al voto nell’emiciclo di Strasburgo; presente anche Avs, che ha fatto sapere che porterà con sé bandiere della pace, mentre PiùEuropa e Azione avranno con loro il gialloblù ucraino. Ieri Carlo Calenda ha anche richiesto l’intervento dal palco un rappresentante della comunità ucraina in Italia. Adesioni sono arrivate anche da parte di Cgil, Cisl e Uil (anche la prima porterà con sé bandiere della pace), dal mondo cattolico, tra cui la Comunità di Sant’Egidio e la Fondazione PerugiAssisi. Anche la segreteria nazionale dell’Anpi ha confermato la propria partecipazione, pur mantenendo ferma la posizione contraria al piano di riarmo. La partecipazione attesa è di circa 15mila persone, mentre le visioni da tenere insieme sotto l’ombrello dell’«Europa» sono tante e anche molto diverse. Serra si è barcamenato in questa difficoltà, rivendicando «l’ingenuità della manifestazione» e sottolineandone il carattere plurale: «Sul palco ci saranno tante idee di Europa ma tutte europeiste» ha detto giovedì in conferenza stampa. Tra gli interventi non ci saranno esponenti politici, a eccezione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ma solo intellettuali e artisti.

LE AMBIGUITÀ e la poca chiarezza sui contenuti di piazza del Popolo hanno portato alla convocazione di una seconda manifestazione per oggi, sempre alle 15 a piazza Barberini a Roma. «Svuotare gli arsenali, riempire i granai» sono le parole d’ordine della piazza indetta da Arci, Rifondazione comunista, Usb, Potere al popolo (che in mattinata terrà la propria assemblea nazionale a Roma, al teatro Quirino) insieme a movimenti, centri sociali e decine di associazioni. Con loro ci saranno anche la Comunità palestinese d’Italia e molti circoli romani dell’Anpi, che hanno deciso di disertare l’appello di Serra. «Noi proponiamo di ritrovarci a Roma in un’altra piazza, per la pace e contro il riarmo. Una piazza che senza ambiguità esprima il dissenso, l’indignazione e l’opposizione alle scelte della Commissione Europea, del Consiglio Europeo e anche del governo italiano. Una piazza da riempire con le bandiere della pace» si legge nell’appello.