Siria. In fuga verso l'interno, da Hasakeh a Raqqa. Ad accoglierli le organizzazioni locali, scuole abbandonate, stazioni di benzina, famiglie che aprono le porte. Quasi impossibile attraversare il confine con l'Iraq
A piedi, su carretti stracarichi di quello che si spera possa servire ad affrontare una nuova fuga dalla guerra. Chiamarla emergenza sfollati non basta: negli ultimi otto anni la Siria ha perso cinque milioni di persone, rifugiate all’estero, altri sette milioni gli sfollati interni.
A Rojava stavano tornando dopo la liberazione delle comunità settentrionali dall’occupazione islamista. Ora scappano di nuovo. Secondo l’Onu sono 160mila gli sfollati, numero che cresce a ritmi spaventosi. Secondo l’Amministrazione autonoma sono molti di più: almeno 200mila.
«Tutte le città lungo il confine sono state colpite da pesanti bombardamenti – ci dicono gli attivisti
Leggi tutto: Rojava, 200mila sfollati: «Acqua, cibo e medicine non bastano»
Commenta (0 Commenti)Per rispondere alla drammatica situazione al confine tra Turchia e Siria, con l'invasione e i bombardamenti dell'esercito turco di Erdogan, che colpiscono indiscriminatamente le popolazioni Curde, provocando anche vittime civili, riteniamo utile, anche a Faenza, mettere in atto una mobilitazione e una protesta, a partire dai contenuti dell'appello di Arci, Anpi, Cgil e Legambiente alle istituzioni (allegato).
Per questo invitiamo tutte le associazioni della società civile, che condividono questi contenuti, a essere presenti per una prima iniziativa:
Sabato 12 ottobre dalle ore 10, in piazza del Popolo, sotto la torre dell'orologio, presso il banchetto di Legambiente.
Rojava. L'appello alla mobilitazione internazionale per sabato 12 ottobre. Già numerose le iniziative di solidarietà nelle città italiane
La reazione all’iniziativa militare di Erdogan nel Rojava, denominata Peace Spring, ha già travalicato i confini territoriali, grazie al lavoro delle associazioni della diaspora curda e dei tanti comitati di solidarietà in tutto il mondo.
Il Rojava Solidarity Committee Europe in una nota indice una giornata mondiale di protesta, sabato 12 ottobre, contro «l’invasione turca e la pulizia etnica dei curdi nel nord della Siria». «Fin dall’istituzione dell’autonomia democratica curda nella Siria settentrionale e orientale (DASA), il confine tra Turchia e Siria settentrionale e orientale è stato molto sicuro e nessuna azione armata contro la Turchia ha avuto origine da questo territorio» si legge nel comunicato che non manca di criticare apertamente la svolta improvvisa dell’’amministrazione Trump. «Più di 11.000 uomini e donne delle forze di sicurezza della Siria settentrionale e orientale hanno dato la vita per liberare questa regione dall’Isis» prosegue la nota.
Per il 12 ottobre, a concludere, un invito alla società civile a manifestare contro l’iniziativa bellica di Erdogan. La chiamata è stata già accolta in molte città
Leggi tutto: Tutti in piazza contro la guerra di Erdogan - di Shendi Veli
Commenta (0 Commenti)Rappresentanza. Ridotto il numero dei parlamentari, se non si completa il percorso secondo gli impegni assunti dall’attuale maggioranza avremmo prodotto danni irreversibili alla nostra democrazia costituzionale e al pluralismo politico
Si sono bruciati i ponti, non c’è più nessuna possibilità di tornare indietro. Ridotto il numero dei parlamentari, se non si completa il percorso secondo gli impegni assunti dall’attuale maggioranza avremmo prodotto danni irreversibili alla nostra democrazia costituzionale e al pluralismo politico.
Per evitare quest’esito è necessario approvare entro brevissimo tempo una legge elettorale rigorosamente proporzionale. Inoltre, prima della fine della legislatura sarà fondamentale rivoluzionare i regolamenti parlamentari. Infine, alcune riforme costituzionali di contorno potranno essere utili, sebbene non saranno decisive.
A queste misure ci si riferiva quando le forze politiche che sostengono l’attuale maggioranza hanno sottoscritto il programma di governo impegnandosi ad approvare «la riduzione del numero dei parlamentari, avviando contestualmente un percorso per incrementare le opportune garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica». Al momento della decisione definitiva sulla modifica della composizione delle Camere la «contestualità» ha prodotto unicamente un secondo documento politico in cui viene ribadita la necessità di addivenire in tempi brevi a riforme ulteriori. Basta allora confidare sul rispetto degli impegni presi? Le prime divisioni già affiorano e il cammino sarà più arduo di quel che non si pensi.
Per una ragione di fondo:
Leggi tutto: Bruciati i ponti si salvi il parlamento - di Gaetano Azzariti
Commenta (0 Commenti)Coprire con il biometano almeno il 10% del fabbisogno annuo di gas naturale entro il 2030, chiudendo così il ciclo dei rifiuti urbani e agricoli
Legambiente ha realizzato due video divulgativi sul biometano presentati oggi in anteprima
VIDEO BREVE ->https://youtu.be/G0WmM5B6nX4
VIDEO LUNGO ->https://youtu.be/-DoLVl7fz2U
Una buona pianificazione e il coinvolgimento dei cittadini: sono, per Legambiente, la chiave per lo sviluppo degli impianti a biometano nel nostro Paese, dove dal 2018 è possibile immettere in rete questo combustibile prodotto da rifiuti urbani, scarti agroalimentari, fanghi di depurazione e discariche esaurite. Una scommessa con vantaggi importanti - il biometano nazionale potrebbe coprire in pochi anni il 10% dei nostri consumi di gas.
Lo sviluppo degli impianti a biometano comporta notevoli vantaggi ambientali e consente di affrontare una delle sfide più difficili della decarbonizzazione, quella della mobilità e dei trasporti. Diverse aziende hanno iniziato da tempo a sviluppare mezzi pesanti funzionanti a biometano compresso, migliorando di molto la sostenibilità del trasporto su strada e del trasporto pubblico locale. Ulteriori passi avanti devono, però, essere fatti in questo segmento come in quello del trasporto navale.
Tecnologie, gestione e usi finali del biometano sono stati oggetto dell’incontro organizzato oggi a Bologna dall’associazione ambientalista, con lo scopo di creare un momento di confronto sulla diffusione e sullo sviluppo di questa risorsa in Italia, attraverso l’intervento di attori del settore, istituzioni e portatori d’interesse, al fine di sottolinearne la strategicità e le potenzialità in una prospettiva di decarbonizzazione del settore energetico e dei trasporti.
Due le proposte fondamentali avanzate da Legambiente: