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Su richiesta dei gruppi consiliari, nell’ultimo anno di attività della precedente Amministrazione la V Commissione fu aperta alla partecipazione di associazioni, cittadini, presidenti dei Quartieri, docenti e dirigenti delle scuole primarie. Lo scopo, avvalendosi della collaborazione delle forze dell’ordine e degli operatori dei servizi sociali, era acquisire una maggiore conoscenza della realtà Rom a Faenza. Attraverso più incontri si cercò di “fotografare” quanto stava accadendo sul versante dell’ordine pubblico e, allo stesso tempo, di capire quali erano i risultati conseguiti dai tentativi di inserimento sociale gestiti da associazioni del territorio su incarico dell’Amministrazione comunale.

L’obiettivo finale era anche quello di individuare, sulla base delle precedenti esperienze, nuove modalità operative. In dirittura d’arrivo, però, le forze politiche presenti in Consiglio non pervennero a valutazioni e proposte condivise: anziché uno come auspicato, furono resi noti due documenti col conseguente scambio di accuse di strumentalizzare il problema.

Una decisione operativa fu comunque presa: l’Amministrazione definì un rapporto e firmò una convenzione con la Fondazione Romanì nella persona del presidente Nazzareno Guarnieri (professionista di etnia Rom, da tempo impegnato in progetti di inclusione). La Fondazione esclude percorsi e politiche per i Rom differenziati rispetto agli altri cittadini, critica gli insediamenti nei campi nomadi e la logica assistenziale, chiede ai Rom una loro partecipazione attiva a progetti di integrazione nella normalità e nella legalità.

“L’attuale Giunta – spiega l’assessore Claudia Gatta – è partita dal lavoro già fatto, ma ha cambiato passo e percorso. In primo luogo nell’affidare le deleghe: oggi l’assessorato al Volontariato e Associazionismo, Trasparenza e Partecipazione comprende anche le deleghe per Integrazione, Sicurezza e Polizia municipale, mentre all’assessorato ai Servizi sociali sono state attribuite le deleghe per le Politiche abitative e le Pari opportunità. Queste scelte derivano dalla volontà di lavorare in rete fra tutte le forze attive in ambito comunale. Gli assessori coinvolti hanno incontrato le varie associazioni faentine che in passato si sono occupate dei Rom, oltre ai Quartieri, per ascoltare e recepire contributi utili alla definizione del progetto di inserimento. Contemporaneamente Nazzareno Guarnieri, alla presenza dell’assistente sociale, ha curato gli incontri con i nuclei familiari Rom presenti a Faenza, avvalendosi della sua conoscenza della lingua e delle modalità di relazione proprie della loro cultura”.

Un metodo, questo – sempre a parere dell’assessore Gatta – che nell’ottica dell’Amministrazione ha reso più credibili gli impegni che alcuni nuclei familiari vanno man mano assumendo. “Il percorso ha previsto l’affitto di due alloggi ad altrettante famiglie, fra quelle residenti nel territorio, ritenute in grado di dare garanzie di continuità nell’impegno di inserimento dei bambini a scuola e di affidabilità economica. La scelta ha richiesto un notevole lavoro di preparazione, soprattutto da parte dell’assistente sociale la quale non si è trovata sola, com’è avvenuto in passato, ma ha potuto contare sulla collaborazione di tutte le forze in campo. E’ stato inoltre chiesto alle associazioni di dare il loro contributo con tutor, preparati dall’Amministrazione e dalla Fondazione Romanì, per monitorare l’esperienza quotidiana di queste due famiglie. In sostanza per accompagnarle e aiutarle nel primo anno a raggiungere una propria autonomia. Pur operando autonomamente, i tutor sono sempre in contatto con l’assistente sociale, con la propria associazione, i vari assessori, l’Associazione Romanì e le forze dell’ordine. Tutto ciò dovrebbe consentire omogeneità nelle forme d’intervento”.

L’assessore Claudia Gatta è del parere che possa essere già considerato un risultato positivo l’aver cercato di pervenire a un lavoro in rete e si augura che questa modalità si consolidi nel tempo e diventi un punto di forza nell’affrontare problematiche complesse come l’inserimento dei Rom.

 a cura di Antonella Baccarini e Mirka Bettoli

 Nota a margine