Il Governo Draghi si è insediato, sostenuto dalla più larga maggioranza parlamentare che la storia repubblicana ricordi, e la sinistra, o meglio quel che ne resta, è riuscita a dividersi ancora una volta.
Lo so anch’io chi è Mario Draghi, cosa rappresenta e da dove viene, ho letto anch’io i nomi di ministri e sottosegretari, e lungi da me rivalutarne alcuni adesso dopo averli visti all’opera in precedenti governi, ma in tempi di emergenza globale come quella che stiamo vivendo da più di un anno a causa della pandemia, io faccio veramente fatica a capire le ragioni di chi come Fratoianni, il suo minuscolo gruppuscolo (chiamarlo partito ormai mi sembra veramente esagerato) e altri parlano di governo delle banche, della BCE, trionfo della restaurazione, dei poteri forti, della Confindustria, ecc.
Vedendo poi la loro narrazione, che non sa andare oltre gli slogan a base di un Conte defenestrato dai poteri forti perché il suo governo PD-MS5-LEU, era un governo di svolta e di rottura col passato, sgradito ai poteri forti mi cascano veramente le braccia e mi chiedo veramente in quale realtà vivano costoro!
Questo governo è un governo di emergenza, nato per affrontare una situazione di emergenza e che si troverà a gestire ingenti risorse per cercare di far uscire il nostro Paese dall’emergenza, in una situazione come quella che stiamo vivendo, si è più incisivi partecipando a questo tentativo o isolandosi in una torre di avorio? Sulle scelte concrete, su chi sarà contento o scontento di queste scelte ci si può legittimamente dividere, dire no a priori mi sembra veramente una scelta difficilmente
comprensibile ai cittadini e cittadine desiderosi di tornare per quanto possibile ad una vita normale!
Il Parlamento votando la fiducia a Draghi, ha deciso di affidare le sorti del Paese ad un “commissario straordinario”, un tecnico che però ricoprirà un ruolo politico e opererà scelte politiche, con la politica che in un certo qual modo ha democraticamente deciso di rinunciare ad essere se stessa in attesa di tempi migliori, ma come si è arrivati a questo ennesimo governo tecnico, come mai la politica sia sempre più debole e delegittimata, dovrebbe essere la prima cosa su cui la sinistra dovrebbe interrogarsi, invece assistiamo a silenzio e buio assoluto, difesa del proprio orticello e navigazione a vista, sia da parte dei
contrari che dei favorevoli al governo Draghi, a dimostrazione ulteriore e drammatica di come si sia persa la capacità di analisi della realtà e di quanto il fossato tra politica e popolo sia sempre più profondo, e di come i gruppi dirigenti della Sinistra tutta, istituzionale o meno, si rivelino ancora una volta veramente inadeguati.
Raffaele Morani