Una mia riflessione, del tutto personale, anche se temi “costituzionali” ci sono semrpre.
Quando sono stata informata da un’amica delle parole dette da Zingaretti in merito al referendum del 2016, che ha visto prevalere il nostro NO a una riforma costituzionale che consideravamo pessima, mi sono detta “E’ impossibile, si è spiegato male. Chiarirà”.
Ad oggi, nessun chiarimento.
Allora aggiungo alcune mie ragioni alla Lettera aperta, che condivido del tutto, del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - del quel fa parte anche il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna - a Zingaretti.
Mi chiedo se Zingaretti rifletta a sufficienza sul significato delle parole. Dice, per prima cosa, anche nel corso della campagna per le primarie, che per ritrovare la “retta via” il PD deve cambiare tutto.
Non escludo che l’alta percentuale di votanti alle primarie e l’ottimo successo di Zingaretti si spieghi proprio con questa promessa, cambiare tutto, per tornare ad essere il partito della sinistra che, per disperazione, rabbia, vendetta, ha votato 5 stelle.
Sia chiaro, la mia “disperazione” non ha preso, il 4 marzo, quella strada, ma conosco ottime persone di sinistra che lo hanno fatto.
Allora, cosa fa Zingaretti appena eletto segretario? Va a trovare il cantiere TAV. Non nascondo che la faccenda sia complessa e non mi stupisce che su questo punto i pareri possano essere diversi. Ma è questa la prima azione simbolica da compiere, lui che dedica la sua vittoria a Greta, e che - dice - vuole parlare alla gioventù per averla accanto?
Zingaretti, conosci il valore dei simboli? Se lo conosci, come credo, allora, di FATTO, è con la Lega, per non dire, con rispetto, con le madamine e con Forza Italia che vuoi competere, altro che Greta.
Come se non bastasse poi, dal tuo discorso di investitura, domenica scorsa, cosa apprendiamo?
Che tutti i guai, in Italia, sono stati causati dalla vittoria del NO che ha fermato le riforme.
Non credevo alle mie orecchie. In questo caso con chi compete? Con Renzi e Boschi? Una faccenda tutta interna al PD?
E’ con questi mezzi - e il cambiare tutto dove va a finire? – che vuole riportare la sinistra a casa?
Temo che Zingaretti, oltre ad avere idee non chiare sul significato delle parole e dei simboli, non conosca le ragioni che hanno portato parte non piccola della sinistra lontano dal PD o alla astensione.
Come sempre, spero di sbagliare, e mi auguro che Zingaretti possa darci qualche convincente spiegazione. Soprattutto a noi, popolo del NO, il 20% circa del NO del 4 dicembre 2016.
Siamo stati noi la causa di tutti i mali?
Non scherziamo, aggiungo.
Paola Patuelli
Ravenna, 22 marzo 2019