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alluvione faenza

I rimborsi per i beni mobili, quindi sostanzialmente gli arredi andati perduti con l’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio del 2023, diventano legge. Il 9 agosto è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la l. 111/24 dove si conferma il riconoscimento di 6mila euro come cifra forfettaria di rimborso.

I comitati Borgo Alluvionato e Via Ponte Romano di Faenza non ci stanno e “formulano una ferma protesta per il riconoscimento da parte del Parlamento della somma assolutamente insufficiente di euro 6.000 come massimale per il ristoro forfettario dei beni mobili e per i soli beni siti nelle residenze, da descrivere e periziare su piattaforma sfinge, come stabilito in sede di conversione del decreto n. 76. 2024”, affermano i loro portavoce.

 

“Vengono completamente disattese le indicazioni dei comitati alluvionati che ben esposero la realtà dei danni in sede di audizione e con memorie presentate alla VIII commissione del Senato – proseguono dai due Comitati -. Per i beni mobili, vi sono stime ufficiali nel maggio 2023 di arredi ed elettrodomestici smaltiti in piramidi di rifiuti indifferenziati pari a 100.000 tonnellate…cioè 100 milioni di kg… risarcendo 10 euro al kg, cioè 40 euro una televisione e 400 euro un frigorifero, la stima del danno è di  1 miliardo di euro a fronte di 210 milioni stanziati complessivamente nelle zone alluvionate, una differenza enorme anche adottando una stima dei danni più prudenziale “.

“Non corrisponde al vero – aggiungono – che nelle alluvioni non siano stati in precedenza rimborsati beni mobili, come ribadito recentemente anche  da altri comitati come Vittime del Fango di Forlì, con dati alla mano”.

“Si prende atto della volontà politica chiara, inequivocabile, incontestabile – chiudono dai Comitati faentini – di non risarcire. Si chiede di dismettere definitivamente lo stanco refrain del “risarciremo tutto al cento per cento”, perché è intollerabile ascoltare ancora questa presa in giro. Le forze politiche che rivendicano meriti, insieme (purtroppo) ad alcuni comitati a sostegno, per la conferma di questi 6.000 euro forfettari come massimale per i beni mobili alluvionati, mostrano di vivere in un mondo molto lontano dalla realtà dell’alluvione”