Curzio Maltese (giornalista e deputato europeo eletto nelle liste dell'Altra Europa per Tsipras) interviene sul "Manifesto" del 18 settembre nel dibattito "C’è vita a sinistra?" aperto da Norma Rangeri .
Piuttosto che confrontarsi con una società in movimento, ci si è chiusi nei soliti circoli. Il voto nei comuni può essere l’occasione per costruire una nuova storia, aperta a tutti.
C’è tanta vita a sinistra, ma non c’è una politica. La questione posta da Norma Rangeri naturalmente non riguarda soltanto l’Italia. La sinistra è in crisi in tutta Europa. La straordinaria operazione di egemonia culturale lanciata oltre trent’anni fa dal liberismo ha raggiunto oggi il massimo grado di successo. L’obiettivo dell’Europa a guida Merkel è demolire la costruzione del welfare e di conseguenza ridurre all’irrilevanza la social democrazia europea, ed è esattamente quanto sta accadendo, con la collaborazione dei leader socialisti, sorprendente e perfino entusiastica, come nel caso del nostro Renzi.
Le poche forze che hanno cercato di ereditare la rappresentanza sociale abbandonata dai socialisti, come Syriza, Podemos, Sinn Fein o la Linke, sono circondate e assediate da un sistema politico che ormai gravita sull’asse di una perenne grande coalizione, e attaccate con violenta astuzia da un sistema mediatico mai nella storia così ben controllato dai poteri dominanti. In Italia, spesso laboratorio del peggio in politica, il processo è andato oltre. Oggi la contesa politica da noi si svolge all’essenza fra varie forme di populismo di destra. Da una parte il lepenismo in salsa padana di Salvini, dall’altra il renzismo, che è la prosecuzione del berlusconismo con altri mezzi e con l’appoggio decisivo del berlusconismo residuale, nello schema continentale di una grande coalizione de facto.
L’ultima e più interessante forma di populismo è il Movimento 5 Stelle che è, per farla breve, un movimento geneticamente di sinistra alla base, ogni volta modificato da un vertice di destra estrema. Una contraddizione che finirà per esplodere. Ogni volta che la base del movimento si sposta su una critica radicale del liberismo, Grillo e Casaleggio intervengono, riportandolo nell’ambito dell’ultra liberismo nazionalista, dalle parti di Farage e ora addirittura del fascista Orban.
In questo quadro i milioni d’italiani di sinistra hanno elaborato diverse forme di resistenza. La maggioranza ormai
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