REGIONALI. Il voto nel Lazio. Domani, D'Amato presenterà la sua coalizione, al momento composta, oltre che da Pd e Azione-Italia viva, da Demos, Psi, +Europa ed Europa Verde
Alessio D’Amato, candidato di Partito democratico e Terzo polo alla presidenza della Regione Lazio, ha ribadito che non esiste alcuna possibilità di allargare la sua coalizione e che dunque è intenzionato a procedere per la sua strada anche senza M5S. Non solo, ha dichiarato conclusa la fase del cosiddetto «campo largo», che pure è stato la formula di maggioranza che ha retto la giunta Zingaretti in cui lui stesso è stato assessore alla sanità rilanciando il suo accordo con Calenda e Renzi come laboratorio nazionale.
«Stiamo costruendo una coalizione riformista – afferma D’Amato – Non guarda né a populismi né a sovranismi. Qualcuno ha coniato il neologismo del ‘campo largo’, ma non è mai stato sottoposto a nessun vaglio elettorale. Lo ritegno sbagliato, la tendenza ad ampliare coalizione ci appartiene ma va fatto con un chiaro baricentro riformatore. Vinceremo e che la nostra vittoria avrà un’influenza anche a livello nazionale».
Domani, D’Amato presenterà la sua coalizione, al momento composta, oltre che da Pd e Azione-Italia viva, da Demos, Psi, +Europa ed Europa Verde. È ormai certo che Sinistra italiana sarà della partita. Ed è ormai certo che il M5S proverà a dare vita ad un fronte progressista con il Coordinamento 2050 e Si (si vedrà in che forma: anche un pezzo di Unione popolare vorrebbe essere della partita) contrapposto sia alla destra che sostiene l’ex presidente della Croce rossa Francesco Rocca che al centrosinistra di D’Amato. Ma ancora non hanno un nome su cui puntare