Nonostante tutto questo e – soprattutto - nonostante che alcune incredibili candidature
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Comunicato stampa
Tutta Faenza a fianco dei lavoratori della Cisa
La direzione aziendale della Cisa ha annunciato il 16 giugno alla Rsu e alle organizzazioni sindacali l’intenzione di mettere mano ad un piano di riorganizzazione motivato dall’esigenza di fronteggiare la crisi di fatturato e di redditività. In cosa consista il piano e quali siano le sue ricadute verrà reso esplicito nel corso dell’incontro che si terrà mercoledì 23 al ministero del Lavoro a Roma.
Le assemblee immediatamente convocate hanno espresso le grandi e comprensibili preoccupazioni
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Lo confessiamo: leggere fino in fondo l’intervista rilasciata a “il buonsenso.net” dal sindaco uscente Malpezzi richiede davvero tempo e sopportazione. Siamo forse fra i pochi che l’hanno fatto, senza preconcetti e pronti a cogliervi elementi utili di confronto.
Così come nel corso della nostra campagna elettorale, anche in questo caso non intendiamo ricorrere a toni inutilmente polemici, ma qualcosa va pur detto.
1) Malpezzi “conferma” che negli ultimi sei mesi non ci sono stati incontri con “Eddy” Necki in veste di candidato della lista “L’Altra Faenza”. E’ vero e affinché non si ingeneri confusione ribadiamo che “L’Altra Faenza” non è interessata ad alcun accordo, né esplicito né sottobanco, con il suo PD: “L’Altra Faenza” è portatrice di un progetto
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Commenta (0 Commenti)Documento di convocazione per la due giorni del 6 e 7 giugno 2015.
Per la Coalizione Sociale
Associazioni, movimenti, sindacati, donne e uomini che in questi anni si sono battuti contro le molteplici forme d'ingiustizia, di discriminazione e di progressivo deterioramento dei diritti, decidono oggi di promuovere un cammino comune. In una società fondata sull'individualismo e sulla competizione tra le persone è necessario unirsi, fare rete, coalizzarsi. Dopo anni di crisi economica, sociale e ambientale, di politiche di austerità, sappiamo che nulla può tornare a essere come prima, ma proprio per questo pensiamo sia possibile immaginare un futuro di solidarietà e giustizia. Consapevoli che nessuno di noi può farcela da solo a cambiare il corso degli eventi, che per evitare scelte individualistiche o corporative sia necessario unire le forze e l'impegno.
In questi anni le politiche europee e dei governi nazionali hanno liberalizzato il mercato del
Dice l'Istat che il tasso di disoccupazione a marzo è in aumento: è di nuovo al 13%. Sale anche quella giovanile: ora al 43,1%. Tutti i grandi giornali si affrettano a dire che è presto per vedere gli effetti del Jobs act (che tuttavia è entrato in vigore dal primo marzo). Sarà anche vero, però non l'avevano detto quando 15 giorni fa l'ineffabile ministro Poletti sbandierava numeri positivi (inesistenti secondo Istat)!
La Corte costituzionale decide che il blocco delle pensioni superiori a 1.406 euro lordi (1.201,7 netti) 2012 e 2013, operato dal governo Monti nel 2011, fatto in quel modo, è incostituzionale. Non motivato e non equamente distribuito. I grandi giornali (Repubblica in testa) sproloquiano per pagine e pagine per spaventare gli italiani sul buco che si è aperto nel bilancio; nessuno a chiedere che paghi chi ha offeso la Costituzione e messo così nei guai, per arroganza, incompetenza e iniquità tutto il Paese. E pensare che qualcuno lo aveva detto che ci voleva una vera e giusta patrimoniale per rendere equa una manovra di emergenza!
Vuoi per coincidenze fortuite, vuoi per intenzioni politiche, le elezioni amministrative di Faenza, ad iniziare dal 1994, sono state spesso descritte come anticipatrici di scelte nazionali, soprattutto nel campo del centrosinistra, tanto che si è parlato e si parla di ‘laboratorio Faenza’. Nel 1994 si aprì la stagione dell’Ulivo; nel 2000 il centro sinistra per Faenza e nel 2005 Uniti nell’Ulivo anticipavano gli assestamenti e quindi l’unificazione nazionale nel PD; nel 2010 la vittoria alle primarie di un outsider come Malpezzi, proveniente dagli ambienti cattolici esterni al PD, e la sua successiva conquista della guida del partito (al quale nel frattempo si era iscritto) possono essere paragonate alla fulminante conquista della leadership del PD nazionale da parte del cattolico Renzi, già presidente popolare della provincia di Firenze.
Cosa ci fa intravedere nel 2015 il ‘laboratorio Faenza’?
Questa volta sono due gli esperimenti da osservare, correlati tra loro:
1. pur non assumendone il nome, il PD inaugura la stagione del partito nazionale;
2. la sinistra si unisce e cerca di costruire un nuovo soggetto politico.
Vediamoli un po’ più da vicino. Il partito nazionale di Renzi ha l’ambizione, ben espressa dal nome, di presentare un’offerta politica totale e totalizzante, a 360 gradi: destra e sinistra sono categorie politiche rifiutate da Renzi (si veda la sua introduzione alla riedizione dell’omonimo libro di Bobbio), in nome di una modernità fatta di velocità, giovanilismo, superattivismo: la nuova filosofia politica del premier, che deve molto alle tecniche pubblicitarie dell’alleato del (fu?) patto del Nazareno, teorizza che sia meglio compiere degli errori, piuttosto che non far nulla, come ha risposto a chi lo criticava sul disegno di legge sulla scuola.
Il partito nazionale prevede la pacificazione nazionale, ovvero l’idea che il conflitto, di qualsiasi natura, sia una stortura
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