Rifondazione Comunista ha confermato Maurizio Acerbo segretario nazionale di un partito ridotto ai minimi termini e spaccato come una mela.
Fuori dalle stanze di partito il mondo cambia in peggio: la guerra detta i ritmi della vita umana; tornano di moda termini come deportazione e pulizia etnica; il complesso bellico industriale trasforma in ricchezza (per loro) ogni bomba gettata sui civili; l'economia di guerra e' l'economia di questi tristi tempi e la guerra riempie di voti le destre estreme, suprematiste, nazionaliste e bianche.
Di quel partito per cui scrissi questa poesia che condivido qua sotto, e' rimasto poco ed un tarlo che appartiene piu' alla sfera della psichiatria che della politica fa si che, mentre fuori la casa brucia, all'interno si continui a discutere l'un contro l'altro armato, nella ricerca nefasta di un nemico interno pronto a tradire, a consegnare la storia o quel poco che ne rimane, al nemico per antonomasia ( il capitale? lo sfruttamento? il fascismo? la guerra? No il Pd ).
Ricordo che una volta il deputato operaio della Pirelli Luigi Cipriani mi desse che gli scontri interni al partito "sono tutto tempo sottratto alla lotta di classe. "
Da questa logica tritacarne me ne sono tirato fuori 12 anni fa, tornando all' impegno di movimento e associativo che ritengo di gran lunga socialmente utile.
Ovviamente in questo impegno non ho mai fatto mancare ,quando mi e' stato richiesto, il contributo a quella comunita' in diaspora che sono le decine di migliaia di ex iscritti ed iscritte che hanno animato la storia migliore di Rifondazione Comunista vuoi impegnati in Sinistra Italiana, in Sinistra Anticapitalista e in quel che rimane del Prc.
Per tutti loro provo affetto, stima, solidarieta' ed anche ammirazione per continuare a battersi per un mondo piu' giusto. Cosi come il mio impegno associativo mi ha portato a collaborare in alcune battaglie con Il M5S, gli anarchici, i circoli parrocchiali, i circoli del Pd.
Rimango , nonostante gli ammacchi dell'eta' che avanza, un costruttore di ponti non dimenticando il passato ma con lo sguardo dritto aperto nel futuro.
Tanti auguri di buon lavoro a Maurizio Acerbo , tanti auguri a tutti/e coloro i quali ovunque si trovino in questa diaspora, possono tornare ad essere utili socialmente e nobilitare quella bellissima parola che si chiama politica.