E' questa la prospettiva ?
La Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) dell’Ausl Romagna, riunita ieri 14 luglio a Pievesistina, oltre ad approvare il bilancio preventivo per l’anno in corso – a metà del settimo mese! – avrebbe accolto l’ipotesi avanzata dai sindaci del faentino e della Bassa Romagna circa il riordino della rete ospedaliera. Ciò vuol dire, se la notizia verrà confermata in via ufficiale, che ha compiuto un importante passo avanti la prospettiva di un ospedale di 1º livello per i territori di Faenza e Lugo.
E’ questa la scelta per la quale si battono i sindacati Cgil, Cisl e Uil in ambito provinciale e che L’Altra Faenza sostiene con tutto l’impegno possibile. L’alternativa, com’è noto, sarebbe un’applicazione burocratica e ragionieristica del decreto regionale Balduzzi e il declassamento dei due presidi a ospedali di base, con la consente perdita di offerta di servizi alle popolazioni interessate, di quasi tutte le specialistiche, di posti di lavoro e di professionalità. Ad oggi, stando ai primi commenti, si parla soltanto di una “maggiore sinergia”.
Con la Conferenza del 14 luglio – ha dichiarato il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini – si apre una fase di ascolto e di dialogo che si protrarrà fino a tutto dicembre, data prevista per l’approvazione definitiva del piano di riordino.
E’ dunque necessario che i sindaci - in quanto membri della Conferenza e primi responsabili delle politiche socio-sanitarie per le rispettive comunità – ma anche le istituzioni pubbliche, i sindacati, i movimenti di cittadini e l’associazionismo vigilino affinché questa prima disponibilità si traduca in fatti concreti.
Poi, com’è ovvio, si apriranno i necessari confronti per decidere i nuovi equilibri e la più opportuna ripartizione di servizi e specialistiche fra Faenza e Lugo.
L’Altra Faenza ritiene che in questa fase sia importante:
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Che i Consigli comunali si esprimano (quello di Faenza fin dalla prossima seduta approvando l’OdG in tal senso già depositato) in termini univoci e chiari, dando così forza ai sindaci nelle sedi deputate;
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Che vengano messi al primo posto i diritti e i bisogni delle persone, in particolare – per quanto riguarda il faentino – quelle residenti in aree montane già penalizzate da distanze, tempi di percorrenza e difficoltà economiche;
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Che prevalga in tutti l’obiettivo di “salvare” l’ospedale da un’ulteriore processo di dequalificazione e di impoverimento.
L’Altra Faenza, in coerenza con l’impegno espresso fino ad oggi, continuerà a fare la sua parte nell’interesse delle popolazioni interessate.
Faenza, 15 luglio 2016
L’Altra Faenza