Nel corso della conferenza stampa, indetta martedì 4 luglio, alcuni rappresentanti delle associazioni firmatarie del comunicato, ed in particolare di Natale Belosi del Comitato Tecnico Giuridico Rete Rifiuti Zero, hanno argomentato le ragioni delle critiche alla modifica della Legge Regionale che andrà in approvazione nelle prossime settimane.
Come associazioni e comitati della provincia di Ravenna, che da tempo si occupano della questione dei rifiuti - anche in collaborazione con la Rete Rifiuti Zero dell'Emilia Romagna - siamo sconcertati dalla proposta di modifica, da parte della Giunta Regionale, della Legge sui rifiuti e l'economia circolare, che elimina di fatto il ricorso alle gare per l'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti, dando l'intera responsabilità alle multiutilities concessionarie del servizio integrato (nel nostro caso ad Hera).
Da tempo, anche per evitare che le previste gare europee per affidamento del servizio di raccolta fossero quasi certamente vinte dalle grandi multiutilities, abbiamo tentato di sollecitare ATERSIR, l’agenzia regionale, e i nostri Amministratori Locali, ad intervenire per chiedere:
- Separazione della fase di raccolta da quella dello smaltimento;
- Durata dell'affidamento di 5 anni (eventualmente prorogabili per altri 2) e non di 15 come ipotizzato;
- Bacini di raccolta più piccoli (tra i 30 e i 100 mila abitanti), anche senza modificare la Legge Regionale, suddividendo il bacino (nel nostro caso tutta la provincia di Ravenna più i comuni del cesenate) in lotti funzionali più piccoli (anche per permettere la partecipazione alla gara di aziende piccole e medie);
- Indicare nel bando con precisione i termini del servizio e le necessarie penalizzazioni in caso di inadempienza (per evitare i disservizi accaduti in provincia di Ravenna);
- definire i contenuti del bando con il coinvolgimento dei Consigli Comunali e non semplicemente appaltando tutto ad Atersir.
Dagli Amministratori locali non abbiamo ricevuto riscontri – se non promesse future dal Comune di Faenza - ma contemporaneamente la Rete Rifiuti Zero dell'Emilia Romagna ha rilanciato con forza queste richieste, alle quali Atersir ha tentato di obiettare con argomentazioni piuttosto risibili.
Probabilmente Atersir, e la Regione, si sono resi conto della scarsa consistenza delle loro argomentazioni e invece di aprire un confronto sul merito, si sono inventati una proposta di modifica alla Legge Regionale: per giustificare la durata di 15 anni dell'affidamento e l'enorme grandezza dei bacini, intendono aggiungere oltre alla raccolta anche il trattamento delle frazioni di rifiuto differenziato.
Per altro, come nelle peggiori tradizioni dei governi centrali, nascondendo questa modifica all'art. 22 di un progetto di legge che parla di tutt'altro "Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento regionale in materia ambientale e a favore dei territori colpiti da eventi sismici”.
Un vero e proprio articolo di legge ad “aziendum” per garantire alle multiutilities - che già hanno una posizione dominante - di gestire l'intero ciclo, sottraendo questi servizi alla concorrenza, nascosto in modo ignobile in una legge a favore dei terremotati.
Si tratta di una modifica legislativa non coerente con il codice degli appalti, oltre che con le disposizioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e di dubbia conformità costituzionale.
Per questo sollecitiamo gli Amministratori Locali, i Consiglieri Comunali, le associazioni della società civile a prendere posizione contro questa incredibile modifica, chiedendo lo stralcio dell’Art. 22 del progetto di legge.
4 luglio 2017
Gruppo Acquisto Solidale di Faenza; Comitato Acqua Bene Comune Faenza e comprensorio; Comitato Ambiente e Paesaggio Castel Bolognese; Comitato Brisighella Bene Comune; Circolo Legambiente Lamone di Faenza; Ecoistituto Ecologia scienza e società Faenza; Fuori dal Coro; Referente Rete rifiuti zero Emilia Romagna; Si Rinnovabili No nucleare; Comitato Acqua Bene Comune Ravenna; Associazione WWF Ravenna;Circolo Matelda Legambiente Ravenna; Gruppo Rottama Italia Ravenna. Associazione Panda Imola.