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L’ingresso di esponenti della formazione di sinistra fra i ’dem’ causa tensioni. Alcuni animatori della lista scrivono: "Non seguiremo Elly Schlein nel partito".

Il Pd allarga la Direzione. Ma ’Coraggiosa’ si spacca

Una nuova segreteria comunale, e una direzione allargata. Uno step necessario dopo l’annuncio dell’iscrizione al Pd di alcuni esponenti di Faenza Coraggiosa, che formalmente da giovedì sera saranno invitati permanenti (un tecnicismo in attesa dell’assemblea, nda) alla direzione comunale dem. Una serata nel corso della quale si è ribadita la convizione di costruire un partito "plurale e maggioritario", consolidando la scelta di allargare la coalizione avente come baricentro il Pd, come fu in occasione delle amministrative del 2020. Su proposta del segretario è stata poi individuata la nuova composizione della segreteria comunale che vede: Andrea Fortini con l’incarico di vicesegretario, Maurizio Randi con l’incarico di tesoriere e inoltre: Giulia Bassani, Niccolò Bosi, Simona Sangiorgi, Carlo Baseggio, Nadia Menichetti, Angela Scardovi, Domenico Tramonti, Elena Agnini, Stefano Visani e Giovanna Martorano. Invitati permanenti saranno tutti i componenti della giunta in quota Pd tra cui quindi l’assessore Luca Ortolani (fra gli esponenti di Coraggiosa entrati nel Pd), oltre a consigliera regionale, presidente del consiglio della Romagna Faentina, delegata all’assemblea democratica, e rappresentanti delle segreterie dei circoli.

All’indomani della direzione però, un documento firmato da alcuni degli ‘animatori’ della Lista Coraggiosa di Faenza hanno voluto mettere in chiaro che non entreranno nel Pd: "Chi ha fatto un’altra scelta, soprattutto chi ha avuto e condiviso ruoli direttivi, poteva prestare più attenzione ai valori e ai principi costitutivi di Coraggiosa, casomai convocando un’assemblea specifica, per discuterne". Gli esponenti parlano di "ennesima occasione mancata", e non risparmiano critiche al Pd: "Coraggiosa, in Emilia Romagna, almeno a Faenza, ha dato rappresentanza a un sentire di sinistra che voleva innervarsi su pratiche e azioni amministrative alternative all’attuale modello egemone, di cui anche il PD è parte. Seguire Elly Schlein nel PD non è la nostra soluzione. Si dovrà discutere con serietà del futuro dell’Associazione Coraggiosa di Faenza, che intendeva ricostruire una virtuosa rappresentanza politica. E, soprattutto da parte di chi è stato eletto e nominato grazie al successo della lista Coraggiosa, non si ritiene necessario promuovere nessun confronto pubblico con i 2134 elettori di Coraggiosa che ne hanno consentito, alle comunali del 2020, l’elezione e la nomina? Ma soprattutto, e ci rivolgiamo al Sindaco, siamo sicuri che il ritorno nel PD di alcuni coincida con il ritorno dell’intera area elettorale di Coraggiosa, con la quale ha pure sottoscritto un accordo programmatico ed elettorale? Per noi, la discussione e l’impegno continuano, con coraggio, con strumenti da verificare eo inventare, ma fuori dal PD".

Leggi tutto l'articolo del Resto del Carlino

 

Il testo della dichiarazione:

Noi sottoscritti, animatori della lista Coraggiosa di Faenza, candidati alle ultime elezioni e/o soci dell’Associazione NON entreremo nel PD. Chi ha fatto un’altra scelta, soprattutto chi ha avuto e condiviso ruoli direttivi, poteva prestare più attenzione ai valori e ai principi costitutivi di Coraggiosa, casomai convocando un’assemblea specifica, per discuterne, come si era detto in quella dello scorso 27 aprile

Rientrare nel Pd perché in Europa c’è la guerra, nel pianeta la crisi ecologica e l’intelligenza artificiale è una minaccia su cui vigilare è presentare ragioni così generali e generiche da non consentire nessuna vera discussione, soprattutto tramite i giornali. L’ennesima occasione mancata, che conferma la recente riflessione di Romano Prodi sui partiti, PD compreso: “Non c’è più la gente, parlano i dirigenti tra loro”.

Coraggiosa, almeno in Emilia Romagna, almeno a Faenza, ha dato rappresentanza a un sentire di sinistra che voleva innervarsi su pratiche e azioni amministrative alternative all’attuale  modello egemone, di cui anche il PD è parte.

Seguire Elly Schlein nel PD non è la nostra soluzione.

Le articolate e pluralistiche istanze pacifiste, progressiste, ecologiste, femministe che nascono nella società civile e che sono coltivate nel volontariato; le questioni sindacali, l’articolazione dell’ associazionismo sociale; tutte le azioni e i comportamenti solidali e di democrazia diffusa che agiscono nella città, pur tra mille difficoltà, non si stanno rivolgendo al PD, anzi si stanno chiedendo: dov’è finito il PD?

Si dovrà discutere con serietà del futuro dell’Associazione Coraggiosa di Faenza, che intendeva rivolgersi in particolare proprio a questa effervescenza sociale per ricostruire una virtuosa rappresentanza politica.

E, soprattutto da parte di chi è stato eletto e nominato grazie al successo della lista Coraggiosa, non si ritiene necessario promuovere nessun confronto pubblico con i 2134 elettori di Coraggiosa che ne hanno consentito, alle comunali del 2020, l’elezione e la nomina?

Ma soprattutto, e ci rivolgiamo al Sindaco, siamo sicuri che il ritorno nel PD di alcuni coincida con il ritorno dell’intera area elettorale di Coraggiosa, con la quale ha pure sottoscritto un accordo programmatico ed elettorale?

Per noi, la discussione e l’impegno continuano, con coraggio, con strumenti da verificare e/o inventare, ma fuori dal PD.