DIRITTI. Il commissario Reynders: gli stati membri sono obbligati dalla corte di giustizia europea. Parte l’esame delle proposte sul carcere per chi utilizza la gpa all’estero
Alla manifestazione delle famiglie arcobaleno di sabato scorso a Milano - foto LaPresse
Le destre continuano a spingere per punire penalmente le coppie che ricorrono alla maternità surrogata all’estero. E ieri hanno ottenuto che la commissione Giustizia della Camera inizi domani a esaminare le proposte di legge che, se approvate, prevederanno il carcere e multe fino a un milione di euro. Molte i testi che saranno esaminati: c’è quello di Fdi a prima firma Carolina Varchi, che ricalca una proposta presentata nella scorsa legislatura da Giorgia Meloni. Altri testi analoghi sono stati presentati da Lega, Forza Italia e Noi moderati.
IL TERZO POLO CON MARA Carfagna si dice pronto a unirsi alla crociata. «Ho presentato una legge contro l’utero in affitto da punire anche se praticato all’estero, perché in Italia è già vietato. E voterei la proposta di Giorgia Meloni», ha spiegato ieri la presidente di Azione. «Per il centrodestra c’è una posizione corale, unanime, per rendere la maternità surrogata un reato universale», ha spiegato Varchi, che ha abbinato la sua proposta a quella della Lega.
DA BRUXELLES ARRIVA però un segnale opposto. Il commissario Ue per la giustizia Didier Reynders ieri ha spiegato – rispondendo a una interrogazione del M5S – che «la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Ue» e «ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere» i figli «di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue». Un messaggio diretto al governo italiano che ha bloccato con una circolare del Viminale i sindaci che registravano i figli di coppie arcobaleno. E alla maggioranza di destra che ha bocciato in Senato la proposta di regolamento per il certificato di filiazione europeo. «La Commissione conferma che i figli riconosciuti in uno Stato membro devono poter circolare senza ostacoli», spiega Marilena Grassadonia di Si. La replica di Gasparri: «Al commissario Reynders ricordo che l’Italia è uno Stato sovrano: la difesa della genitorialità di un padre e una madre è un dato che precede qualsiasi regolamentazione italiana o europea». «Quello che stiamo vedendo in Italia è un chiaro attacco ai diritti delle persone e delle famiglie Lgbtqi+», l’attacco di Terry Reintke, co-presidente del gruppo dei Verdi all’europarlamento.
SUL TEMA TORNA ANCHE la leader Pd Elly Schlein. «Credo che bisogna lottare di più perché la pressione che è stata fatta sul Comune di Milano ma adesso anche sul Comune di Padova per smettere di trascrivere ii bambini è frutto dell’ideologia che guida questa maggioranza di governo che ci vuole riportare molto indietro nel tempo. Invece quelle famiglie chiedono di essere in Europa e nel futuro, e che i loro figli vengano riconosciuti come nel resto d’Europa».
A destra usa parole più moderate il governatore leghista Luca Zaia. «Una partita delicatissima, un discorso complicato che non va liquidato come fa qualcuno. Va distinto tra il diritto all’iscrizione all’anagrafe e la rivendicazione di avere l’utero in affitto». In questo caso «c’è anche la libertà della donna che, non mi risulta, lo faccia divertendosi di restare incinta e donare il proprio bimbo». Wanda Ferro, sottosegretaria all’Interni di Fdi, prende le distanze dalle parole dei suoi colleghi di partito. «Non sono d’accordo con Mollicone che ha equiparato gpa e pedofilia che è uno dei crimini peggiori in assoluto. Anche Rampelli è stato maldestro»