Comitato Romagna Welcome
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Si prega massima diffusione
E’ stato annunciato per venerdì 19 luglio il 12esimo sbarco di ONG a Ravenna, in un anno e mezzo sono arrivate sul nostro territorio piu di 1100 persone in grave difficoltà.
Come lo scorso maggio noi cercheremo di essere presenti per dare il benvenuto alle persone in arrivo.Contestiamo fortemente la scelta del governo di indirizzare le navi delle ONG in un porto lontano miglia e miglia dal soccorso facendo perdere tempo alle organizzazioni e prolungando l’agonia delle vittime soccorse. In questo caso a bordo sono presenti 3 bambini di cui uno non accompagnato e due donne, di cui una incinta al settimo mese.
Le persone sono state soccorse a 40 miglia dalle coste libiche nella notte di lunedì. Le operazioni di soccorso sono state interrotte e messe in difficoltà dalle motovedette libiche che hanno spinto una persona a gettarsi in mare in piena notte. Ora dovranno affrontare più di 9900 miglia (circa 1600 km) per raggiungere Ravenna.
Questa è l’ultimissima parte delle torture che hanno dovuto subire queste persone, colpevoli solo di essere nate dalla parte “sbagliata” del mondo.
Questa scelta del governo ha un significato ben preciso: allontanare i soccorsi dal Mediterraneo e allungare le pene di chi è in viaggio in condizioni rischiosissime. Ricordiamo infatti che la rotta del mediterraneo, o rotta della morte, è la strada più difficile per raggiungere l’Europa, che solo pochi riescono a portare a termine vivi.
Nel 2023 sono morte 8 persone al giorno (accertate) nel mediterraneo e indicare come porto di sbarco Ravenna significa allontanare i soccorsi per 5-6 giorni dal mediterraneo e aumentare i costi di ogni singolo viaggio per le navi sostenute interamente da volontari.
Riteniamo che alla luce delle informazioni che il governo e tutte abbiamo, questa sia una scelta criminale.
È fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla questione, anche e soprattutto dopo le ipotesi (per ora fortunatamente abbandonate in seguito alle numerose manifestazioni di cittadini) di voler aprire un Centro di Permanenza per il Rimpatrio a Ferrara.
L’organizzazione e la professionalità degli operatori a Ravenna è ineccepibile, ma è chiaro che il sistema di accoglienza In Italia vada riformato al più presto mettendo alla base i diritti umani e la libertà degli individui.
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