C’è un tornado sulla copertina dell’annuale rapporto Coop sui consumi e gli stili di vita degli italiani. Lascia prefigurare un futuro imminente tempestoso, a dispetto dei dati sul Prodotto interno […]
C’è un tornado sulla copertina dell’annuale rapporto Coop sui consumi e gli stili di vita degli italiani. Lascia prefigurare un futuro imminente tempestoso, a dispetto dei dati sul Prodotto interno lordo che fanno registrare un aumento della ricchezza prodotta nel nostro paese. E allo stesso tempo lascia intendere che i cambiamenti climatici sono la maggiore preoccupazione a lungo termine, nonostante i venti di guerra e l’inflazione che non smette di crescere. «Dopo trent’anni è tornato il carovita, con un’inflazione che non si vedeva dagli anni ’80, e per molti è una situazione del tutto sconosciuta», dice il presidente di Coop Italia Marco Pedroni.
Secondo il dossier, quasi un terzo degli italiani si troverà in difficoltà a pagare le bollette di luce e gas da qui alla fine dell’anno. Le spese per la casa incidono per il 38 per cento sul totale di quelle delle famiglie (nel 2020 erano il 32 per cento). La spesa media delle famiglie per le bollette è passata da 560 a 1100 euro per le utenze elettriche e da 990 a 1700 per quelle del gas.
Come si comporteranno gli italiani di fronte alla scelta su cosa pagare?
Un italiano su tre risparmierà sulla spesa mensile per bar e ristoranti, seguita dall’abbigliamento (31 per cento) e da cinema e teatro (27 per cento). Il 33 per cento ha dichiarato che rinvierà l’acquisto di viaggi e vacanze, il 32 per cento di prodotti tecnologici e il 30 per cento di mobili e arredamento per la casa. Nessun risparmio invece sul cibo: lo slogan sembra essere meno quantità, più qualità, anche se calano gli acquisti di cibi biologici, etnici e ready to eat, a favore dei prodotti italiani più tradizionali.
Anche la grande distribuzione organizzata si trova di fronte a uno scenario inedito. Dagli aumenti delle materie prime come il grano, dove non mancano le speculazioni, a quelli delle bollette di gas ed elettricità, il rischio è che a pagare siano i consumatori. Nei supermercati Coop, l’aumento medio dei prezzi nei primi sette mesi dell’anno è stato del 3,5 per cento, molto al di sotto di quello dell’inflazione e anche di altri canali di vendita come i discount, dove la crescita è stata del 7 per cento.
«Nessuno avrebbe potuto prevedere una tale situazione, ci troviamo a giocare una partita decisiva», afferma l’amministratrice delegata Maura Latini, che punta molto sull’ampliamento dell’offerta di prodotti a marchio Coop (un migliaio nuovi finora, che diventeranno cinquemila entro il 2024) anche per mantenere i prezzi calmierati. Sul fronte risparmi, si pensa a una riduzione degli orari di apertura e a una razionalizzazione dell’illuminazione e dei banchi frigorifero. Misure fondamentali per affrontare quello che il rapporto definisce «il gelo d’autunno». Per il nuovo governo che emergerà dopo le elezioni del 25 settembre, è pronta una proposta per aiutare i 18 milioni di italiani che non ce la fanno ad arrivare a fine mese: ridurre l’Iva al 5 per cento per un paniere di beni fondamentali.